Capitolo 14

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-buongiorno- disse Gayle palesando la sua presenza in cucina a Lennard con Sammy in braccio.

-giorno- rispose Lennard bevendo con calma il suo caffè e indicando al moro la brocca nella quale aveva messo il caffè che ormai faceva in più quando sapeva esserci anche l'altro -mio fratello?-

-papi stava dormendo- rispose Sammy rimanendo accoccolato a Gayle -sembrava stanco- aggiunse poi.

-sta per arrivare il calore- gli spiegò Gayle -è più debole del solito-

-quindi non si sveglierà a breve. Sammy vuoi che ti accompagni io all'asilo?- domandò Lennard al nipote -posso farlo prima di arrivare al college non dovrei avere problemi-

-mi accompagna papà- rispose invece il bambino facendo corrucciare la fronte a Lennard.

-ma Carey è...-

-papà è Gayle, Carey è papi- rispose il bambino accoccolandosi ancora di più a Gayle mentre Lennard guardava il moro sconvolto.

-ha deciso che io sono papà ieri sera- gli sorrise il beta stringendo a se il bambino -lo accompagno io non ti preoccupare- concluse il discorso mentre Lennard stava sorridendo.

-ora è ufficiale tra te e mio fratello-

-già spero che tu mi accetti come suo compagno-

-ti avevo accettato ancora prima di sapere che stavate insieme- sospirò Lennard -so che con te sono entrambi al sicuro- continuò sorridendo al nipote che era sceso dalle braccia di Gayle solo per sedersi al tavolo e iniziare a fare colazione.

-e a te come va con quel beta?-

-anche tu no ti prego- protestò Lennard guardando male Gayle mentre prendeva posto accanto a Sammy e si prendeva il suo meritato caffè.

-il mio compagno mi ha detto che tu hai trovato un beta che ti attira quindi voglio aiutarti anche perché tu hai aiutato me. Se non avessi costretto Carey a chiamarmi a quest'ora probabilmente saremmo ancora solo migliori amici e io non avrei ottenuto un figlio- e dopo aver detto l'ultima frase scompigliò come suo solito i capelli di Sammy per poi pulirgli la bocca dal latte con un tovagliolo.

-al momento siamo solo amici se poi vedo che anche lui sembra interessato potrei provare a...a fare qualcosa- concluse Lennard finendo il suo caffè -io scappo al college così mi prendo il posto migliore- Gayle e Sammy lo salutarono e il biondo corse subito verso la sua moto con un sorriso stampato in facci. Non vedeva nemmeno perdere un secondo che poteva passare in compagnia di Reagan. Arrivò al college con il sorriso stampato sul volto e entrò nell'aula della prima lezione andando a sedersi a quello che ormai era diventato il suo banco restando anche parecchio confuso dall'assenza di Reagan. Solitamente il castano infatti arrivava sempre prima di lui, gli aveva spiegato che aveva iniziato a farlo per non essere sempre seguito da Betty e fare la strada con lei tutte le volte, ed era strano non trovarlo li. Che si fosse sentito nuovamente male? Decise di non pensarci subito e aspettare sperando di vederlo arrivare. Le sue speranze vennero ripagate quando vide Reagan entrare in aula pochi secondi prima del professore e con il fiatone.

-tutto bene?- gli chiese in un sussurrò mentre il castano si sedeva al suo fianco solo perché Lennard aveva avuto la buona idea di metterci sopra la sua tracolla e quindi non far sedere nessun altro nel mentre.

-uhm- gli rispose Reagan dopo aver preso un respiro profondo e avergli lanciato un'occhiataccia. Lennard decise di non indagare oltre e si mise a prestare attenzione unicamente alla lezione.

Fu così che entrambi seguirono tutti le lezioni della giornata in completo silenzio anche se durante l'ultima mezzora Lennard iniziò a sentire stranamente caldo. Non capiva cosa stesse succedendo o meglio sapeva da cosa era dovuto quell'improvvisa voglia di assalire qualcuno ma non da chi. Il biondo fece vagare lo sguardo tra i vari omega presenti nella sua classe ma nessuno di loro sembrava essere in calore, perché era certo che un omega in quella cavolo di classe fosse in pieno calore in quel momento. Per sua sfortuna in quel momento era l'unico alpha presente nella classe e non aveva qualcuno con cui confrontarsi per quella situazione e i beta non sembravano essersi accorti di niente.

Fu così che Lennard nell'ultima mezz'ora ignorò completamente il professore cercando di concentrarsi sul non seguire minimamente i suoi istinti, non voleva farsi controllare dalla sua natura alpha durante le lezioni. Aveva notato anche che Reagan aveva iniziato a lanciargli occhiate confuse quando aveva smesso di scrivere ma non aveva intenzione di dire quello che gli stava succedendo al beta.

Reagan comprese cosa seriamente stesse succedendo a Lennard solo a fine lezione avvertendo che i suoi battiti erano aumentanti: i soppressori sembravano non aver fatto effetto quella mattina e il suo calore aveva mandato in tilt l'alpha al suo fianco. Fu anche per quel motivo che si affrettò a prendere tutta la sua roba a fine lezione e corse via da quell'aula senza nemmeno salutare il biondo.

Quando quella mattina si era svegliato stanco e sudato con i battiti del cuore a mille aveva capito che gli era arrivato il calore ma che lo aveva fatto in anticipo trovandolo quindi sprovvisto di soppressori visto che non avendo avuto un buon stipendio non era riuscito a comprarli subito. Era corso quindi in farmacia a prenderli solo che non aveva preso i soliti ma una marca ancora più economica che era uscita da poco, da quanto gli aveva detto la farmacista, e non ci aveva pensato due volte prima di comprare quella scatola e prendere una di quelle pillole mentre raggiungeva il college. Che l'effetto durasse di meno delle solite sue? Ma aveva letto le informazioni sulla scatola e non c'era nessuna informazione sul fatto che dovesse prenderne più di due. Si maledisse mentalmente e notando anche come alcuni alpha per strada avevano iniziato ad osservarlo decise di mettersi letteralmente a correre per tornare al dormitorio sena trovarsi in una brutta situazione. E forse avrebbe anche dovuto ringraziare Lennard nei giorni a venire per non essersi fiondato su di lui durante la lezione anche se ringraziare l'alpha significava rivelargli di essere un omega e anche il responsabile di quello che era successo.

Niente è come sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora