Parte 12 Ne sono fuori

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Thomas

Sono in palestra da almeno due ore, ma nemmeno la fatica del fisico riesce a distogliermi dai pensieri che mi attanagliano la testa da una settimana a questa parte.

Il vero problema è Edoardo. Lui e il suo buonumore inscalfibile. Non fa altro che girare per casa fischiettando e distribuendo sorrisi e consigli a tutti i malcapitati che incontra. Da quando ha accettato i sentimenti di Giulia è un caleidoscopio di belle prospettive e buone maniere. Ci manca poco che si metta a camminare a mezzo metro da terra.

Lei invece appare più contenuta. Sembra felice, ma...manca qualcosa. È come se si stesse trattenendo. Da quando abbiamo parlato nei bagni del bar aziendale non c'è stata più occasione di stare da soli. Non che io voglia, ma è palese che lei mi stia evitando. Credo di essere stato troppo diretto. Non volevo intromettermi, ma sembrava che Giulia avesse proprio bisogno di una scossa.

Stanco morto, esco dalla sala pesi e mi dirigo negli spogliatoi. Per oggi ne ho abbastanza. Un'altra sessione di tricipiti e stramazzerò al suolo stecchito.

Mentre attraverso il corridoio noto un capannello di persone radunato davanti al vetro che chiude la sala di balli latino-americano. Tra loro distinguo Samuel e Gloria e mi avvicino per vedere anch'io.

Dentro la sala due figure stanno ballando. Le loro movenze sono precise e misurate, impeccabili. Quello che mi colpisce è la sensualità che traspare da lei. Giulia indossa un miniabito che le fascia la figura sottile e le mette in evidenza le gambe nude. Gambe che si muovono con estrema scioltezza e audacia. A tratti abbracciano una delle gambe di Edoardo per poi volteggiare nell'aria, passare con uno scatto tra quelle di lui e rasentare il pavimento. È sexy e sfacciatamente brava. Una visione per gli occhi e un tormento per il cuore.

«Chiudi la bocca o ci entreranno le mosche.» l'umorismo di Gloria mi fa irrigidire. Non mi piace essere colto di sorpresa, mi rende vulnerabile. E mia sorella lo sa.

«Mi spiace deluderti, ma non sono per queste cose.» la rimbecco.

Gloria mi guarda malissimo «Sta tranquillo, non perdi mica la faccia se qualche volta ammetti che ti piace qualcosa?» mi guarda dall'alto in basso dopo di che mi volta le spalle.

Faccio un passo indietro, ma resto fino al termine dell'esibizione. I ragazzi radunati applaudono e si complimentano con Edoardo e Giulia. L'insegnante invita tutti all'open day che si terrà dopo le vacanze natalizie, promettendo sconti per i primi che si iscriveranno. Io mi allontano prima che Giulia mi veda.

In passato avevo già avuto modo di assistere ad una performance di Giulia, sapevo che era brava. Adesso però, mi sembra...diversa. Forse perché è cresciuta. Guardandola oggi non posso più dire che è una ragazzina. È una donna a tutti gli effetti. O forse è per il bacio, anzi, per i baci che ci siamo scambiati.

Negli spogliatoi mi fermo davanti al mio armadietto e osservo la situazione all'altezza del cavallo dei pantaloncini dove la stoffa tira dolorosamente. Mi guardo intorno per accertarmi di non avere compagnia e con una mano sistemo l'ingombro tra le gambe.

Cazzo, se questo è l'effetto che mi fa solo guardandola ballare sono messo male. Credo di essere a digiuno da troppo tempo. Ho bisogno di una distrazione.

Afferro la mia borsa all'interno dello stipo e chiudo l'anta con forza producendo un rumore metallico che si riverbera nell'ambiente silenzioso.

«Ehi Bro, tutto ok?» la voce di Edoardo mi sorprende alle spalle. Non mi ero accorto che fosse entrato. Gli lancio un'occhiata che spero lo ammutolisca, ma lui continua. «A quanto pare l'allenamento non è servito a gran che. Sei ancora nervoso.»

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora