Parte 29 E se i dubbi mi soffocassero?

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Giulia

Questa settimana è stata un inferno. Non credevo che evitare di prendere una posizione mi avrebbe portato a vivere nel caos. Da quando siamo tornati a Milano sembra andare tutto a rotoli.

Da una parte c'è Edoardo che non vuole sentire ragioni e insiste nel provare ancora a stare insieme. Dall'altra invece c'è Thomas che è furioso con me perché non chiudo con fermezza con il fratello.

Anche se so che ha ragione, è una cosa che non posso fare di netto. Non con il mio migliore amico, non in un momento così delicato come questo, in cui sta ancora accettando la malattia di Laura.

Quando l'altro giorno mi ha trascinato in camera sua e mi ha abbracciato in lacrime pregandomi di non lasciarlo, ho dovuto rivedere le mie priorità e accettare il fatto che fare l'egoista per godermi Thomas non era la decisione giusta. Dovevo prima pensare a Edoardo che soffriva, che soffre ancora.

Ma questo, Thomas non vuole capirlo. Non accetta che io passi del tempo da sola con Edoardo, anche se l'ho rassicurato che non facciamo niente, che ci limitiamo a stare abbracciati e parlare. I baci tiepidi che mi ruba non hanno nulla a che fare con quelli in cui, invece, mi travolge lui.

Anche se non mi ha più baciata da quando siamo tornati. Già, tra noi ora c'è una specie di tregua, nessuno di noi allungherà un dito sull'altro finché non chiuderò definitivamente con Edoardo.

In realtà è come se tra me e Edoardo sia tornato tutto come prima, come quando eravamo solo amici. Stiamo a parlare per ore, a volte di Laura, a volte del lavoro e degli studi, a volte di niente, esattamente come facevamo prima. Lui non fa nessun tentativo di andare oltre, a parte qualche bacio a tradimento che io interrompo immediatamente. Edo non sembra volere di più.

La sera non resto più a dormire con lui, ma nemmeno con Thomas. Anche se non me lo chiede esplicitamente, il modo in cui ci salutiamo mi dice tutto quello che voglio sapere. Thomas è diventato possessivo, e credo che sia anche geloso. Ho cercato di rassicurarlo sui miei reali sentimenti per Edoardo, ma ancora non riesco a dargli che invece mi sto innamorando di lui e questo crea una specie di barriera tra noi. Il nostro rapporto ha contorni labili e continuerà a essere così ancora per un po'.

Certo, ho intenzione di parlare presto con Edoardo, non posso dirgli di Thomas, questo no, ma confido nell'intelligenza del mio migliore amico. Ormai credo che abbia capito anche lui che funzioniamo bene più come amici che come fidanzati. Nel frattempo, devo solo stare attenta a non far capire a nessuno cosa provo realmente. A parte Gloria, nessuno sa di me e Thomas. Stiamo cercando di tenere un profilo molto basso. In presenza degli altri siamo molto freddi l'uno con l'altra, pungenti come al solito, giusto per essere sicuri che a nessuno vengano in mente strane idee, specialmente a quel ficcanaso di mio fratello. Una sera abbiamo rischiato di essere beccati da Lorenzo in camera mia mentre Thomas tentava di "guardare ma non toccare". Eravamo rientrati da poco, convinti che l'appartamento fosse vuoto, non avevamo nemmeno chiuso la porta. Non ci eravamo resi conto che invece Lorenzo era già rincasato. Il rumore della porta del bagno che sbatteva mi aveva sorpresa nell'atto di spogliarmi. Era la prima volta da quando eravamo tornati a Milano che riuscivamo a stare da soli e non vedevo l'ora di potermi appartare con lui. Il rischio però era stato troppo. Anche se sapevo che Lorenzo sarebbe stato dalla parte di Thomas, non volevo essere giudicata anche da lui. Prima dovevo sistemare tutto con Edoardo.

«Oh, al diavolo!» sbotto al colmo della frustrazione, davanti all'ennesimo errore sulla tastiera del computer.

«Tutto bene?» Mi domanda Manuela dalla sua scrivania dall'altra parte della sala.

«Sì, scusa. Sono un po' distratta, oggi non gira.»

«Già. A chi lo dici. Il venerdì è sempre così. Non vedo l'ora che sia stasera per dichiarare chiusa questa settimana terribile.»

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora