Finalmente sono tornato ai comandi della Flyer. Non so spiegare quanto mi sia mancato. Mi è mancata la sedia ergonomica, mi sono mancati i sistemi di guida e i colori sgargianti degli oloschermi. Diciamocelo, dopo la sbandata con Tannel mi serviva tornare dal mio primo vero amore. Guardo Flip con aria trasognante. Lui ricambia accigliato la mia occhiata.
"Cos'hai alla faccia?"
"Credo che sorrida" Dreida, mio tenero fringuello, quanto hai ragione.
"Credevo che avresti preso peggio la morte della tua ragazza-pianta."
"Niente mi può rovinare l'umore se sono ai comandi della mia nave."
"La mia nave, vorrai dire."
"Sottigliezze burocratiche, il suo cuore mi appartiene."
"Da quando la Flyer ha un cuore?"
Curick schiocca dalla sua postazione, "il motore della nave?"
"Io credo che il cuore sia il sistema di controllo."
Dreida scuote la testa, "quello è il cervello".
"Allora la plancia è la testa?"
"Ragazzi mi state prendendo troppo alla lettera, era più un cuore metaforico."
La voce crepitante di Curick si solleva alle mie spalle, "divertente". Inquietante. Gli sorrido, tanto per non scoraggiare i suoi studi sull'umorismo.
Il lato veramente ironico di tutta la faccenda è che nell'androide ho trovato un sistema di pompaggio molto simile a un cuore. Inietta un fluido che penso serva da connettore bioumorale delle sue funzioni. Per sintetizzare quello che ha perso mi ci vorrà un'eternità, tempo che impiegherò rimettendo in funzione i sistemi che Tannel tanto delicatamente ha disintegrato. Un progetto collaterale che impegnerà le ore grigie che ci metteremo a raggiungere le coordinate che l'androide è riuscito a passarmi. A proposito di questo...
"Ho inserito le coordinate, Flip. Devi solo dare il via."
Flip non alza gli occhi dagli ologrammi che illuminano la sua postazione, ci traffica per un po', il tempo che impiega a rispondermi mi insospettisce così mi sollevo per sbirciare le sue manovre.
"Flip ti sei accidentalmente scordato che la Via Lattea è nella direzione opposta a quella che hai appena inserito?"
"Non andremo nella Via Lattea. Ho reinserito le coordinate per la base della corporazione."
Lo fisso scioccato, labbra dischiuse, occhi sgranati, tutto il pacchetto, quell'affermazione è uno scempio, un'assurdità, una schifosa follia. Flip non alza gli occhi, quel piccolo codardo senza palle non ha il coraggio di guardarmi in faccia mentre uccide ogni mia speranza.
"Che diamine stai dicendo?"
"Kal" Dreida si muove dalla sua postazione e mi si avvicina.
"Ora mi farai un altro discorso accorato? Risparmiami."
Il plasma di Dreida è percorso da un fremito, il suo corpo è uno scintillio di comete che si rincorrono a una velocità vertiginosa.
"Preferisci un discorso metaforico?" Curick, ancora non ci siamo con l'ironia.
Flip si fa avanti con foga, finalmente ha tirato fuori un po' di coraggio, mi volto a guardarlo poggiando le mani sui fianchi.
"Vuoi sapere una cosa?"
"No, Flip, hai già ucciso il mio interesse."
"Invece te la dico. Non gira sempre tutto intorno a te, abbiamo un lavoro da fare, non possiamo prendere e lasciare tutto per rincorrere una fantasia, gli umani sono tutti morti e mi dispiace per questo, ma non c'è niente da fare."
Stringo i pugni sui fianchi, sento le unghie premere contro la carne. Sono folli a credere che cederò solo perché loro sono sconfitti in partenza.
"Ah sì? E allora vedremo come farete a governare la nave senza di me."
Con tutta l'aria drammatica che racchiude quelle parole cerco di fare un'uscita di scena a effetto, ma la gamba ancora mi fa male, così zoppico con lentezza verso l'ascensore della plancia.
"Kal..."
"No, Dreida" non mi volto a guardarla, sono troppo impegnato a trascinare la gamba e inoltre non mi va proprio di darle ascolto, qualsiasi cosa le uscirà dalla bocca servirà solo a rabbonirmi e non è quello che voglio. Voglio andare alla ricerca degli ultimi umani e spero davvero che fare i capricci sarà sufficiente a forzare la mano di Flip, perché non ho altre frecce al mio arco.
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Risveglio e altre imprese
Science FictionKalvin è un abile ingegnere areospaziale e un altrettanto abile pilota, fortunatamente pare che sia anche l'ultimo essere umano nell'universo. Vola lungo le rotte mercantili su una nave che ama, con un equipaggio a cui è vagamente affezionato (affet...