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TUTTI

Si riunirono tutti tre ore dopo, all'ombra di un pesco nel bel mezzo del giardino, dove nessuno avrebbe potuto vederli. Nessuno dei presenti pareva in grado di parlare, l'unico rumore percettibile era il lento e basso fruscio emesso dalle foglie degli alberi intorno a loro. Passò qualche istante prima che qualcuno si decidesse finalmente a parlare. 《Allora...è arrivato il momento dei saluti, mi raccomando, fate tutto il possibile per trovare l'arma. Ricordatevi che siamo l'ultima speranza che rimane a Rho.》 disse Davis con voce sorprendentemente fredda e ferma. "È agitato, glielo si legge negli occhi. Vuole sembrare forte per tutti noi, per farci coraggio. Ho paura che possa crollare da un momento all'altro." Pensò malinconicamente Astrid. I ragazzi si scambiarono un muto saluto, a nessuno sembrava il caso di fare troppe cerimonie. In fondo, molto probabilmente, stavano andando a morire. Astrid, Zafira e Byron cominciarono ad incamminarsi verso l'uscita della scuola, lasciandosi alle spalle Geremaia e Davis. Prima di sparire definitivamente dietro il confine, Astrid si girò a guardare Davis, chiedendosi se questa sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe visto...vivo.

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DAVIS

《Ci conviene andare a prepararci, tuo padre sarà qui tra poco ed io non dovrei essere insieme a te.》 Disse Geremaia prima di dirigersi verso la scuola. 《Già..》 rispose flebilmente Davis. Si girò e notò che Astrid lo stava osservando da lontano, prima di sparire dietro il confine. La fissò allungo anche lui, fino a che non fu costretto a distogliere lo sguardo. Davis si chiese se quella non fosse l'ultima volta che avrebbe visto il suo volto ancora pieno di vita.                                                                  Giunto nella sua stanza cominciò a preparare i "bagagli" se così li si poteva chiamare; prese solo lo stretto necessario, vale a dire qualche indumento pulito e scarpe comode, molto probabilmente suo padre si sarebbe preoccupato di fargli avere tutto quello di cui aveva bisogno. "Si come no...non l'ha fatto in diciassette anni, di certo non lo farà adesso." Davis si sdraiò sul suo letto, in attesa che suo padre venisse "finalmente" a prenderlo. Purtroppo per lui, non dovette aspettare molto, infatti poco più tardi giunse alle sue orecchie il fastidioso rumore di una navetta  da guerra. Si affacciò alla finestra appena in tempo per vedere la figura dell'uomo che odiava più di ogni altra cosa scendere dalla navetta a passi svelti e dirigersi verso l'entrata della scuola.                                                                                           

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《In che direzione dobbiamo andare?》 Chiese Byron. 《In base a quello che dice il libro dovremmo dirigerci verso nord-ovest, verso i vulcani di Merin.》 Rispose Astrid consultando il grande tomo che teneva fra le mani. 《Verso i vulcani?! Dimmi che stai scherzando ti prego..》 Disse il ragazzo sbiancando leggermente. 《Il poverino ha paura...cosa c'è Byron? Ti manca la mammina per caso?》Disse tagliente Zafira tra un ghigno e l'altro. 《Gentile come sempre eh?》 Rispose stizzito. Presero il sentiero alla loro sinistra. Durante la lunga e silenziosa traversata Astrid notò la grande varietà di piante presenti in quel tranquillo e silenzioso bosco: piccole e sottili piantine dai fiori blu si arrampicavano intorno a grandi alberi centenari, strani fiori dallo stelo rosso contornavano il paesaggio intorno ad essi. "Che pace..." pensò. 《Astrid! Astrid!》chiamò Zafira. 《Cos..》 Bum!. Il ramo di un grosso albero la  prese in piena faccia, facendola cadere rovinosamente al suolo. 《Ma ci fai o ci sei?! Che fai dormi in piedi?》 Sbraitò la ragazza. 《Io stavo...stavo osservando il paesaggio.》 Disse Astrid massaggiandosi la testa dolorante. 《Vieni ti aiuto ad alzarti.》Disse Byron porgendogli la mano.《Ti ringrazio.》 Rispose accennando un sorriso timido.
《E voi sareste le persone a cui è affidato il destino del regno, un fifone e una ragazzina distratta. Che Sinos ci salvi!》 Disse esasperata Zafira. 《Falla finita di lamentarti, se vuoi restare con noi bene sennò puoi anche andartene. Possiamo cavarcela benissimo da soli.》Disse con voce ferma Astrid. 《Tsk.》 Fu l'unica cosa che riuscì a ribattere la ragazza.
Continuarono a camminare per parecchie ore prima di imbattersi in un fiume. 《Ed ora? Come pensate di attraversare questo fiume?》Chiese Zafira. 《Beh l'acqua è troppo torrida e profonda per entrarci, quindi in teoria...dovremmo provare a levitare.》 Rispose Byron ottenendo il consenso di Astrid. 《Vado prima io.》 Disse. Chiuse gli occhi e cominciò a pensare a qualcosa di leggero, figurò nella sua mente il suo corpo che levitava oltre il fiume, atterrando morbidamente al suolo. 《Okay ora vado io.》 Sentì dire alle sue spalle. Si girò e vide che i suoi compagni si trovavano sull'altra sponda e uno dopo l'altro la stavano raggiungendo lì. "Spero proprio che Zafira cada in acqua." Pensò.

Come al solito ditemi che ne pensate e eventuali consigli!

The legend of AstridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora