Capitolo 9

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Non mi aspettavo un risvolto del genere ma meglio delle prospettive date dalla mattinata.
Cammino poco dietro di lui perché non so cosa dire e lui evita di guardarmi.
Mi sento solo più tranquilla e all'improvviso ho paura.
Sole:"Non puoi fare così" gli dico quasi sussurrando, lui si ferma e gli sbatto contro visto che non stavo nemmeno guardando davanti a me.
Bakugo:"Che vuoi dire" risponde senza guardarmi anche se ormai siamo l'uno di fianco all'altro.
Sole:"Intendo come da bambini, un giorno c'eri e dal giorno dopo non c'eri più." Cerco il suo sguardo ma mi evita.
Bakugo:"continuo a non capire" la sua voce è bassa e ruvida.
Sole:"O sei mio amico o non lo sei, non puoi fare entra ed esci perché mi ferisci."
Bakugo:"Tutto qui?"
Sole:"...si"
Resta in silenzio e finalmente mi guarda, serio e pensieroso non ha nemmeno le sopracciglia incrociate come al solito.
Bakugo:"Ok"
Sole:"Ok? Che vuol dire ok?" Perché deve continuare a mandarmi mixed signals non è una risposta ok non doveva essere d'accordo con me doveva prendere una cazzo di posizione.
Bakugo:"Sono tuo amico"
Un sorriso mi scappa dalle labbra e istintivamente dimenticando che tipo di sociopatico si trovi di fronte a me, gli butto le braccia al collo in un abbraccio, lui si irrigidisce e continuando a tenere entrambe le carpette si sbilancia un po'.
Bakugo:"CHE CAZZO FAI SEI SCEMA?" Sarò masochista io ma mi diverte infastidirlo consapevole di non avere alcuna ripercussione se non il suo broncio così a tutta risposta gli stampo un bacio di nuovo sulla guancia e poi per non far vedere il mio imbarazzo scappo due passi avanti a lui.
Bakugo:"Smettila"
Ridacchiando rispondo
Sole:"di fare cosa?"
Lo sento ringhiare dietro di me e mi ritengo soddisfatta.
Casa sua è prima di casa mia e arrivati lì davanti si ferma.
Sole:"Che c'è? ah scusa" vado per prendere la mia carpetta ma mi blocca la mano prima aggressivamente e poi la lascia andare delicatamente.
Bakugo:"No non era questo"
Sembra a disagio.
Sole:"E allora che c'è?"
Bakugo:"Se ti va puoi studiare da me, ti riaccompagno più tardi"
Non so perché mi batta il cuore, mi sento agitata e vorrei calmarmi, sono in imbarazzo. Annuisco e lo seguo fino alla porta.
Apre con le chiavi e siamo entrambi in silenzio, cazzo forse è troppo presto alla fine abbiamo ripreso i rapporti da poco, non vedo i suoi genitori dalla scuola elementare e poi dovremmo stare soli nella sua stanza. Improvvisamente mi si schiaffa in testa un flashback di lui in mutande nella stanza con me per prendere le misure, touché Sole mi dico da sola, se ho superato quello posso superare tutto.
Entriamo e saluta distrattamente sua madre.
Bakugo:"Ti ricordi di Sole?"
Mitsuki:"Certo! Quanto sei cresciuta è una vita che non venivi qua"
Sorriso di imbarazzo standard fissato nella faccia e silenzio imbarazzante Dio mio perché non riesco a comportarmi normalmente in queste situazioni.
Sole:"Salve!"
Bakugo:"Stiamo andando a studiare non rompere..."
Mitsuki:"NON PERMETTERTI DI PARLARMI IN QUEL MODO RAGAZZINO"
Ragazzino mi trattengo dal ridere solo perché non sono meno imbarazzante.
Bakugo:"NON CHIAMARMI RAGAZZINO VECCHIA"
Cazzo sono uguali, allora non è proprio sempre isterico si tratta della modalità comunicativa di casa sua. Incredibile.
Dopo una serie di scambi di urla che ascoltavo quasi come se fosse una lezione di etologia sui Bakugo finalmente saliamo nella sua camera e possiamo iniziare a studiare. Si toglie la giacca e resta in camicia.
Sole:"perché non metti la cravatta?"
Bakugo:"non mi va"
Mi tolgo la mia e gliela sfilo davanti la faccia, mi stropiccio i capelli, poi con voce saccente e roca per imitarlo dico:
Sole:"perché io sono Katsuki Bakugo sono quello duro, quello figo. Non posso mettere la cravatta come tutti voi pezzenti"
Ma oltre alle mie capacità recitative la più grande sorpresa è la sua reazione, nessuna scenata o urla. Bakugo inizia a ridere, ha una risata fragorosa, piena e limpida è proprio bella. Sembra quella di un bambino e lui mentre ride è buffo.
Mi batte di nuovo il cuore e mi prende lo stomaco.
Sole:"la tua risata riempie il cuore" rispondo sorridendo, mi esce spontaneo e per spezzare il momento inizio a tirar fuori i libri dalla carpetta.
Sole:"io faccio cagare in matematica possiamo iniziare da quello per toglierci il pensiero."
Bakugo:"Perfetto" fa spazio nella sua scrivania e avvicina entrambe le sedie.
Bakugo:"mettiti qua ci entriamo entrambi."
Mi siedo accanto a lui portando solo il mio quaderno avendo lo stesso libro possiamo condividerlo.
Nonostante frequentiamo classi diverse abbiamo lo stesso professore di matematica dunque sarà più semplice.
Bakugo:"in cosa fai schifo?"
Sole:"tutto"
Bakugo:"non farmi perdere tempo"
Sole:"eh? Ma che vuoi fai i tuoi compiti"
Bakugo:"volevo aiutarti"
Inaspettato, apro il libro e rispondo indicando il capitolo da cui poter partire.
Bakugo:"Cazzo sei proprio un asino" sussurra quasi seccato.
Sole:"ma che cazzo vuoi, guarda tu questo"
Iniziamo ripassando la parte teorica e ascolto lui che spiega ogni regola e passaggio, è proprio bravo ma d'altronde è sempre stato un secchione anche se non gli piace ammetterlo.
Lui e Izuku sono molto più simili di quel che sembra, mi viene da sorridere perché solo ora noto come la stessa situazione l'ho vissuta con lui per tutte le medie. Sono comunque rimasta una frana ma questo a Bakugo non lo dirò.
Bakugo:"prova a fare questo, è uno dei più semplici."
Inizio a scrivere e a lavorare sul quaderno.
Mentre svolgo l'esercizio si avvicina di più per osservare i miei passaggi. Appoggia un braccio sullo schienale della mia sedia, percepisco il suo viso vicino al mio e sento il suo respiro. È dolce e delicato. Le nostre gambe si toccano e non riesco a decifrare i miei pensieri. La sua vicinanza mi mette agitazione e anche lui non sembra del tutto sereno, gli sudano le mani e partono piccoli scintillii. Chiude di scatto il palmo.
Bakugo:"...scusa. Continuiamo"
Ridacchio.
Sole:"Sembravano stelle"
Bakugo:"dici sempre cose imbarazzanti"
Sole:"tu sempre cose sgradevoli pensa un po'"

CONTINUA

Bittersweet (Bakugou x Oc) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora