Parte 28 Il motivo è Thomas?

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Thomas

Un suono soffocato proveniente dalle scale attira la nostra attenzione zittendoci. Io e Gloria voltiamo la testa in tempo per vedere mamma scendere gli ultimi gradini con le gambe traballanti e i movimenti scoordinati. Il suo viso è cinereo e gli occhi spalancati sono immobili in un'espressione di terrore.

«Laura?» Giulia è la prima a raggiungerla e la sostiene per gli ultimi passi fino al divano dove io e Gloria la sostituiamo per aiutarla a sedersi.

«Non è necessario. Sono ancora in grado di sedermi da sola.» Sbotta, ma non c'è asprezza nelle sue parole. Sono i suoi occhi a preoccuparmi.

Io e Gloria ci lanciamo un'occhiata. Mi chiedo quanto abbia sentito della nostra conversazione. Dalla faccia pallida di Giulia si direbbe troppo.

«Mamma, come ti...»

«Sto bene, Gloria.» La interrompe, ma il suo respiro affrettato dice tutt'altro. «Ditemi cosa sta succedendo.»

«Forse è meglio se ti riposi un attimo e...»

«Non ho bisogno di riposare. Voglio che mi spiegate quello che ho appena sentito.»

Le nostre facce allarmate devono essere più eloquenti di qualsiasi discorso perché con un sospiro sofferente Laura si porta una mano al cuore e mi guarda: «Com'è possibile? Thomas, cos'hai fatto?»

Ah. Siamo arrivati al dunque. La colpa è mia. In qualsiasi modo siano andate le cose, il responsabile sarò sempre io. Io, che sono nato con la colpa nel DNA.

Abbasso lo sguardo, incapace di reggere l'accusa nei suoi occhi. Non riesco a non pensare che lei è la mia madre putativa e che forse, non mi guarderebbe così se fossi davvero suo figlio. Ma ha ragione, sapevo di mettermi tutti contro nell'esatto momento in cui l'ho toccata. Giulia è una condanna, ma è anche molto altro. Qualcuno a cui non riesco più rinunciare.

«Thomas non c'entra, ho iniziato io.» La voce sottile di Giulia mi arriva da lontano ma colpisce il segno creando una bolla di stupore tra noi quattro.

Il cipiglio di Laura si intensifica. «Ma credevo che Edoardo...» comincia.

«Sì, all'inizio era così. E ci abbiamo anche provato.» Solleva lo sguardo e mi guarda. «Ma non funziona.»

Una sensazione calda si allarga nel mio petto. È la prima volta che glielo sento dire. Le cose tra lei e Edoardo non funzionano, questo sottintende che invece con me sì?

«E immagino che Edoardo non lo sappia.» la voce di Laura è diventata improvvisamente tagliente «Tu hai già deciso che lo vuoi lasciare ma non lo hai ancora messo al corrente dei tuoi sentimenti?»

Giulia si irrigidisce impercettibilmente. «Io...ci ho provato. Poco fa abbiamo discusso, ma lui non sembra...aver capito.»

Gloria ha un sussulto. «Cosa intendi? Cosa gli hai detto.»

«Esattamente ciò che ho detto a voi adesso, che tra noi non funziona.»

Laura annuisce. «Se conosco bene mio figlio ha provato a negare, a farti cambiare idea.»

La sua lucidità mi sorprende piacevolmente. In questo momento non sembra malata. La sua mente lavora e ricorda bene ogni cosa. È un sollievo vederla finalmente attiva dopo giorni di silenzio.

«Sì, non vuole capire e non mi prende sul serio.»

«L'hai spaventato, cara Giulietta.» le spiega lei con somma pazienza. «Immagina di ricevere un fulmine a ciel sereno. Come reagiresti tu?»

«Mamma, credo che Edoardo sapesse già che le cose tra loro non fossero rosee come ci si aspetta da una coppia appena formata.» Asserisce Gloria, ma Laura sta già scuotendo la testa.

«Ne sei certa, cara?»

