Capitolo 19

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-che ne dici se rimani da me questa notte?- domandò Lennard al castano che era ancora stretto tra le sue braccia.

-non giocare con il fuoco- sussurrò Reagan che in realtà voleva quasi quasi accettarla quella proposta visto che altrimenti al dormitorio sarebbe rimasto completamente da solo e non gli andava tanto.

-ho una camera per gli ospiti- continuò imperterrito il biondo -non ti ho mica detto che devi dormire nella mia di camera. È solo per non stare da solo questa sera e poi a casa abbiamo la torta per Sammy-

-okay- si arrese Reagan -ma dovrai prestarmi anche la tua doccia e dei vestiti puliti. Mi sento addosso ancora le mani di quel tizio- aggiunse poi in un sussurrò e Lennard annuì.

-ti prometto che domani andiamo dritti alla polizia a denunciarlo- lo rassicurò il biondo mentre prendendolo per mano, felice che l'altro non lo avesse picchiato per la cosa e soprattutto non l'avesse tolta la mano dalla sua, e dirigersi verso gli altri che erano vicino alla macchina di Gayle.

-ehi ti davamo per disperso- ridacchiò Carey prima di accorgersi della presenza di Reagan -hai finito di lavorare subito?- domandò sorpreso e Reagan scosse la testa.

-tappa le orecchie a Sammy che non so spiegare quello che è successo senza dare di matto- e Gayle subito lo fece quello che aveva detto il cognato guardando i due ragazzi indagatore così come Carey.

-lo stronzo alpha di merda a capo di questo ristorante ha minacciato Reagan dicendogli che se non fosse andato a letto con lui non lo avrebbe pagato. Se non fossi intervenuto in tempo...- Lennard si bloccò mentre Carey guardava preoccupatissimo Reagan.

-stai bene?- chiese proprio il maggiore dei due fratelli.

-si, grazie a Len anche se il bastardo mi ha messo le mani addosso non ha concluso niente- rispose sinceramente approfittando del fatto che Sammy avesse ancora le orecchie tappate dalle mani di Gayle anche se il bambino aveva preso ad osservarli curioso di capire cosa stessero dicendo. -adesso però sono senza lavoro-

-ti ho già detto che ti aiuto io fino a quando non troverai un nuovo lavoro migliore di questo. Non vorrei che tu ti sforzassi troppo ma so che finiremmo solo per litigare per sto fatto- concluse Len stringendo la mano di Reagan nella sua.

-almeno i fine settimana voglio lavorare- gli sussurrò Reagan abbassando leggermente lo sguardo.

-ottimo- sorrise Lennard capendo che Reagan aveva appena implicitamente accettato il compromesso di non lavorare durante la settimana: era già qualcosa -ah Reagan si ferma da noi questa notte, non mi fiso a lasciarlo al dormitorio da solo-

-con tutto lo spazio che c'è a casa può restarci anche a vivere. Cosa cazzo avevi in mente quando hai comprato quella villetta enorme per tre persone me lo devi ancora spiegare- sbottò Carey mentre Gayle con in braccio Sammy faceva a tutti cenno di entrare in macchina. Stava iniziando a fare freschino fuori per non parlare del fatto che Sammy aveva chiaramene gli occhi di sonno ma stava cercando in ogni modo di rimanere sveglio.

-te lo ha proposto mio fratello e non io- ridacchiò Lennard -se vuoi accettare...-

-ho già pagato il dormitorio per questo mese- rispose secco Reagan alzando gli occhi al cielo mentre si sedeva al centro tra il seggiolino di Sammy e Lennard -per il prossimo mese poi ti dico- ed era serio. In realtà voleva capire prima di tutto come sarebbe andata quella cosa appena iniziata tra loro, senza sbilanciarsi troppo, e solo dopo avrebbe in caso accettato di iniziare a convivere con l'altro.

-allora tra un mese te lo proporrò di nuovo-

-cip e ciop- richiamò la loro attenzione Gayle mentre metteva in moto la macchina -dovete dirci qualcosa?- continuò il moro visto che a quanto pareva sembrava essere l'unico ad essersi accorto delle loro mani intrecciate. Lennard non disse una parola ma guardò verso Reagan, era l'omega a dover rivelare la loro nuova relazione ma solo se lo voleva realmente.

-stiamo insieme...ma l'alpha è in prova- rispose Reagan senza pensarci nemmeno troppo cosa che sorprese molto Lennard.

-fallo restare in prova per anni- disse Carey ridacchiando mentre guardava nello specchietto retrovisore ma comunque felicissimo di quella notizia: doveva assolutamente ringraziare Gayle per essersi accorto della cosa prima di lui.

-ehi!- protestò Lennard guardando male il sedile del fratello -dovresti essere dalla mia parte visto che sei mio fratello-

-io non sto dalla parte degli alpha Len, anche se si tratta di te- gli rispose sempre con il riso Carey. Anche Reagan rise poggiando la testa sulla spalla di Lennard chiudendo momentaneamente gli occhi stanco. La consapevolezza di non dover continuare a lavorare per quella sera aveva fatto si che la stanchezza prendesse sopravvento sul suo corpo: in quel momento voleva solamente dormire.

-se non fosse stato un ottimo alpha non gli avrei mai permesso di baciarmi- sussurrò mantenendo sempre gli occhi chiusi -devo solo capire come va il tutto poi forse non sarà più in prova-

-cambiando discorso io domani accompagno Reagan alla stazione di polizia dopo le lezioni- informò il biondo agli altri due -quel coglione non può rimanere impunito-

-Len!- protestò Carey.

-Len un corno tuo figlio è nel mondo dei sogni e non mi sente- indicò con la testa il bambino che nel seggiolino stava dormendo tranquillamente -e il mio ragazzo lo imiterà a breve- continuò dopo aver avvertito il respiro del castano sulla sua spalla diventare abbastanza regolare.

-non mi addormento solo perché ho chiuso gli occhi- sussurrò invece Reagan continuando a tenere gli occhi chiusi e sistemandosi meglio sulla spalla dell'alpha con un piccolo sorriso che gli stava nascendo sulle labbra: lo aveva appena definito il suo ragazzo e il castano non credeva di essere stato così felice come in quel momento in tutta la sua vita.

Niente è come sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora