die for you; hyunlix + minsung

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SMUT (ESPLICITA), ABUSO DI ALCOL E DROGHE

La stanza era illuminata da luci soffuse, di una colorazione tenue, dominata da un caos indistinto di gemiti e profondi sospiri, urla di piacere, espressione di una intensa passione, consumata avidamente da due ragazzi che si erano uniti in un amplesso lussurioso, desiderosi di diventare una cosa sola.

Fuoco che stava ancora alimentando l'ardere della miccia, che aveva sprigionato scintille intense e luminose, incandescenti faville, manifestazione di un desiderio spasmodico, una frenesia che aveva attanagliato le viscere di entrambi, in una presa dalla quale sarebbe stato impossibile liberarsi, perché ancora inebriati dal potere estatico dell'alcol, che avevano ingerito in quantità eccessive e che aveva ancora libero accesso alla circolazione del loro sangue, facendo loro perdere i freni inibitori, gettati in balia di una sfrenata bramosia.

Uno dei due ragazzi, dai corti capelli neri, si sporse leggermente di lato, protendendendo la propria mano per poter agguantare il suo bicchiere ancora pieno per metà, cercando di non rovesciarne il contenuto, un drink altamente alcolico, di cui, nel corso di quella intensa serata, aveva scoperto andare pazzo, caratterizzato da un gusto fruttato e dolciastro, ma del quale non riusciva proprio a ricordare il nome, così come, d'altronde, del ragazzo che in quel momento stava spingendo nelle sue carni, muovendosi sotto di lui con gesti violenti e acuti, sprofondando sempre più in profondità, come se aspirasse a spezzare in due il suo ventre.

Il ritmo con il quale Jisung gli aveva concesso di dominare il suo corpo era controllato rigorosamente dall'altro ragazzo, il quale gli aveva poggiato una mano, che lui aveva notato essere quella destra, sul suo fianco, lasciandovi dei segni violacei a causa della sua stretta possente e dolorosa.

Con l'altra, quella sinistra, aveva avvolto il suo membro pulsante e desideroso di attenzioni, prendendo a compiere dei movimenti lenti e verticali, meticolosamente studiati per permettergli di raggiungere l'apice del piacere, il momento in cui le sensazioni che stava provando, a dir poco afrodisiache, sarebbero culminate in un orgasmo, esplodendo sul ventre dell'altro, suo tormentatore, che in quel preciso momento sembrava il ritratto della sensualità, con i soffici capelli color miele incollati alla fronte, imperlata da goccioline di sudore.

I suoi occhi avidi e scuri, profondi come due pozzi, erano fissi in quelli di Jisung, dando vita ad un contatto visivo a dir poco intenso, come se cercassero di scrutare la sua anima, scoprirne l'essenza più intima.

Le sue labbra carnose erano socchiuse, il suo respiro, che gli solleticava il viso a causa della distanza, infima, alla quale si trovavano, era mozzato da profondi ansimi, che stavano facendo impazzire Jisung, mandandolo fuori di testa, anche al sentire il suono dei suoi gemiti profondi e quello che faceva la sua lingua, che lui spesso scoccava al palato, esprimendo in quel modo l'immenso piacere che stava provando.

-Desidero rivederti ancora, sconosciuto. Sei davvero bravo a farmi godere, sai? -sussurrò Jisung con tono suadente, una voce profondamente roca, accarezzando con le labbra l'orecchio dell'altro ragazzo per poi esercitarvi un leggero morso e depositarvi un piccolo e umido bacio.

Ottenuto l'effetto sperato, Jisung proseguì il suo operato sul collo candido dell'altro, macchiandolo di grandi e scuri segni, per poi incurvare le sue labbra in un piccolo ghigno divertito, avendo udito una imprecazione da parte dell'altro ragazzo, sussurrata, e un ringhio come quello di un animale ferito, che fece andare in estasi Jisung, il quale prese a muoversi velocemente su e giù, saltando sulla lunghezza, enorme, dell'altro.

Provocazione che era stata accolta dal suo amante, il quale si leccò le labbra a quella proposta invitante e decisamente poco casta, piegandole poi in un sorrisetto malizioso.