Capitolo 21

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Lennard non ebbe nemmeno il tempo di scostarsi i capelli dal volto dopo essersi tolto il casco che si trovò con le labbra di Reagan premute sulle sue. Sorrise l'alpha mentre circondava la vita del castano con un braccio per potarselo più vicino e approfondire il bacio facendo scontrare le loro lingue con Reagan che aveva allacciato le braccia introno al suo collo.

-e questo?- gli sussurrò finito il bacio guardandolo intensamente negli occhi verdi.

-non posso baciare il mio ragazzo quando voglio?- chiese invece il castano slacciando le braccia da dietro il collo dell'altro.

-non mi aspettavo lo facessi qui in pieno giorno non mi è dispiaciuto, anzi- Lennard prese in mano anche il casco di Reagan e si incamminarono entrambi verso l'ingresso della stazione di polizia.

-non lo faccio solo al college perché potrebbero guardarmi male, qui non ci sono persone gelose che potrebbero ammazzarmi- sbuffò l'omega mentre si guardava intorno in cerca di qualche poliziotto libero con il quale parlare.

-buongiorno- disse Lennard per attirare l'attenzione di qualcuno. Dovettero aspettare solo poco prima di essere raggiunti da un uomo con i capelli rossi e ricci che sorrise loro.

-buongiorno posso aiutarvi?- chiese ai due e Lennard ci mise pochissimo a realizzare che quello che avevano difronte era un omega e sgranò gli occhi sorpreso. Quasi nessun omega decideva di fare l'accademia di polizia e tra i pochi che intraprendevano quella strada solo una piccola parte riusciva a completare del tutto l'allenamento.

-si vorremo sporgere denuncia- disse Reagan con Lennard che annuiva.

-okay seguitemi- e il rosso fece loro strada verso quella che sembrava essere la sua scrivania visto che era vuota al momento -Thomas posso prendere una denuncia al momento?- domandò al moro che era alla scrivania poco più avanti e Lennard sospirò intuendo che anche se quel rosso era diventato un poliziotto doveva comunque sottostare al volere degli alpha e dei beta li presenti.

-certo che si Finnegan, se poi hai difficoltà chiedi allo stronzo di aiutarti- rispose il moro tranquillamente senza nemmeno alzare lo sguardo.

-sedetevi- gli disse allora Finnegan facendo lo stesso -allora ditemi tutto-

-siamo qui per denunciare il suo ex capo- parlò Lennard indicando con la testa Reagan che era al suo fianco -ha allungato troppo le mani e non solo-

-mi ha minacciato dicendo che non mi avrebbe pagato fino a quando non fossi andato a letto con lui. Sapeva che non potevo permettermi in quel momento di non essere pagato e nemmeno di trovare un nuovo lavoro in poco tempo per coprire le spese che ci sarebbero state e mi ha ricattato. Se non ci fosse stato il mio ragazzo a cena per caso probabilmente mi avrebbe violentato. Anche se so difendermi un alpha è sempre più forte di un omega- sospirò Reagan mentre vedeva il rosso sgranare gli occhi alla sua ultima frase segno che come tutti gli altri non si era accorto del suo essere omega.

-credo che anche altri omega che lavorano in quel ristorante siano stati costretti a fare qualcosa del genere. Non ne sono sicuro perché ho pensato solo al mio ragazzo ieri ma...non può passare impunito un comportamento del genere- si affrettò ad aggiungere Lennard -questa volta ci ha provato con lui ma potrebbe rifarlo e con un risultato diverso-

-mi serve il nome del ristorante e del proprietario- disse Finnegan continuando a segnare tutto velocemente a penna -non essendoci altre denunce dovremmo andare a controllare la situazione e parlare anche con gli altri dipendenti del locale. So che non può essere molto ma è quello che posso fare al momento e...Arnaud che cazzo hai fatto al viso- sbottò il rosso e Lennard e Reagan si girarono notando un ragazzino rosso, non poteva avere più di tredici anni, e gli occhi verdi che era appena arrivato li e che aveva il volto livido segno che aveva fatto a pugni.

-niente papà- sussurrò lui mentre il rosso si alzava per controllarlo da vicino dopo aver borbottato uno "scusate" ai due che aveva difronte.

-niente un corno! In bagno c'è una cassetta del pronto soccorso vedi di ripulirti prima che arrivi tuo padre a faccia una strage-

-non è qui?- gli occhi verdi del ragazzino si illuminarono probabilmente per la felicità.

-no, è in pattuglia sei fortunato. Muoviti che ho del lavoro io- sbuffò dopo avergli tolto lo zaino dalle spalle ed essere tornato alla sua scrivania -scusate ancora ma un giorno di questi mi farà morire-

-nessun problema- ridacchiò Lennard incrociando le braccia al petto e pensando a come quel ragazzino sarebbe diventato un peperino proprio come Reagan: nonostante fosse anche lui chiaramente un omega non aveva esitato a fare a pugni con qualcuno.

-comunque mi servono i vostri nomi e i documenti d'identità per completare la denuncia-

-Lennard Strawan- disse il biondo uscendo anche velocemente la sua carta d'identità e passandola al rosso che si affrettò a segnare tutto velocemente.

-Reagan Keldar- sussurrò il castano quasi con timore, non amava troppo dire il suo cognome in giro.

-Reagan Keldar?- gli chiese con occhi sgranati il rosso voltandosi verso di lui prendendo anche il documento dell'omega.

-si perché?- domando Reagan confuso da quella reazione mentre il rosso continuava a fissare il documento che aveva in mano.

-niente...mi è sembrato per un momento famigliare tutto qui. Mi sarò confuso- si affrettò a dire Finnegan segnando tutto e ridando i documenti ai due -vi avviserò appena avrò qualche notizia-

-grazie- disse Lennard mentre con Reagna uscivano dalla stazione di polizia. Finnegan li osservò uscire prima di prendere il suo cellulare e comporre velocemente il numero che ormai da quindici anni conosceva a memoria.

-Finn perché mi chiami dal cellulare e non usi il telefono dell'ufficio? Siamo entrambi in servizio-

-Oier scusa ma ho bisogno del tuo aiuto per un caso-

-che caso?- chiese preoccupato l'uomo dall'altro lato -comunque ho finito la pattuglia quindi sarò li a breve-

-bene, è una denuncia ed è stata fatta da un certo Reagan Keldar- spiegò con calma il rosso e dal vuoto che sentì dall'altro lato capì di aver indovinato perfettamente l'identità del ragazzo.


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