Midnights in Amsterdam ; Pedri

00. Prologo

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"Non credere che io mi ritenga perfetto o che pensi che non sia colpa mia se molti mi considerano una persona poco piacevole. Sono spesso terribilmente e furiosamente malinconico, irritabile, ansioso di comprensione, e quando non ne ricevo divento indifferente, duro e combino guai."

- Tratto da Lettere a Theo,
Vincent Van Gogh

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Pedri si stava rigirando tra le mani la brochure che gli avevano dato all'ingresso del Van Gogh Museum. Essa conteneva immagini che descrivevano i quadri che erano esposti al tanto gettonato museo. Perché si, ai turisti sembrava piacere particolarmente Vincent Van Gogh e la fila che si era venuta a creare davanti a I Girasoli supportava questa tesi.

Sira aveva insistito tanto nell'andarci e Ferrán aveva assecondato quel suo desiderio. Ma aveva trascinato con loro anche i suoi due più cari amici. Quando aveva annunciato di aver preso quattro biglietti per Amsterdam, aveva ricevuto delle reazioni differenti: mentre Pedri e Pablo erano al settimo cielo, Sira aveva lanciato al proprio ragazzo uno sguardo fulminante.

Come Ferrán, provava un profondo affetto per i due ragazzi ma avrebbe preferito che quella fosse stata una vacanza di coppia.

All'ennesimo brontolio di Pablo davanti alla vista di tutte quelle persone davanti ad un quadro, Pedri decise di allontanarsi. E si rivelò essere una scelta saggia, visto che pochi attimi dopo sentì la voce di Sira lamentarsi con Gavi.

«Non capisco cosa abbia di così speciale quel quadro! Sono solo dei girasoli, Sira! Nel tuo giardino ce ne sono tantissimi!»

«Ma smettila! Non ne capisci niente di arte!»

Pedri non invidiò per nulla Ferrán che si era appena ritrovato in uno scontro tra titani.

Pablo era atterrato ad Amsterdam con un solo pensiero nella testa: le discoteche. Lui e Pedri erano completamente gli opposti. Gavi amava divertirsi e frequentare luoghi dove era possibile socializzare con qualcuno mentre Pedri avrebbe preferito farne a meno.

Si fermò davanti al dipinto chiamato Ramo di mandorlo fiorito. Non era appassionato di arte ma rimase stupito dai colori e dalla calma che gli trasmetteva. Preferiva di gran lunga quel quadro piuttosto che quello dei girasoli.

«Bello vero? Van Gogh lo regalò a suo fratello Theo e a sua moglie Johanna per la nascita del loro bambino» Il calciatore si voltò e notò la presenza di una ragazza. Doveva avere più o meno la sua età e Pedri la considerò carina. I capelli castani le arrivavano alle spalle e portava una fascia di colore azzurro. Gli occhi marroni erano caratterizzati da ciglia lunghe mentre le labbra erano carnose.

«Vedo che ti appassionano queste cose» disse il calciatore regalandole un sorriso.
«Perché? A te no?» Chiese guardandolo negli occhi. «In realtà questa è la prima volta che metto piede in un museo. Diciamo che ho altre passioni.» La ragazza gli sorrise: «Invece io questi dipinti li studio. Frequento il secondo anno di storia dell'arte» «Allora puoi andare d'accordo con la mia amica Sira. Lei è ossessionata da tutto ciò che ha a che fare con l'arte» le disse prima di porgerle la mano.

«Sono Pedro, però preferisco che mi chiami Pedri» La bellissima sconosciuta gliela strinse. «Ti ho visto già in televisione, Pedro. Io sono Hélène» «Sei qui da sola, Hélène?» Le chiese guardandosi in torno. Magari era lì con il suo fidanzato che potrebbe aver frainteso le sue intenzioni. Hélène annuì: «Sono qui con la mia coinquilina Ginevra. Ma credo di averla persa. È meglio che vada a cercarla» spiegò prima di tirare un pennarello blu dalla sua borsa. Fece cenno a Pedri di porle il suo braccio e iniziò a scrivere su di esso una serie di numeri.