34 Lei è mia!

161 11 4
                                    


Thomas

L'appartamento è immerso nel silenzio. Nelle prime ore del mattino la debole luce del sole filtra attraverso la griglia delle persiane. Non è molta, ma è sufficiente perché i miei occhi possano bearsi della vista del corpo nudo di Giulia. La mia Giulia.

Già, da ben 34 giorni lei è mia. Solo mia. E ancora non mi sembra vero.

Non credevo di saper apprezzare certi piccoli particolari, eppure eccomi qui a godere di fugaci momenti di pura pace da condividere con la mia ragazza. È strano anche per me, ma per la prima volta non sono focalizzato totalmente su di me. La mia attenzione è sempre rivolta verso Giulia. Sui suoi desideri, sui suoi bisogni. Riscoprirmi così preso da qualcuno mi mette addosso una certa agitazione. Non so spiegarmelo, ma ho nel petto una costante sensazione di euforia e allo stesso tempo inquietudine. Come se avessi paura. Paura che sia tutto un sogno, che lei non sia felice con me. Temo che possa accorgersi che non sono io quello che vuole davvero e che presto o tardi mi lasci per tornare da...Scuoto la testa con forza, cercando di togliermi dalla testa mio fratello e tutto quello che abbiamo ancora in sospeso con lui. Per me non sarebbe un problema metterlo da parte e vivere totalmente la nostra relazione, ma per Giulia non è così. Lei non riesce a lasciarselo alle spalle. Amava Edoardo e sono stati migliori amici per tutta la vita, è ancora troppo importante. Se prima non sistema le cose con lui, dubito che riuscirà a dedicarsi a me.

Che pensiero deprimente!

Abbasso gli occhi sul letto. Giulia è sdraiata prona con il viso rivolto dalla mia parte. È così bella che ogni volta che la guardo è un colpo al cuore. I capelli le coprono parte della schiena. Li scosto, poi piano tiro il lenzuolo fermandolo all'altezza delle reni. In questa luce del mattino la pelle della sua schiena è di un caldo color crema, liscia e invitante, così invitante che non resisto all'impulso di toccarla. Con la punta delle dita parto dalla base del collo e con lentezza scendo verso il centro della schiena, arrivo a sfiorare il lenzuolo e mi sposto verso il fianco. Stavolta uso anche il palmo mentre risalgo la pelle verso il seno che preme seducente contro il materasso. Accarezzo quella rotondità, ma non mi basta, mi sposto sopra di lei senza pesarle e infilo una mano sotto un seno per racchiuderlo con tutte le cinque dita. È una sensazione magnifica, elettrizzante. Il suo seno sta perfettamente nella mia mano. Sembra fatta apposta per me. È meravigliosa.

Tiro piano il capezzolo mentre con l'altra mano le accarezzo la curva della schiena.

A questo punto il suo respiro cambia, si fa affrettato. La guardo e scopro che è sveglia. Gli occhi sono ancora chiusi, ma la bocca è aperta. Ansima, ma non parla e non mi ferma. Vuole che continui.

Con la mano sinistra mi spingo sotto il lenzuolo sulla curva pronunciata delle sue natiche. Accarezzo la pelle liscia mentre con gli occhi ne seguo la perfetta rotondità.

Giulia sospira ma non si muove. Aspetta. Si gode le mie attenzioni. Continuo a percorrere la sua pelle spingendomi sulle cosce e sulle gambe. La sua pelle si ricopre di brividi.

Risalgo lento sul polpaccio per poi insinuare le dite tra le cosce. Gliele faccio divaricare un po' di più e afferro saldamente la pelle tenera dell'interno coscia massaggiando avanti e indietro. Stavolta sibila. Vuole molto di più.

Sorrido e l'accontento. Con la mano a coppa racchiudo la sua parte più sensibile. So perfettamente quanto le piace quando la tocco da dietro. In questa posizione le sue percezioni sembrano amplificarsi.

Con un dito traccio una linea lungo la sua fessura. Sentirla già bagnata mi provoca una scarica di eccitazione che arriva dritta al basso ventre Mi faccio più vicino mentre le mie dita lavorano sul suo clitoride. Giulia comincia a contorcersi. I suoi gemiti si intensificano.

Le sollevo i fianchi in modo che si tenga sulle ginocchia. Averla così esposta davanti a me è una fantasia che non avrei mai creduto di poter realizzare.

Comincio a leccare l'interno coscia. Al tocco della mia lingua Giulia sobbalza e gira la testa per guardarmi. Io le lancio un'occhiata prima di abbassare la testa e posare le labbra proprio al centro, tra le natiche aperte.

«Thomas!» Getta la testa indietro e ansima forte.

Continuo ad assaggiare la sua pelle rovente, trovando la via lungo le terminazioni nervose più sensibili. Quando comincio a succhiare lei manda uno strillo che mi si riverbera dentro scuotendomi da capo a piede. La torturo ancora con le labbra finché con la lingua entrò dentro di lei, spingendomi il più possibile nella sua carne morbida e calda. L'orgasmo arriva improvviso e prepotente. Giulia è scossa da molteplici spasmi e brividi, ma io non ho ancora finito. Rapido la volto supina ed entro in lei con un'unica spinta. Le si mozza il respiro, ma anche io ho difficoltà a recuperare il mio. Mi fermo sopra di lei e le sollevo le gambe facendole appoggiare sulle mie spalle. I suoi occhi brillano mentre ricambia il mio sguardo.

«Mia.» mormoro mentre comincio a muovermi con precise spinte lunghe e potenti. «Solo mia.»

Giulia mi allaccia le mani dietro al collo e si solleva per baciarmi. «Solo tua.»

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora