Per essere appena scampati alla razzia e alla morte l'umore dell'equipaggio è piuttosto basso. Mi aspettavo almeno un brindisi in mio onore, invece niente. Sarà perché senza la velocità superluminale non possiamo raggiungere nessuna stazione in un lasso di tempo accettabile, quindi tecnicamente siamo bloccati qui, tra il nulla cosmico e un sistema di stelle disabitato. Però, siamo ancora vivi, è importante sottolinearlo, soprattutto perché è per merito mio quindi non voglio sminuire la cosa.
Tuttavia, non è detto che sia una condizione permanente, le riserve di cibo sono limitate e inoltre la nave ha bisogno di riparazioni importanti. Tutto quello che possiamo fare è mettere delle toppe qua e là. Dreida e Flip si stanno occupando della questione "toppe" per garantire l'integrità della nave, che è essenziale se non vogliamo diventare poltiglia spaziale prima ancora che a ucciderci sia l'inedia.
Curick, invece, si sta occupando di ripristinare le funzionalità interne della nave, come l'acqua calda e altri sistemi che lui definisce "di maggiore importanza". Ad ogni modo spero di potermi fare una doccia molto presto.
Le circostanze del tentativo di abbordaggio sono piuttosto strane, ragione per cui ho deciso di revisionare il diario di bordo, anche se teoricamente mi hanno assegnato il compito di ripristinare il motore superluminale. Il problema è che non c'è niente da aggiustare. Voglio dire, è tutto in ordine dal punto di vista tecnico, ho eseguito cinque verifiche diagnostiche, il computer sta completando la sesta, ma so che il risultato sarà lo stesso anche questa volta: funzionale al 100%. Tuttavia, non parte.
È difficile da ammettere, ma non so cosa fare. Quando trovai la Flyer sapevo che rischiavo di non comprendere completamente alcune funzionalità e prima o poi mi sarei trovato di fronte bias che non avrei saputo correggere, in fondo anche se l'ha costruita la mia gente è pur sempre di un'altra epoca, in qualche modo aliena persino per me.
L'umanità aveva sviluppato tecnologie avanzatissime che le avevano garantito un predominio assoluto su buona parte della Via Lattea, la galassia di origine. La Flyer ne è l'esempio più fulgido, ovviamente, compete egregiamente con le navi del resto della corporazione mercantile, anche se forse è la più antica di tutte. Insomma non è vecchia, è solo navigata. In ogni caso non l'avrei mai lasciata nelle mani del primo razziatore che l'avrebbe semplicemente sventrata. Siamo entrambi quel che resta dell'umanità. Eravamo destinati l'una all'altro.
Perché mai adesso mi tradisce?
Sono convinto che lei non c'entri niente con il malfunzionamento dei motori. Sì, va bene, sembra parecchio improbabile, ma ne sono sicuro. Per questo sto cercando di capire cosa sia successo mentre... be', dormivo.
"Kalvin?"
Dannazione.
Mi volto per guardare candidamente Dreida come se non mi avesse appena beccato ad ignorare la diagnostica del motore.
"Già finito di stuccare le crepe?" le chiedo.
"Certo. Vorrei poter chiudere anche quella che hai nel cervello, ma si vede che sono arrivata tardi", Dreida si avvicina al supporto palmare che ho collegato al sistema centrale della nave. Davanti a me le proiezioni dei rilevamenti dell'ultimo viaggio superluminale lampeggiano innegabilmente incriminanti.
"Che stai facendo, Kal?"
"Niente...?"
"Provane un'altra."
In altre circostanze mentirei spudoratamente, ma il gas ionizzato di cui in parte è composta Dreida è facilmente letale, quindi è più saggio usare una certa condiscendenza. Mi decido per un tono dimesso che spero possa rabbonirla.
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Risveglio e altre imprese
Ficção CientíficaKalvin è un abile ingegnere areospaziale e un altrettanto abile pilota, fortunatamente pare che sia anche l'ultimo essere umano nell'universo. Vola lungo le rotte mercantili su una nave che ama, con un equipaggio a cui è vagamente affezionato (affet...