«Certo, Edo non è stupido.»

«Qui non si tratta di stupidità, ma di vedere le cose con chiarezza e – senza offesa Thomas per il tuo genere – ma gli uomini ci arrivano sempre dopo.»

Giulia tossisce, mentre Gloria si schiarisce la voce. «Questo è vero.»

«Però ha sicuramente notato la mia...freddezza.» Interviene Giulia. «Mi ha detto anche che la colpa è anche mia perché...non mi lascio andare.»

Laura posa una mano sulla sua. «E il motivo per cui non lo fai è Thomas?»

Giulia apre la bocca per rispondere quando dall'atrio arrivano dei rumori. Qualcuno sta entrando in casa, voci maschili e femminili si sovrappongono, risate e poi il silenzio fino all'ingresso di Edoardo seguito da una coloratissima Vanessa che, appena vede Laura, si precipita ad abbracciata incurante della nostra presenza.

«Signora, che bello vederla in piedi.» Dice allegra lasciando baci all'aria vicino alle sue guance.

«Non sono ancora immobilizzata in un letto, cara Vanessa.» la fredda lei e giuro di scorgere dell'astio balenarle negli occhi. Non credo di averla mai vista esprimere negatività nei confronti di nessuno. Presumo che ormai le sue priorità siano cambiate.

«Oh, certo. Non volevo dire...»

Laura la interrompe con un gesto della mano che poi allunga verso la figlia. «Gloria, tesoro. Puoi accompagnarmi in cucina, per favore.»

Le guardiamo allontanarsi in silenzio, dopo di ché Vanessa prende Edoardo sottobraccio e lo guida verso l'altro lato del divano. Ma la cosa più stupefacente è che lui glielo lascia fare.

Giulia mi lancia un'occhiata di biasimo prima di nascondere ogni emozione dietro una facciata di freddezza. «Edo, la tua amica si fermerà con noi per pranzo?»

«Sì, molto volentieri.» dice subito Vanessa mentre Edoardo scandisce un «No.» secco.

Lui si volta verso la sua ex ragazza e non vacilla quando le spiega che oggi è un giorno speciale per la sua famiglia perché Laura sta meglio e che quindi il pranzo è riservato solo ai membri di questa famiglia.

«Oh, ma Giulia non è vostra parente. Anche lei dovrebbe andarsene.»

Edoardo si alza in piedi. I suoi occhi sembrano dardeggiare. Dentro di me invece, sta per esplodere un vulcano di rabbia repressa. Ma chi si crede di essere questa per parlare così?

«Giulia è un membro di questa famiglia a tutti gli effetti, Vanessa. L'ho è sempre stata. E ora, in qualità di mia fidanzata, lo è ancora di più.»

Vanessa impallidisce di colpo, mentre vedo gli occhi di Giulia spalancarsi. Le parole di Edoardo hanno colpito anche me. Ha messo bene in chiaro la situazione, volutamente, con parole esplicite in modo che la sua ex ragazza non potesse fraintendere.

Il silenzio scende nella sala. Fissiamo Vanessa che sembra diventata di sale. Non si aspettava una simile confessione da parte di Edoardo. Probabilmente credeva di avere ancora qualche chance.

Guardo Edoardo e lo vedo piuttosto sicuro. Non vuole più Vanessa. Credo che finalmente si sia reso conto della differenza. Giulia è tutta un'altra cosa. Proprio un altro livello.

Dopo il primo minuto di smarrimento, Vanessa sembra prendere coscienza della situazione. La sua faccia si trasforma, diventa tesa, dura, arrabbiata. «Bene. Allora vi lascio alle vostre questioni famigliari.» Si avvia verso l'ingresso, ma prima di uscire lascia un bacio sulla guancia di Edoardo. Non credo che si sia arresa.

Appena restiamo soli, Edoardo prende Giulia per mano e la trascina su per le scale. Lei si volta vero si me. Nei suoi occhi una richiesta d'aiuto a cui non posso rispondere.

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora