Capitolo 10

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Reagan sbadigliò sonoramente mentre andava con calma verso la porta della sua camera per poi aprirla con sguardo interrogativo. Qualcuno aveva bussato e davvero non riusciva a capire chi potesse essere: aveva pagato la quota del mese al direttore, con anche mora annessa per il ritardo, ed era certo di non avere altre spese da fare.

-ciao- sentendo quella voce finalmente vide chi aveva realmente difronte e sgranò gli occhi sconvolto.

-che ci fai qui? Va via- quasi ringhiò in direzione di Lennard che si mise a guardarlo confuso.

-perché dovrei andare via?- domandò appunto il ragazzo incrociando le braccia al petto -hai saltato quasi una settimana di lezioni e sono qui per darti i miei appunti-

-non te li ho mai chiesti gli appunti e come hai trovato questo posto?- sbottò Reagan per poi prendere quasi terrorizzato il biondo pe un braccio e tirandolo dentro la sua camera chiudendo la porta alle sue spalle con il cuore che aveva iniziato a battere a mille.

-ho chiesto alla tua migliore amica-

-io non ho una migliore amica- sussurrò Reagan guardandolo dubbioso -e se stai parlando di Betty lei semplicemente mi rompe perché sono l'unico che l'ascolta quando parla a vanvera-

-perché sei così preoccupato? E perché prima cerchi di cacciarmi e poi mi rinchiudi qui? Comunque si era Betty che credo ci abbia provato con me-

-si ti va dietro da un po'- sussurrò Reagan stringendosi le braccia al petto -e mi odia adesso perché secondo lei mi siedo accanto a te volontariamente e non perché voglio stare vicino al termosifone. Credo che anche per questo motivo ti abbia mandato qui sapendo perfettamente che le regole sono chiare e cioè che gli alpha non possono entrare nel dormitorio-

-aspetta vuoi dire che tu stai rischiando con me qui?- chiese sconvolto Lennard capendo anche tutta la preoccupazione del castano -scusami-

-non lo sapevi- sussurrò Reagan -e anche se non ti avevo chiesto gli appunti grazie- aggiunse poi e Lennard gli sorrise porgendogli i quaderni che gli aveva portato.

-stai bene? Di solito vieni a lezione anche quando lavori fino a tardi- chiese Lennard guardandosi intorno per osservare quella che era la camera del ragazzo.

-non sono stato tanto bene, la stanchezza accumulata- mentì il castano che in realtà era rimasto a casa certo per la stanchezza ma anche e soprattutto perché era stata la settimana del calore e avendo dovuto pagare quella maledetta mora non era riuscito a prendersi una seconda scatola di soppressori trovandosi quindi a poter prendere una sola pillola al giorno e non due come doveva.

-cavolo tutti male state in questo periodo- rise Lennard scuotendo la testa -come cazzo ho fatto a scampare la febbre io tra te, mio fratello e mio nipote ancora non so- ridacchiò poi.

-nipote?- chiese confuso Reagan.

-si il figlio di mio fratello. Si sono presi entrambi la febbre e io vivo con loro quindi è stato davvero un miracolo ritrovarmi sano come un pesce- sorrise Lennard con Reagan che aveva così tanta di quelle domande in testa come perché viveva con il fratello e il nipote, perché non avesse nominato il marito del fratello e tante altre ma non aveva minimamente intenzione di farle a voce visto che non voleva sembrare troppo impiccione.

-spero che stiano bene adesso- sussurrò allora Reagan sbadigliando leggermente.

-si è passata ad entrambi, tu lavori ancora fino a tardi vero?- gli domandò Lennard -e lo hai fatto anche in questi giorni che eri stanco-

-posso assentarmi dalle lezioni in caso di problemi ma non da lavoro- rispose pacatamente il castano -sai quando sei completamente da solo non puoi fare diversamente-

-sei molto lontano di casa. Perché non hai scelto un college più vicino?-

-è questa casa mia- rivelò Reagan notando poi gli occhi sgranati di Lennard continuò: -i miei sono morti in un incidente stradale quando avevo otto anni e io sono rimasto da solo. Ho vissuto fino ai sedici anni in orfanotrofio poi hanno deciso che potevo cavarmela da solo-

-ora capisco perché devi lavorare così tanto- sospirò Lennard che si sentiva davvero in colpa per aver aperto quell'argomento con l'altro ragazzo -almeno ti hanno dato dei vantaggi per i pagamenti dell'alloggio?-

-magari- sbuffò Reagan -questo mese ho dovuto pagare la mora perché non mi è arrivato lo stipendio in tempo e quindi non ho pagato subito la rata-

-che stronzi, se fossi stato un alpha non ci avrebbero pensato due volte prima di aiutarti e invece hanno iniziato a fare con i beta come fanno gli omega, che odio questa società- Reagan guardò il biondo sorpreso, tutti gli alpha che aveva conosciuto in precedenza non avevano mai detto parole del genere, tutti quanti avevano sempre detto che doveva trovare lui il modo di risolverla -che c'è?- gli chiese Lennard notando il suo sguardo.

-ti credevo più alpha di così- sussurrò Reagan decidendo di dire la verità -nessun alpha che conosco ha mai detto di odiare questa società- Lennard fece un mezzo sorriso.

-non mettere in dubbio il fatto che io sia un alpha Reagan solo perché ho detto quelle parole- il biondo sospirò -mio fratello è un omega ed è più grande di me. Ho sempre avuto lui come esempio quindi non ho mai sviluppato quel pensiero secondo il quale gli alpha sono superiori i beta e agli omega solo perché geneticamente sono più forti, anche se mio padre ha provato a inculcarmi questo insegnamento in testa senza successo-

-mi ero fatto un'idea sbagliata di te- gli disse con un sorriso Reagan -e mi dispiace averti pensato come il solito alpha che pensa solo ad ostentare la sua ricchezza-

-io non ostento la mia ricchezza io spreco i soldi di mio padre per ripicca- rise di gusto Lennard passandosi una mano tra i capelli biondi.

-per ripicca? Mi sembra che ti piaccia quella Ducati-

-la moto è stato un mio sfizio è vero ma davvero spendo alcune volte più del dovuto per ripicca tipo le due bottiglie di vino dell'altra volta- spiegò Lennard -mio padre è uno stronzo che ha deciso che Carey non può avere la parte che gli spetta perché omega e ho io tutto il suo patrimonio- ridacchiò il biondo.

-ma non sprecarli quei soldi- sbuffò Reagan sentendosi leggermente male per il fratello di Lennard.

-non li spreco tutti solo alcuni per ripicca nei confronti di mio padre con il consenso di mio fratello- Reagan scosse la testa divertito.

-va via adesso prima che qualcuno ti veda e io passi guai-

-mi stai cacciando piccolo beta?-

-ovviamente stupido alpha- ridacchiò Reagan che in realtà avrebbe voluto parlare un po' di più con l'altro ma iniziava a sentirsi strano per via del calore che in realtà non era ancora del tutto finito e non voleva che l'altro scoprisse la sua natura da omega.


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