Parte 22 Un crudele destino

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Thomas


La cena è un supplizio. Seduto accanto a Ruby sono costretto a sorbirmi il suo chiacchiericcio continuo e le palpatine che indirizza alle mie ginocchia più o meno con la frequenza in cui le lancette di un orologio scandiscono i secondi. Mi sono pentito di averle concesso una notte di sesso. Ieri sera mi era sembrata una buona idea per non pensare, ma non ha funzionato, e quello che è successo oggi ha spazzato via qualsiasi ipotetico proseguimento tra di noi.

A chi la sto raccontando? Non ci ho nemmeno pensato che la storia potesse proseguire oltre. Non ci ho pensato perché nella mia testa c'è sempre Giulia. Solo lei.

La guardo adesso, seduta davanti a me e penso che la vorrei qui. Accanto a me. Anzi no, la vorrei lontana da questo tavolo. Lontana dalle mani di Edoardo che continuano a cercarla. A toccarla.

Sembrano gesti casuali, ma non lo sono. Sono atti di possesso. La sta rivendicando davanti a tutti.

E io non riesco a distogliere lo sguardo. Vedo le dita di Edoardo sfiorarle una guancia nel tentativo maldestro di scostarle una ciocca dal viso. Le tocca ripetutamente il braccio con il proprio. Posa una mano sul suo ginocchio nascondendo sotto il tavolo le carezze che le dedica.

E lei che fa? Sta lì inerte. Accetta in silenzio. Gli restituisce mezzi sorrisi che si interrompono quando si accorge di me. Ma non lo ferma. Non si sottrae al suo tocco.

Che ha intenzione di fare? Vuole stare con lui nonostante tra noi le cose si siano fatte così intense? Così palpabili?

Dall'altra parte del tavolo Gloria osserva i due piccioncini, poi guarda me e ci resta il tanto di fulminarmi con lo sguardo per poi tornare su di loro. Sta facendo questo gioco da quando ci siamo seduti. È piuttosto snervante. La conosco troppo bene per non credere che sta progettando un modo per farmi saltare la testa. So cosa pensa. Tanto la colpa è sempre la mia. Ma se crede che anche stavolta farò da Caprio espiatorio si sbaglia.

«E quindi posso passare domani a trovarti, che ne dici?» la voce zuccherina di Ruby vuole apparire disinvolta ma, alla quarta volta che me lo chiede, la domanda sembra una supplica.

«Avrò molto lavoro.» Ribadisco e lei si acciglia. Di nuovo.

Quando ci spostiamo nell'area salotto per bere un digestivo, Gloria si sposta in avanti, prendendomi a braccetto.

«Scusa Ruby, te lo rubo un attimo.»

Mi trascina indietro, verso la cucina, dove ci chiudiamo dentro.

«Che diavolo stai facendo?» mi aggredisce.

«Di cosa parli?»

Il mio tono annoiato non le piace. Ha gli occhi iniettati di sangue. La bocca stretta in una linea dura.

«Ti ho trovato tra le gambe aperte della mia migliore amica. E ora flirti con un'altra mia amica.»

Mi passo la mano tra i capelli, al colmo della frustrazione. Non ho voglio di starla a sentire.

«Non stavo flirtando con Ruby.»

«E Giulia? Che intenzioni hai con lei?»

«Non sono affari tuoi.» la sposto di peso da davanti alla porta e cerco di uscire, ma lei riesce a bloccarmi la via.

«Non ho ancora finito.»

Ci guardiamo in silenzio. Lei ha lo sguardo tenace che assume quando punta qualcosa. Io voglio solo scappare.

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora