La seconda prova
Ero preoccupata per la seconda prova che ormai vedevo arrivare. Riuscivo quasi a sentire l'odore del Lago Nero anche mentre ero in bagno o a colazione.
Quella domenica ero rimasta in camera mia, sotto le coperte.
La prova era tra qualche settimana ed ero stanca di essere arrabbiata con le mie migliori amiche che, tra l'altro, si erano avvicinate molto a Pansy in questo ultimo periodo.
Come dargli torto?
Le avevo trascurate e avevo passato la maggior parte delle settimana in compagnia del Golden Trio, avevo anche iniziato a detestare i Serpeverde quasi fossi diventata una copia spiccicata di Ron.
Solo adesso mi ero resa conto che stavo facendo un grosso sbaglio e che volevo provare a riallacciare i rapporti.
Quando anche le altre si svegliarono, facemmo una lunga chiacchierata e risolvemmo i nostri problemi. Ci dicemmo cosa ci aveva allontanate e dopo tre ore di parlantina, riuscimmo a fare pace. Tracey si scusò anche per l'articolo, ma sospettai fosse semplicemente per farmi contenta.
«Allora... come sei messa con il piano A?» mi domandò Daphne, una volta finita la lunga parlata.
«Male... non credo di essere abbastanza potente per usare quell'incantesimo... manca davvero poco alla prova...» risposi io, cupa.
«Il problema è» iniziò Daphne. «Che non ho trovato l'Algabranchia, o almeno quella che avevano mandato i miei - l'ultima delle nostre scorte - l'hanno rubata...»
Spalancai gli occhi; era appena andato in fumo anche il piano B. Dovevo inventarmi il C in men che non si dica, altrimenti sarei morta annegata.
Così, pensando che ben presto ne avrei avuto abbastanza della biblioteca per tutta la vita, mi seppellii di nuovo tra i volumi polverosi, alla ricerca di un incantesimo che consentisse a un essere umano di sopravvivere senza ossigeno. Comunque, anche se io e le mie amiche facemmo di tutto: ricerche all'ora di pranzo, la sera e per tutti i fine settimana, anche se chiesi al professor Piton il permesso di usare il Reparto Proibito, e domandai aiuto perfino all'irritabile Madama Pince con quella sua aria da avvoltoio, non trovammo proprio niente che mi consentisse di trascorrere un'ora sott'acqua e di riuscire a raccontarlo.
Familiari sensazioni di panico presero a tormentare la mia povera anima, che una volta ancora trovò difficile concentrarsi sulle lezioni.
Il lago catturava il mio sguardo tutte le volte che mi trovavo vicino a una finestra: una vasta massa di acqua gelata color grigio ferro, le cui cupe, ghiacciate profondità cominciavano a sembrare remote quanto la luna.
Proprio come prima della sfida contro i draghi, il tempo scivolava via come se qualcuno avesse stregato gli orologi.
I giorni scorrevano lenti e io non avevo soluzioni, l'ansia cresceva sempre più e anche i gufi che lasciavano la Sala Comune di Serpeverde aumentavano.
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[1] A perfect misfortune | 𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮
Fanfic[1º Libro della saga: 𝐍𝐨 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐲 𝐢𝐬 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭] •IN CORSO• Jamie Weasley è la "disgrazia" della famiglia, anche se nessuno lo ammette e la trattano sempre al meglio. Tutti tranne Percy, il fratello più grande di lei, che la detesta da q...