Per aggiornamenti e notizie, instagram: ana_kuqo_
Punto di vista di Channelle
Strofino gli occhi con il dorso della mano per la sonnolenza, fregandomi altamente del mascara che ora si sarà sparso tra le mie palpebre.
Sono così stanca che potrei addormentarmi sulla scrivania del mio ufficio in questo momento, come stanno facendo buona parte di quelli che stanno ancora lavorando a quest'ora su questo piano.
Lancio una rapida occhiata lungo il corridoio buio e mi allungo sulla sedie per vedere se Jason è nel suo ufficio, ma la sedia è vuota da un po' di tempo ormai e mi sono arresa all'idea che sia tornato a casa senza salutarmi.
Non che mi aspettassi che venisse nel mio ufficio a darmi il bacio della buona notte, ma per non so quale motivo mi infastidisce l'idea che sia andato via senza farsi notare.
Farei la stessa cosa ora. Chiuderei il computer e lascerei l'ufficio prima che si faccia mezzanotte, se non fosse che domani è il compleanno di mia figlia devo anticiparmi almeno la metà del lavoro che avrei fatto se fossi venuta in ufficio.
Al pensiero di aver lasciato tutto in mano a Jason mi vengono i brividi.
Mi immagino già seduta davanti a tutti i suoi parenti in un ristorante elegante e lussuoso, con mia sorella di fronte e l'imbarazzo di dire qualcosa di sbagliato davanti ai nostri soci, che ci saranno sicuramente.
Ma per quanto non mi piaccia l'idea di stare in mezzo alla folla al primo compleanno di Katty, l'idea che Jason abbia preso in mano la situazione mi dà una strana sensazione al petto, mentre le mie guance si surriscaldano al ricordo delle sue iridi fisse nelle mie mentre diceva che non mi sarei dovuta preoccupare di nulla.
Mi sono sentita per un attimo... difesa.
Rassicurata da lui come ai vecchi tempi. Anche se all'inizio l'unico problema che c'era tra me e lui era mia sorella e il suo costante volerci tenere lontani l'uno dall'altra.
Ora vorrei davvero che fosse lei il problema. No che non lo sia, ma di anno in anno si sono aggiunti sempre più motivi per farmi uscire di testa.
Sospiro pesantemente e cerco di convincermi dell'idea che l'unico motivo per cui passa poco tempo in ufficio in questi giorni è per organizzare il compleanno di nostra figlia.
Come per dare conferma ai miei pensieri, alzo di nuovo gli occhi dal computer per dare un ultimo sguardo al suo ufficio vuoto, ma appena alzo la testa sobbalzo sulla sedia e mi affretto a compormi all'immagine di Joseph in piedi davanti alla porta di vetro trasparente, con un sorriso tra i denti e pronto a bussare per catturare la mia attenzione.
"Ehi."
Rimango a fissarlo con un'espressione neutra, ricordandomi solo ora della sua esistenza e del fatto che l'ho mollato in una festa dopo essermi letteralmente vantata di essere cambiata e di essere pronta a farla pagare a mio marito.
Chiudo gli occhi per l'imbarazzo e getto la testa indietro quando ricordo di avergli persino chiuso una chiamata e non avergli più scritto.
"Cavoli, scusami Joseph!"- mi affretto a passare la mano tra i capelli, seriamente dispiaciuta del mio atteggiamento scorretto nei suoi confronti:
"Sono così immersa nel lavoro che..."- inizio a giustificarmi gesticolando con le mani per fargli vedere tutto il casino sulla mia scrivania, ma mi interrompe porgendomi una piccola sacchetta davanti agli occhi.
STAI LEGGENDO
Ex 5
ChickLitTratto dal libro: «C'è bisogno di ripetere il piano? Mi stai guardando come una stupida.» Alzo gli occhi al cielo e riprendo a masticare la mia big buble con menefreghismo, mentre giro tra le dita una ciocca di capelli ricci. «Non ti facevo così st...