Reagan aveva gli occhi chiusi mentre si beava tra le carezza leggere di quello che era suo marito. Sarebbe volentieri rimasto in quella posizione per tutto il giorno se solo non avesse sentito la porta di casa sbattere con furia cosa che gli fice aprire interrogativo gli occhi che pose sul volto di Lennard che si era voltato verso l'ingresso, grazie al fatto che entrambi erano in salotto, per capire cosa stesse succedendo.
Lennard vide chiaramente Sammy sfrecciare come un fulmine al piano superiore e subito dopo la figura di suo fratello infuriato entrare dalla porta di casa.
-SAMUEL- urlò proprio Carey per richiamare il ragazzino ma senza successo.
-cosa...cos'è successo?- domandò Lennard attirando l'attenzione del fratello che sospirando li raggiunse.
-non lo so...è incazzato ma non capisco cosa gli prenda e quando gli ho chiesto cos'avesse mi ha ringhiato contro ed è entrato qui come una furia- sbuffò Carey passandosi una mano tra i capelli -come stai Rea?- domandò poi in direzione del cognata che lo stava osservando preoccupata appoggiato alla spalla di Lennard.
-bene, sono solo stanco- gli rispose portandosi una mano alla pancia pronunciata per via dell'ottavo mese di gravidanza.
-ha bisogno solo di coccole- concordò Lennard sorridendo al marito lasciandogli un bacio sui capelli.
-beato te che non hai avuto nausee- sbuffò Carey -io le ho avute con tutte e tre le gravidanze-
-vuoi che parliamo noi con Sammy?- domandò Reagan al cognato -forse con noi potrebbe parlare-
-dite?- domandò Carey osservando verso le scale che portavano al piano superiore -fate una prova, se non ci riuscite aspetteremo Gayle. È sempre stato più legato a lui-
-lo faremo parlare noi, siamo i suoi zii preferiti- rise Lennard alzandosi lentamente e aiutando il marito a fare lo stesso -ce la fai?-
-si, non sono di porcellana- sbuffò Reagan tirandogli un leggero pugno sulla spalla per poi salire le scale con calma seguito a ruota dall'alpha che lanciò uno sguardo veloce al fratello maggiore prima di raggiungere con il marito la camera di Sammy.
-Sammy possiamo entrare?- chiese Lennard bussando alla porta -siamo io e Rea- aggiunse poi sperando che il tredicenne aprisse la porta dopo quelle parole e così fece lasciandoli entrare in camera prima di ributtarsi sul letto, nonostante la velocità Reagan si era accorto degli occhi lucidi dell'altro.
-Sammy tutto bene? Cos'è successo?- gli sussurrò l'omega sedendosi sul letto del biondo visto che non poteva stare per troppo tempo in piedi senza sentirsi stanco, doveva sostenere il peso dei gemelli che aveva in grembo oltre al suo.
-sto bene- tirò su con il naso il biondo -ho solo...ho solo bisogno di tempo-
-cosa ti ha devastato così tanto?- domandò Lennard avvicinandosi a sua volta al nipote e cerando di incrociare i suoi occhi -tuo padre è preoccupato-
-sono una delusione...io...io ho rovinato tutto-
-rovinato tutto? Di cosa stai parlando?- domandò confuso Reagan -e poi perché dovresti essere una delusione?-
-sono come quel coso!- sbottò il biondo con le lacrime che volevano uscire prepotenti -sono come quello li capite? Li ho delusi entrambi!-
-sei come chi? E perché dovresti deludere i tuoi genitori?- chiese ancora Lennard mentre Reagan sgranava gli occhi.
-hai scoperto cosa sei oggi?- gli domandò infatti il castano e Samuel annuì -e sei un alpha- continuò l'omega e il biondo annuì nuovamente mentre Lennard arrivava finalmente a capire a sua volta cosa preoccupasse Sammy.
-Sammy essere un alpha non deluderà i tuoi genitori!- sussurrò Lennard -non ti devi preoccupare di questo-
-ma...nessuno di loro lo è e nemmeno i miei fratelli lo saranno probabilmente. Sarò l'unico alpha della famiglia e ricorderò a tutti che ho il DNA di quel coso-
-non credo che Carey e Gayle ti odieranno perché sei un alpha, ti vogliono entrambi bene- sussurrò Reagan accarezzando la testa del nipote con calma -e poi il tuo essere un alpha può avvantaggiarti nel proteggere i tuoi fratelli-
-esatto- concordò con lui Lennard sorridendogli -non tutti gli alpha sono come quel coso- sorride nel chiamare così Manuel, avrebbe usato un altro termine ma era certo che in quel caso Carey l'avrebbe ammazzato -crescendo i tuoi fratelli avranno bisogno di qualcuno forte che possa guardare loro le spalle e tu sarai li per loro-
-come hai fatto tu con papà- sussurrò Sammy alzandosi e guardando negli occhi lo zio che annuì alle sue parole -davvero dite che non sarà un problema il mio essere un alpha-
-certo che non sarà un problema. Ora scendiamo?- domandò Reagan e Sammy annuì aiutando lo zio a scendere le scale con calma. Fu entrando nel soggiorno che il biondo notò che suo padre era arrivato a casa dopo essere andato a prendere Isabelle e Tayler da scuola.
-oh eccoti- disse proprio Gayle accorgendosi di lui -tutto bene?- gli chiese preoccupato avendo notato i suoi occhi rossi per il pianto.
-io...mi dispiace- sussurrò Samuel guardando entrambi i suoi genitori e i suoi fratelli. Tayler non gli stava prestando tanta attenzione visto che sembrava mezzo addormentato tra le braccia di Carey mentre Isabelle lo stava guardando confusa.
-per cosa ti stai scusando?- domandò Gayle raggiungendolo preoccupato.
-perché sono un alpha- rispose sinceramente il biondo mentre Carey sgranava gli occhi per poi guardare Lennard e Reagan che annuirono alla sua domanda muta.
-non devi scusarti Sammy- Gayle gli accarezzò una guancia -l'ho sempre saputo che saresti stato un alpha quindi non hai niente di cui scusarti- e poi abbracciò il figlio che gli scoppiò a piangere tra le braccia felice che tutti i suoi dubbi fossero andati via dopo quelle parole.