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GEREMAIA

《Un'incantesimo di cancellazione della memoria? Ma..com'è possibile? E soprattutto, come fai a esserne certa?》la mia voce suonava lontana, come se finalmente avessi capito una cosa che infondo già sapevo. 《L'incantesimo che ti ho appena fatto serve per scovare eventuali maledizioni o sortilegi fatte su un'individuo. Mi sembrava troppo strano che non ti ricordassi nulla, così ho voluto tentare e, come al solito, avevo ragione.》 Sul viso di Zafira apparve quel suo solito sorrisetto da so tutto io. In parte quell'atteggiamento mi irritava ma infondo, dovevo esserle grata. 《T-ti ringrazio...》 pronunciai queste parole con un filo di voce, sperando quasi che non le sentisse. 《Eh no carina, non ho capito bene, potresti ripetere?》 Avvicinò il suo orecchio a me e appoggiò una mano sulla nuca, a voler dire che mi stava ascoltando. Presi un bel respiro e pronunciai tutto d'un fiato:《Ho detto che ti ringrazio okay? Fattelo bastare!》Mi girai, dandogli le spalle e coprendo la mia espressione imbarazzata. La sentii sghigniazzare piano, perché deve essere sempre così stronza? Sbuffai. Davis si alzò dalla poltrona e mi venne incontro prendendomi le mani 《non ricordi proprio chi è stato a farti questo? Nulla?》 Lo guardai negli occhi e poi risposi 《 No mi dispiace...è solo tutto buio, tutto sfocato. Zafira, non avresti un'incantesimo anche per questo?》 La guardai speranzosa. 《No, mi dispiace Astrid ma non esistono incantesimi di questo genere.》guardai in basso cercando di ricacciare infondo le lacrime, è così frustrante...strinsi i pugni fino a farmi male. Quando riaprì le mani notai delle piccole macchie di sangue sul palmo, devo aver stretto veramente troppo forte. 《Ragazzi io....vado in camera mia, voglio cercare di ricordare, magari stando da sola mi verrà in mente qualcosa.》guardai le facce preoccupate dei miei compagni, devo ricordare assolutamente qualcosa. Mi richiusi la porta alle spalle e mi diressi verso la mia camera. D'un tratto sentì un lieve fruscio alle mie spalle, mi girai di scatto ma non vidi nessuno. Continuai a camminare, convincendomi che quel rumore fosse solo frutto della mia immaginazione. Un'altro fruscio. Un'altro. 《Chi c'è?》dall'ombra uscì Geremaia. 《Hey Astrid io....stavo andando in camera, scusa se ti ho spaventato.》lo guardai in faccia per qualche secondo, fui colta da un'improvviso capogiro, tantissime immagini saettarono all'interno della mia testa, ora era tutto chiaro. 《Sei stato tu.》 Poi solo buio.

Mi risveglia nella mia camera, ero coperta con il mio lenzuolo bianco candido e la luce era spenta. A terra di fronte a me era seduto Geremaia. 《Ehm cosa ci fai qui?》in quel momento ricordai tutto con chiarezza. Mi strinsi di più nel mio lenzuolo, cercando invano di allontanarmi da lui. 《Non lo so, mi sei svenuta davanti così ho pensato che fosse il caso di portarti qui.》Mi scrutò, probabilmente non ha capito che ho recuperato la memoria, ma lo sospetta sicuramente. 《Bhe, ora puoi andare, non ho più bisogno che resti qui. Grazie per avermi aiutato comunque.》 Ostentai un finto sorriso di gratitudine. Geremia si alzò e andò verso la porta, prima di aprire però parlò. 《Sei sicura di stare bene, c'è percaso qualcosa che....ti turba?》 Devo agire. 《No no tranquillo.》 Raccolsi tutto il mio coraggio e pronunciai la formula 《Statum!》 Geremaia si pietrificò sul posto. Mi alzai in tutta fretta, e uscì dalla stanza. 《Ora mi dirai perché mi hai fatto questo.》Andai a cercare gli altri e li portai nella mia stanza.

The legend of AstridDove le storie prendono vita. Scoprilo ora