La base è straordinariamente grande, ce ne siamo resi conto già mentre ci avvicinavamo con la navetta, ma il dettaglio che più di tutti salta all'occhio è la vegetazione, più ci addentriamo più si fa imponente.
"Curick, è sempre stato così che mi sono immaginato il tuo pianeta. Ci sono andato vicino?"
Con mia grande sorpresa Curick alza lo sguardo, lancia un'occhiata sommaria, "mancano i fiumi di lava".
"In che senso?"
Non arriva risposta. Mi volto a cercare Dreida, bisbiglio "dici che è serio?".
"Non mi distrarre, o ti rispedisco sulla nave."
Alzo le mani in segno di resa, lascio perdere e torno a guardarmi intorno. Ci sono parecchi cespugli bizzarri, non è una descrizione molto specifica, ma devo ammettere che non so praticamente niente di botanica.
Mi avvicino a uno dei cespugli più strani, ha una forma a uovo, la superficie è una trama intricata di rami fitti e sottili, ricoperti di muschio azzurro che sotto le dita è vellutato. Quando allontano la mano ha quella stessa sfumatura azzurra che pulisco sui pantaloni della tuta. Be', è stata un'esperienza avvincente, riassume perché la botanica non faccia parte del mio carnè di brillanti competenze.
"Eccolo" la voce schioccante di Curick annuncia l'arrivo del grande momento.
Alzo gli occhi ed eccolo, svetta tra le piante come un monolite. I rampicanti non l'hanno minimamente sfiorato, sulla sua sommità c'è un'antenna e un segnalatore rosso lampeggiante. Il che vuol dire, in una parola, che è acceso.
"Funziona!" è il mio momento di trionfo e non so cosa mi trattiene dal sottolineare quanto avessi ragione e loro torto. Mi accontento di leggerglielo in faccia, anche se ci stanno mettendo un po' a darmi qualche soddisfazione.
"Non sembra abbandonato" questa è la prima cosa che ha da dire Dreida. Mi offenderei se non fosse un dettaglio importante. In effetti sembra che qualcuno abbia impedito alle piante di crescere sulla struttura. Flip dal canto suo dà prova del proprio acume: "a me sembra che non ci sia nessuno qui intorno".
"La profondità della tua osservazione mi lascia senza parole, Flip."
"Eppure parli ancora."
"State zitti, tutt'e due" Dreida, deliziosa quanto un'emicrania, la stessa che mi esplode per un attimo nel cervello, opera sua, certamente.
"Se c'è qualcuno vuol dire che ha attirato qui la nave per una ragione e noi l'abbiamo lasciata del tutto incustodita in orbita."
Mi volto a guardare Dreida, ha già tirato fuori l'arma a impulsi, ne passa una seconda a Flip, che non sembra troppo convinto, ma l'accetta.
Forse ho fatto una stronzata. "Perché qualcuno non è rimasto sulla nave?"
"Hai detto che ti serviva una mano per disattivare il faro."
"Flip, perché accidenti mi hai dato ascolto? Sei tu il capitano."
"Un po' tardi per ricordartelo, non pensi?".
D'accordo, sembriamo una manica di idioti. La verità è che non siamo mai atterrati su un pianeta sconosciuto, battiamo rotte già note e sbarchiamo di rado, solo su pianeti che fanno parte della corporazione mercantile. È la prima volta che abbiamo a che fare con qualcosa che richiederebbe un qualche tipo di addestramento. Persino Dreida non ha molta esperienza in questo campo. Io sono cresciuto tra navi e stazioni spaziali. Curick e Flip vengono da popoli pacifici che non hanno mai colonizzato nemmeno un asteroide. Nessuno di noi è un dannato soldato, né un esploratore. Quindi sì, forse in questa situazione siamo davvero una manica di incompetenti. Mi chiedo se è una giustificazione valida. Diamine, noi siamo ottimi mercanti, se si fosse trattato di strappare un prezzo adeguato per il nostro carico ce la saremmo cavata alla grande.
D'accordo non perdiamoci d'animo, pensiamo alle cose importanti. La Flyer.
"Qualcuno torni sulla nave mentre io e Curick disattiviamo l'antenna", dico e guardo Flip, lui guarda Dreida, "Dreida torna sulla nave".
"Cosa? No! sei tu il capo, tornatene tu sulla nave. Se c'è qualcuno con intenzioni ostili questi due idioti finirebbero morti stecchiti in un istante."
Sono felice che Dreida riesca a sminuire le mie capacità di autodifesa e paragonarmi a Curick in una botta sola. Il tutto continuando a non risolvere il problema della Flyer incustodita.
"Curick stacchiamo questo stupido faro in fretta."
Non conoscendo questa tecnologia nei minimi dettagli, il modo più veloce per disattivare il faro è alla vecchia maniera: romperlo. Dovremmo arrivare fino all'apice dell'antenna e usare un laser atomico, l'unico capace di tagliare qualsiasi tipo di metallo.
"Dobbiamo arrampicarci" semplice, ci vorrà solo una vita e se dovessi scivolare morirei orribilmente.
Nessuna risposta. Mi volto e mi accorgo che Curick mi osserva. Non lo fa come se guardasse il suo pranzo, ha più l'aria attonita di chi scopre che il suo pranzo sa parlare.
"Che c'è?".
Alza una mano lunga e sottile e indica un punto alle mie spalle, lo seguo con lo sguardo finché non mi rendo conto che davanti a Dreida e Flip ora c'è qualcuno.
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Risveglio e altre imprese
Science FictionKalvin è un abile ingegnere areospaziale e un altrettanto abile pilota, fortunatamente pare che sia anche l'ultimo essere umano nell'universo. Vola lungo le rotte mercantili su una nave che ama, con un equipaggio a cui è vagamente affezionato (affet...