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-Non attribuirti alcuna colpa, non sei colpevole di nulla e non devi scusarti. Quello che hai fatto per me è stato più che abbastanza, e te ne sono davvero grato. Sul serio Minho, ho apprezzato il tuo gesto. Piuttosto, dimmi come sei riuscito a trovare il tempo di chiamarmi. Immagino che adesso tuo padre ti starà con il fiato sul collo.

-Non sbagli. L'ho sentito parlare con mia madre, ha intenzione di assumere una guardia del corpo per me per impedirmi di vederti, perché è convinto che tu sei la causa del mio scarso e insufficiente impegno negli studi. Ha saputo che il mio ultimo esame non è andato come lui aveva sperato, e ha deciso di richiudermi tra queste quattro mura finché non avrò deciso di mettermi con la testa sui libri e iniziare a studiare seriamente.

Una piccola risata colma di ironia lasciò le sue labbra, e Minho si sfregò leggermente le mani, impaziente di comunicare al suo amico quella che pensava fosse proprio una bella notizia, per entrambi, ma che si sarebbe trattenuto dal rivelargli subito, tenendolo sulle spine per accrescere la sua curiosità sull'argomento.

-Ho una cosa da dirti. O, meglio, una proposta da farti.

Hyunjin alzò un sopracciglio, estremamente confuso per il comportamento insolito dell'altro ragazzo, che si stava sforzando chiaramente di fare il misterioso, creando un alone di suspense intorno alle proprie parole, nel tentativo di stimolare il suo interesse per quella faccenda, nei riguardi della quale il ragazzo dovette ammettere di essere piuttosto indifferente, visto che erano ben poche le cose che riuscivano a suscitare la sua più vivida e sincera curiosità, ottenere la sua massima e assoluta considerazione, e ciò valeva anche per le persone.

-Mh... Di cosa si tratta? -si informò con tono fintamente carico di aspettative per quello che il suo amico gli avrebbe svelato di lì a poco, alzando gli occhi al cielo, essendosi già annoiato per tutta quella inutile attesa.

-Ti va di venire ad una festa con me sabato prossimo? -sganciò la bomba Minho, palesemente eccitato. -Mi ha chiamato Changbin poco fa, non potevo non riferirti questa notizia. Ti ricordi di lui, vero?

Per poco l'altro ragazzo non si strozzò con la propria saliva, rimasto sconvolto per quello che aveva appena sentito, completamente a corto di parole, situazione che si protrasse per qualche minuto di troppo, costringendo il suo amico ad intervenire immediatamente, evidentemente preoccupato.

-Ehi, ci sei ancora? Perché non rispondi? Ah, ho capito. Scommetto che sei emozionato quanto me. -sparò a raffica, lasciando Hyunjin disorientato, intento a cercare di interpretare quello che alle sue orecchie era giunto come un discorso ingarbugliato, un caos di parole indistinte e confuse.

-Una festa, sei serio? Ti ha dato di volta il cervello, per caso? -trovò la forza di pronunciare, riprendendosi da quello stato di piccolo shock, ma ancora sorpreso, non esattamente in modo positivo.

-Non credo proprio, anzi. E poi per farmi impazzire completamente ci vuole ben altro, sai. -rispose Minho con tono provocatorio e allusivo, lasciando sconcertato l'altro ragazzo, non essendo a conoscenza di quel lato del suo migliore amico, malizioso e passionale, argomento che non avevano mai avuto occasione di affrontare, pur conoscendosi già da tempo.

Eppure, secondo quanto Hyunjin aveva potuto constatare proprio in quel momento, non si smetteva mai di conoscere una persona, che rappresentava dunque una fonte inesauribile di misteri e sorprese, in alcuni casi imprevedibili e completamente inaspettate.

Esattamente quello che il suo migliore amico era per lui, con suo enorme sgomento.

-Minho, non sto scherzando. Credi che tuo padre ti permetterà di andarci dopo quello che è successo prima? Sai meglio di me che adesso ti trovi sotto una campana di vetro. E poi, da quando ti piacciono le feste? -si interessò, perplesso.

die for you; hyunlix + minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora