Capitolo 67-IV parte

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Dopo quell'incontro abbastanza strano da diversi punti di vista, la domenica arrivò velocemente e così anche la partita di campionato per i ragazzi.

Nonostante la manifestazione sportiva si sarebbe svolta in casa, più precisamente, in uno dei palazzetti che avevano già preso parte al campionato di prefettura l'anno precedente, Tomico e Toshi non sarebbero stati presenti per supportare il gruppo come capitava spesso. Dopo le ultime notizie ricevute sulle condizioni di salute di Sakura, avevano deciso di passare la giornata in ospedale con lei. La domenica era l'unico giorno dell'intera settimana in cui era possibile far visita ai pazienti anche nelle ore mattutine e per chi ne aveva voglia o dove era possibile, per mancanza di restrizioni date appositamente dal personale, pranzare assieme ai propri parenti!

Yuki capì e comprese il loro ragionamento che era più che lecito, anche lui in cuor suo avrebbe agito nel medesimo modo se fosse stato davanti a una scelta del genere dopotutto, in quell'istate, in mezzo a quella pista con il parquet impeccabile, lui non era solo a differenza di Sakura. Sapeva di poter contare sull'intera squadra e non solo! Louis assieme a Sugiyama non avrebbero tardato a dare man forte, glielo aveva promesso. Si guardò un attimo in giro, si sarebbe davvero presentato? l'ultimo messaggio che gli aveva inviato quella stessa mattina, Louis non lo aveva ancora visualizzato! e se per caso avesse cambiato idea all'ultimo minuto?

Nel frattempo, proprio al di fuori del palazzetto, avevano appena varcato la soglia dei cancelli i due ragazzi.

Quella mattina si erano dati appuntamento davanti alla casa di Louis ed assieme si erano incamminati a prendere la metropolitana per percorrere poi, una volta scesi alla fermata giusta, gli ultimi metri che li separavano dalla loro destinazione. Anche per un evento sportivo il loro abbigliamento era sempre impeccabile soprattutto quello di Sugiyama! era così dannatamente carino con quel giubbotto di pelle e gli anfibi del medesimo colore che li donavano quell'aria da bello e dannato. Di solito il suo vestiario era molto più casual/elegante. Magari, onde evitare di essere troppo fuori dal coro, per questa occasione aveva chiesto suggerimento a qualche tirapiedi di suo nonno! dopotutto per lui, si trattava, se così si può definire, di una nuova esperienza.

Le sue uniche doti sportive le aveva dimostrare solo durante le ore obbligatorie di educazione fisica oppure al festival dello sport. Certo, se lo si guardava attentamente, fisicamente ora come ora, sembrava avere tutte le doti e caratteristiche di questo mondo per far parte di qualche club sportivo! Forse la sua, altro non era, che sola e pura pigrizia! limitandosi solo ed esclusivamente a piccole attività motorie per mantenere quella forma fisica che aveva recuperato grazie a una lieve dieta durante il periodo estivo. In poche parole, non era per nulla una di quelle persone ossessionate esclusivamente dalla forma fisica o peggio, quelle che ritengono lo sport come unico mezzo per aver successo nella vita.

Preferiva di gran lunga le varie forme d'arte piuttosto che una corsa in più intorno all'isolato. Da quando aveva iniziato il liceo aveva persino gentilmente declinato ogni invito da parte dei suoi compagni di classe anche solo per andare a tifare qualche partita delle varie squadre dell'istituto.

Mentre erano intenti a camminare, guardò con la coda dell'occhio Louis accanto a sé. Chi lo avrebbe mai detto che quel suo pensiero sarebbe in parte cambiato solo per rendere felice il proprio ragazzo? Magari, se mai un giorno Louis avrebbe ricominciato a giocare a basket sarebbe stata una buona occasione per imparare ad amare almeno la tifoseria anche se di certo, non si sarebbe mai presentato con uno di quei striscioni o bandane in testa come spesso vedeva in televisione!

Louis invece, dal canto suo, anche se tentava di nasconderlo con scarsi risultati, era un mix fra eccitazione e preoccupazione! del tutto ignaro di quale delle due emozioni stava in quel momento prendendo il sopravvento sull'altra. Appena entrarono all'interno del palazzetto, una strana sensazione pervase il petto del ragazzo. Dopo quasi un anno di assenza eccolo che rimetteva di nuovo piede in quel contesto che aveva tanto amato e allo stesso tempo odiato! anche se non lo voleva ammette, gli era dannatamente mancato quel posto. Il rumore delle scarpe che scivolavano lungo il parquet che per alcuni poteva risultare un rumore così fastidioso, per lui era quasi una sinfonia... il pallone che rimbalzava, persino le grida di incitamento dei vari club avevano il suo perché.

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