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DAVIS

《Cazzo, cazzo, cazzo, l'ho già detto? Cazzo!》Davis girava per la stanza tenendo il suo ologrammofono in mano e guardandolo con occhi sbarrati. 《Calmati Davis! Non agitarti in questo modo, prendi un bel respiro e rispondi a tuo padre. Ora io, Geremaia e Zafira usciremo e ti aspetteremo fuori. Cerca di sembrare tranquillo stupido! Con quella faccia renderesti sospettoso chiunque.》Davis guardò Astrid e poi annuì. I due ragazzi uscirono, lasciandolo solo in balia del fastidioso suono che emetteva il suo ologrammofono. 《Cazzo!》imprecò. Finalmente Davis si tranquillizzò e, premé il tasto verde sul dispositivo, rispondendo alla chiamata di Ramon. In pochi secondi si materializzò dinanzi a lui la figura ossuta dell'uomo che era suo padre. 《Davis, figlio mio quanto tempo》 disse Ramon. 《Padre》 salutò rigidamente il ragazzo. 《per caso hai da dirmi qualcosa di importante? era parecchio che non ti facevi sentire ormai.》 disse. Ramon ignorò il tono tagliente di suo figlio e continuò a parlare. 《Ho decisamente qualcosa di importante da dirti, qualcosa che spero ti emozionerà quanto me.》 "Come se qualcosa che piace a te potesse piacere anche a me, tutto ciò che sei mi disgusta." pensò Davis. 《Ormai l'attesa è finita, sono lieto di annunciarti che domani la nostra grande rivolta avrà inizio, ti verrò a prendere personalmente accompagnato da un piccolo esercito che servirà a conquistare la scuola di magia di Rho, questo passaggio segnerà l'inizio di una nuova era, la nostra era figlio mio.》 Davis rimase a bocca aperta, le uniche cose che avrebbe voluto fare in quel momento erano urlare e prendere a calci suo padre finché quel sorrisetto compiaciuto non fosse sparito dalla sua orribile faccia. 《Ah, mi sono dimenticato di dirti un'altra cosa, a breve, dopo che avremo conquistato la scuola, ci sarà un'altra battaglia. Ci dirigeremo verso le terre dei fiumi, a nord, lì daremo battaglia ai Luthien, avendo il loro capo dalla nostra parte non sarà difficile conquistarli. Quegli sciocchi credono ancora che io sia disposto a condividere il potere con loro Tsk...ridicoli.》"I Luthien...la famiglia di Astrid...Oh no.." pensò. 《Sarai felice di sapere che a guidare questo primo assalto sarai proprio tu figlio, sarà un modo per farti rispettare dai tuoi futuri sudditi e per metterti in gioco, non pensi che sia una cosa splendida?》 Davis si pietrificò sul posto, lui, guidare un'esercito? e per di più solo per fare vittime innocenti e aiutare suo padre in questa pazzia? No, non ne sarebbe stato in grado. 《M-ma padre....io non...non penso di essere in grado e poi, non sarebbe meglio affidare il comando a qualcuno di più esperto di me?》 cercò di dire Davis. 《Sciocchezze! Tu sei mio figlio e come tale devi saper guidare un'esercito e, soprattutto, devi saper farti rispettare. Pensi che io sottosterei mai a qualcuno che non sa governare e che non sa neanche guidare un'esercito? No! e non lo faresti nemmeno tu.》 sbottò Ramon. 《Ma...》 cercò di dire Davis. 《Niente ma! questo è quanto! Domani pomeriggio alle quattro in punto verremo a prenderti, fatti trovare pronto per combattere.》 Detto questo, Ramon attaccò la chiamata e scomparì dalla vista del ragazzo. Davis rimase immobile per qualche secondo, prima di crollare a terra e cominciare a piangere. Sentendo che ormai la chiamata era terminata, Astrid, Geremaia e Zafira entrarono in stanza, erano tutti sconvolti da quello che avevano sentito, specialmente Astrid che, dopo aver sentito che casa sua era la prima meta di Ramon, aveva cominciato a piangere silenziosamente e a tremare. 《C-cosa dovrei fare io...non..non posso farlo...non posso capite?》 Disse Davis tra un singulto e l'altro. 《Ti capisco amico ma....devi andare, devi continuare a far credere a tuo padre che gli sei fedele, sarai molto più utile come spia interna che come traditore fuggiasco.》 Sentenziò Geremaia, ricevendo l'approvazione di Zafira. Davis annuì impercettibilmente, capendo che quella era, in un certo senso, l'unica cosa possibile da fare. 《Ma noi...noi dobbiamo proteggere la mia gente, dobbiamo portare tutti immediatamente in salvo! Non possiamo lasciare che sterminino il mio clan!》 Affermò Astrid con decisione. 《Io ti capisco Astrid, ma non possiamo rischiare di mandare tutto a monte, poi in che modo penseresti di aiutarli? Sei solo una ragazzina inesperta e noi altrettanto, non abbiamo modo di fare nulla oltre che andare a cercare l'arma e sperare che funzioni.》 disse Geremaia. 《Ma io devo fare qualcosa!》 insistette Astrid. 《Finiscila cazzo! Sembri una ragazzina! Smettila di lamentarti una buona volta e pensa lucidamente invece di essere avventata!》Sbottò Zafira lasciando tutti a bocca aperta. 《Che c'è? vorreste dirmi che ho torto? Io non penso proprio, sto dicendo quello che è giusto fare. Domani mattina all'alba io te Geremaia e Byron partiremo in cerca dell'arma mentre Davis andrà con suo padre e, almeno per ora, farà finta di sottostare ai suoi ordini. Avete qualcosa da obbiettare o da proporre per caso?》 Nessuno parlò, tutti sapevano che Zafira aveva ragione, non potevano fare altrimenti. Davis si alzò e si diresse verso la porta. 《Andate tutti a prepararvi e avvertite Byron, riposatevi e prendete solo lo stretto necessario per il viaggio, ci vediamo qui tra tre ore precise.》 Nessuno fiatò. Si diressero tutti verso le proprie camere in religioso silenzio, pensando a tutto quello che li avrebbe aspettati a partire dal giorno seguente.

Hey gentee❤ cosa ne pensate? Le cose si fanno movimentate!

The legend of AstridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora