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ASTRID

Non era ancora l'alba quando Astrid venne svegliata, il vento freddo che entrava dagli spiragli delle finestre annunciava una giornata dal clima incerto. Quando aprì gli occhi, l'unica cosa che riuscì a vedere furono le ombre proiettate dai suoi fratelli sui mobili, i raggi del sole che entravano dalle finestre le rendevano difficile vedere qualcos'altro. Nessuno di loro parlava, la osservavano soltanto, sembrava quasi che stessero facendo una muta conversazione tra di loro, scambiandosi occhiate di tanto in tanto e accennando movimenti di assenso con il capo. Astrid si alzò e in tutta fretta si vestì, aiutata dalla sorella che al contrario era pronta ormai da un paio di ore. Indossò un abito leggero color cremisi, regalatole da sua madre qualche tempo prima, si intonava perfettamente al colore dei suoi capelli, rendendo la sua pelle ancora più eterea. Quando uscirono dalla casa trovarono ad aspettarli tutto il clan dei Luthien in crescente fermento, qui e la si poteva intravedere gente che veniva dalla periferia, persone che di solito non lascino i loro quartieri, si erano riunite lì fremendo per sapere chi dei figli del monarca li avrebbe rappresentati nel torneo. Astrid passando sentì due donne bisbigliare tra di loro.《sicuramente verrà scelto il fratello più grande, gli altri non avrebbero nessuna speranza di vincere, sono tutti come dire...abbastanza gracilini, specialmente le due ragazze, ce le vedi a combattere? Per me dovrebbero solo rimanere a casa a tenere a bada i più piccoli.》 Era vero, era quello che pensavano tutti, la sua famiglia, il clan e lei. Si fermarono davanti ai loro genitori che, guardandoli fisso negli occhi, cominciarono a parlare al loro popolo.《Benvenuti, benvenuti a tutti, oggi sarà scelto il campione che ci porterà alla vittoria e che ci permetterà di regnare su tutta Rho per i prossimi cento anni!》 Vennero interrotti dall'inizio di un'applauso che durò svariati secondi prima di scemare.《Ora, senza ulteriori indugi, procederemo all'estrazione.》 L'anziano del clan Luthien si avvicinò a loro con cinque pergamene di carta vecchia e ingiallita, sua madre allungò la mano, sempre più bianca, verso la pergamena indicatagli dall'anziano, l'ultima a destra. La scelta del campione era affidata all'anziano di ogni casa che, consultandosi con gli spiriti dei passati re Jinx, sceglieva il campione e il motivo di questa decisione non poteva essere rivelato per nessun motivo. La madre aprì la pergamena e, con gran stupore, lesse ad alta voce, con le parole che le si fermavano in gola.《 Astrid Luthien..》In quel momento, sulla folla, calò un silenzio pesante, pieno di dubbi, incertezza e paura. C'era forse stato qualche errore? Era mai possibile che fosse stata scelta proprio lei? Una ragazza? E per di più colei che di armi e incantesimi non sapeva nulla? Astrid, cerea in viso, non riusciva a muoversi, gli si era mozzato il respiro in gola e, ancora, non riusciva a rendersi conto di quanto successo, infatti la sua mente era vuota, sgombra da ogni pensiero. La madre e il padre la scortarono immediatamente in camera sua in silenzio, per prendere le uniche cose che gli sarebbero servite nel viaggio che stava per intraprendere. Intanto, Astrid riuscì vagamente a percepire le imprecazioni di suo fratello maggiore e i bisbigli provenienti dalla folla e dal resto dei suoi fratelli. Quando arrivò nella sua camera, scoppiò in un pianto disperato e si gettò tra le braccia della madre, che gli parlò con tono dolce e materno, accarezzandole i capelli.《Non ti preoccupare bambina mia, andrà tutto bene, l'anziano ti ha scelto per un motivo. Sono sicura che ci renderai tutti fieri di te. Al tuo ritorno noi saremo qui ad aspettarti..》Intanto il padre raggruppava le poche cose che Astrid avrebbe dovuto portare con se: pochi abiti e biancheria, spazzolino, pettine e qualche cianfrusaglia. Si trascinò a forza fuori da casa, dove l'attendevano una carrozza e i suoi fratelli per un'ultimo saluto prima della sua partenza verso qualsiasi cosa ci fosse dopo le montagne che attorniavano le terre dei luthien
La prima ad avvicinarsi fu sua sorella Ania, che le si gettò addosso piangendo e stritolandola in un affettuoso e disperato abbraccio, seguirono i suoi fratelli, e i suoi genitori. 《Tranquilla sorellona, so che tornerai vittoriosa!》 Le disse suo fratello minore Jeremia. Snow non aprì bocca, passando tutto il tempo a contemplare la punta delle sue scarpe, cercando invano di reprimere le lacrime che gli solcavano le guance. Ricardio, ancora con indosso la tenuta dei Jinx guerrieri, non la degnò nemmeno di uno sguardo, cosa che la ferì non poco, dopotutto non era stata colpa sua, lei non voleva far parte di tutto questo. Salì sulla carrozza, guidata da due Mari, cavalli bellissimi con ali piene di sfumature azzurre, e partì alla volta della scuola di magia di Rho, dove avrebbe passato il prossimo anno a dedicarsi all'addestramento in compagnia dei suoi avversari.
Astrid pianse lacrime amare e fu scossa da crampi portati dall'ansia finché non si addormentò.

The legend of AstridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora