Prologo

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Era già sera, le foglie frusciavano al passare del vento tiepido tipico della primavera e i rumori nel giardino cominciavano a scemare col passare dei minuti, Astrid era poggiata al tronco del faggio nel cortile della sua casa, quando si ricordò che la mattina dopo tutta la sua vita sarebbe cambiata. Infatti il giorno dopo sarebbe stato scelto colui che sarebbe stato addestrato nella scuola di magia di Rho e che avrebbe combattuto nel torneo che avrebbe deciso quale delle cinque case avrebbe governato il regno per i cento anni seguenti.
Astrid faceva parte della casta dei Luthien, una delle cinque che al principio avevano ricevuto il potere per governare Rho e che ora, ogni anno, si sfidavano per decidere quale di esse avrebbe avuto il potere assoluto nel prossimo secolo. Aveva dei bellissimi occhi marroni con pagliuzze dorate che al sole schiarivano e fluidi capelli rossi che mandavano riflessi cremisi con lo scoppiettare del fuoco nel camino, proprio come sua madre. Astrid sapeva che, con ogni probabilità lei non sarebbe stata scelta, essendo femmina e quindi considerata più debole dei suoi fratelli, non che questo le abbia mai arrecato dispiacere, infatti lei non avrebbe mai voluto essere scelta. Erano sei figli: lei, sua sorella Ania e i suoi tre fratelli Snow, Ricardio e Jeremia. Lei era sicura che sarebbe stato scelto Ricardio, essendo il più forte e il più abile dei suo fratelli, e lo pensava anche il resto del clan, Snow era più portato per la scienza che per il combattimento, per le arti intellettuali ed ipnotiche, Jeremia era troppo piccolo e Ania era anche lei una ragazza, per di più ancora più minuta di lei. Astrid non avrebbe avuto alcuna voglia di combattere e di addossarsi una tale responsabilità, preferiva pensare che ad occuparsene sarebbe stato suo fratello e che lei sarebbe rimasta a casa a pensare a sua madre, ormai malata da tempo, e a Ania, sua sorella, confidente e migliore amica. Così, sforzandosi di non pensare al giorno dopo e con la vaga sicurezza che non sarebbe stata scelta, Astrid si diresse nella sua camera per levarsi di dosso le vesti ormai sporche di terriccio. Dopo aver fatto un bagno caldo e essersi cambiata, Astrid si diresse nella sala da pranzo dove la aspettava il resto della sua famiglia seduta a tavola. Entrando percepì subito il solito tepore del camino che le piaceva tanto e l'odore di carne proveniente dalle cucine. Vide seduti alla grande tavola di legno suo padre, sua madre e i suoi fratelli, c'erano tutti tranne Ania.
《Buonasera a tutti, dov'è Ania?》 Chiese.
《Oh, buonasera tesoro. Ania sta arrivando, sta finendo il suo ultimo quadro in giardino, perché non la vai a chiamare?》 Disse la madre.
《Okay, torno subito.》 rispose.
Sua sorella Ania adorava dipingere e disegnare ogni cosa le capitasse a tiro. Di solito si rintanava nel boschetto di bambù fuori casa e ci rimaneva per ore a contemplare la vegetazione e i piccoli animaletti che ogni tanto facevano capolino dalle pagliuzze d'erba. Astrid non fu sorpresa di trovarla lì anche ora, immersa nel suo hobby preferito, nella sua passione, la pittura. Ania era una ragazza molto bella, aveva grandi occhi dello stesso colore della sorella, una massa scompigliata di capelli color oro e un viso dai lineamenti molto delicati, non c'era da stupirsi se tutti i ragazzi della sua età si erano già offerti come suoi pretendenti.
《Buonasera sorella, vieni è pronta la cena. Stiamo tutti aspettando te》gli disse.
《Oh, scusatemi tanto, stando qui ho perso il senso del tempo. Andiamo prima che nostro padre si arrabbi》 rispose Ania.
Consumarono un pasto veloce, vista la ricorrenza che ci sarebbe stata il giorno seguente, dovevano tutti andare presto a riposare o il giorno dopo avrebbero fatto fatica ad alzarsi.
《Ania tu non hai paura?》 Chiese Astrid. La sorella era sempre stata molto più sicura di se e molto più tranquilla.
《No Astrid, accetterò qualsiasi sia la scelta. Se sarò io rappresenterò la nostra casa con onore. Se sarà uno dei nostri fratelli, attenderò con ansia il suo ritorno vittorioso》
Detto questo, Ania lasció sulla fronte di Astrid un leggero bacio e andarono a dormire.
Astrid non era mai stata più in ansia in vita sua, infatti la notte che seguì fu scossa da tremendi incubi, da vulcani in eruzione, draghi e dalla figura di un giovane, che a dispetto delle immagini precedenti riuscì a tranquillizzarla, fino al mattino seguente.

The legend of AstridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora