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Sveglia all'alba

Quando Ginny mi scosse per svegliarmi, mi parve di essermi appena addormentata

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Quando Ginny mi scosse per svegliarmi, mi parve di essermi appena addormentata. Anche se in realtà succedeva sempre.

Non avevo poster in camera mia, avevo una foto con la mia classe di Serpeverde, io accanto a Beatrix e Daphne, mentre dietro di noi ci stavano Blaise, Pansy e Draco. Gli ultimi avvinghiati. Tracey quel giorno stava male, quindi non aveva potuto essere presente allo scatto.

«Dobbiamo andare!» disse eccitata mia sorella, iniziando a saltellare da tutte le parti, non l'avevo mai vista così arzilla quando si svegliava il mattino.

Vidi che era già vestita mentre io stavo indossando ancora il mio pigiama.

Be' mi sono appena svegliata.

«Sbrigati!» mi incitò, mentre tiravo fuori dall'armadio una maglietta verde corta e a maniche corte, poi presi, invece, dei pantaloncini di jeans e degli stivali di cuoio. «Vai a cambiarti!»

«Va bene» mugugnai, recandomi nel bagno collegato alla nostra stanza, l'unica ad avere il bagno.

Quando uscii mi ero anche fatta una coda e lavata il viso, mentre tenevo la bacchetta in una tasca sempre pronta all'uso.

«Okay! Perfetto! Ora andiamo» annunciò, prendendomi il braccio e trascinandomi lungo le scale che zigzagavano. La nostra stanza era al terzo piano, quindi feci molta fatica a non cadere, ancora presa dalla stanchezza.

Entrammo in cucina e ci sedemmo, io appoggiai la mia testa al mio polso e chiusi gli occhi, ancora stanca. Mentre dalla finestra non si vedeva altro che il buio, visto che l'alba non era ancora giunta.

Quando aprii gli occhi vidi mamma mescolare il contenuto di un tegame sul fornello, mentre papà era seduto a tavola e controllava un fascio di grossi biglietti di pergamena.

Quel giorno indossava una specie di maglione da golfista e un paio di jeans vecchissimi, un po' larghi e usurati.

«Che ne dite?» chiese ansioso. «Dobbiamo viaggiare in incognito... assomiglio ad un Babbano, Harry?»

«Sì» disse Harry con un grande sorriso sulle labbra. «Direi proprio di sì»

Sollevai le testa dal gomito e sospirai, stropicciandosi gli occhi, per poi mettermi nella stessa posizione di prima.

«Dove sono Bill, Charlie e Per-Per-Percy?» chiese George, soffocando uno sbadiglio.

«Be' loro si Materializzano, vero?» domandò mamma, posando il tegame sul tavolo e cominciando a versare il porridge in tutte le ciotole, tra cui mancava la mia, perché non mi piaceva il porridge. Quindi mamma mi faceva sempre latte e caffè in cui inzuppavo del pane. Preferivo la colazione dolce. «Così possono dormire un po' di più»

Mi cadde il gomito e la testa ci si appoggiò. Ero davvero stanca, sopratutto perché ero andata a dormire tardi.

«Ma perché?» borbottai io, tirando su la testa. «I-ins-insomma» continuai sbadigliando. «Perché non possono portarci con loro?»

[1] A perfect misfortune | 𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora