❈38. 𝑵𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏 𝒇𝒓𝒆𝒏𝒐❈

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Third person pov

Cheongdam, Seoul - Villa di Lee Minho

[Qualche giorno più tardi...]

Dopo la missione, alcuni membri della Gang dovettero procedere con il cambio dei capelli.

Si era deciso che Chan si sarebbe tolto la permanente e che si sarebbe tinto i capelli di un castano abbastanza chiaro.
Minho invece aveva optato per un castano molto scuro, quasi corvino.
Invece Jisung aveva deciso di tingerseli di blu, facendo presente che era un colore che aveva sempre desiderato fare.
Infine si erano aggiunti anche Hyunjin e Felix alla lista ed entrambi non si sarebbero cambiati il taglio. Il primo avrebbe mantenuto i capelli lunghi, ma li avrebbe tinti di nero e il secondo avrebbe mantenuto il suo taglio semplice e corto, ma li avrebbe tinti di viola.

Infatti i cinque candidati attualmente erano nel salotto dell'abitazione aspettando l'arrivo di Changbin e Jeongin che erano andati a comprare le tinte.

[...]

Arrivarono qualche minuto dopo con tutto l'occorrente, così iniziarono a procedere con il cambiamento.

Chan, Minho, Hyunjin e Felix si sarebbero tinti i capelli subito, visto che li avevano già chiari. Invece Jisung li avrebbe prima decolorati e poi sarebbe andato avanti con la tinta blu.

[...]

Dopo qualche ora tutti e cinque avevano finito con il loro lavoro. Dopotutto non era stata proprio una proposta inutile quella di Chan.

[Quella sera...]

Minho era attualmente nel bagno a sistemarsi i capelli tinti il giorno stesso.
Si guardava allo specchio, ma dopo poco tolse le mani dai suoi capelli setosi e si mise a pensare.

La situazione che si era creata tra lui e Jisung era veramente pesante e all'inizio pensava di poterla gestire. L'altro ragazzo non era nessuno per lui quindi sarebbe bastato qualche giorno e se ne sarebbe dimenticato.

O almeno così credeva...
Dovette assolutamente rivalutare questa sua certezza.

Pensava a Jisung in modo costante e nella sua mente continuavano a ripetersi sempre le stesse scene in loop. La scena di quella notte quando le sue labbra avevano trovato quelle che non avrebbero scordato con semplicità e la scena del suo sogno.

E dovette ammetterlo anche a sé stesso.
Durante la missione aveva pensato diverse volte di mandare a fanculo ogni cosa e di baciarlo senza ritegno, ma si era trattenuto.

Non lo avrebbe fatto di nuovo...

Aprí la porta del bagno e vide la figura dell'ormai blu, con lo sguardo basso, iniziare ad attraversare il corridoio. Il bagno nel quale si trovava era nella zona adiacente e appena Jisung ci passó vicino, venne tirato all'interno.
Era stato colto di sorpresa quindi non aveva avuto nemmeno il tempo di reagire.

Come detto, Minho non aveva saputo contenersi e non ci avrebbe nemmeno provato. Doveva assolutamente parlare con Jisung. La situazione che si era creata tra di loro era strana e stentava a sopportarla.

«Cosa stai facendo? Gli altri potrebbero vederci» disse Jisung non appena vide che era stato Minho a coglierlo di soppiatto e bloccato tra il suo corpo e il muro.

«Ti interessa veramente così tanto?» chiese l'altro con sguardo e tono serio.

«Sì. Non voglio che ci vedano. Potrebbero farsi delle strane idee»

«Quali strane idee?»

«Del fatto che io te siamo qualcosa perché non siamo proprio niente!»

«Sai meglio di me che non è affatto così»

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