Giulia
Thomas mi bacia famelico, con la lingua separa le mie labbra per vezzeggiare ciò che desidera, mentre con le mani mi tiene ferma contro la porta. Il suo corpo mezzo nudo preme sul mio annullando ogni pensiero razionale. Gli cingo il collo con le braccia e rispondo avidamente al suo bacio. Non c'è nessuna esitazione, nessuna remora. Lo voglio su di me, intorno a me. Voglio sentire la sua lingua, il suo respiro, il suo calore. Voglio di più.
E lui mi accontenta. Prende a baciarmi come reclamando un diritto di possesso sulle mie labbra, sulla mia stessa anima. La possibilità che potrebbe riuscirci davvero è terribile quanto seducente, ed io ne sono irresistibilmente attratta.
Una delle sue gambe finisce tra le mie ed io mi ci struscio sopra scatenando un basso ringhio nella sua gola. Presa da una smania improvvisa, comincio a dondolare i fianchi mandandoli a scontrarsi ripetutamente contro i suoi. Thomas mi afferra in vita premendomi più forte su di lui. Il bacio si trasforma in qualcosa di più impetuoso e selvaggio, ma quando scosta le labbra per scendere sulla pelle del collo, il mugolio di protesta che mi sfugge dalle labbra ha il potere di riportarmi con i piedi per terra.
«Fermo!» gli intimo con il fiato corto e il cuore in tumulto. «Basta, Thomas. Togliti!» gli ordino cercando di tenere la voce ferma, mentre con le mani sul suo petto cerco di spingerlo via.
La sua bocca interrompe la corsa verso l'interno della mia felpa. Quando solleva lo sguardo i suoi occhi cupi mi scuotono nel profondo. Sono pieni di desiderio e tormento. Lo stesso desiderio e tormento che sto provando io.
«Non possiamo...», non so cosa aggiungere. Il nome di Edoardo mi balena in testa provocandomi un malessere acuto all'altezza del petto. Cosa stavamo facendo?
Thomas continua a scrutarmi. Il mio sconcerto non sembra preoccuparlo minimamente. «Avevi l'aria di una che moriva dalla voglia di essere baciata.»
Resto a bocca aperta atterrita da quella rivelazione perché so che è vera. Ne avevo voglia. Avevo davvero bisogno di un bacio, ma non da lui. Stavo pensando a Edoardo. È dei suoi baci che ho bisogno. Ma anche mentre lo penso non sono del tutto sicura che sia la verità. Il bacio di Thomas si sovrappone a quello di Edoardo e non posso evitare di fare dei paragoni. I baci di Edo sono come le acque calme di un lago, rassicuranti e piacevoli. Quelli di Thomas sono pura tempesta.
«Io non... ti sbagli.» Balbetto portandomi indietro i capelli che nella foga del bacio si sono sciolti dalla coda.
Thomas ghigna. «Sei sicura? Eppure, mi guardavi come se fossi un delizioso pasticcino.»
«Certo, come ti pare.» tento di darmi un tono distogliendo lo sguardo da lui che fruga in un cassetto per prendere dei boxer. Li infila velocemente, come se io non fossi presente.
La sua noncuranza urta i miei nervi tesi, ma mi mordo il labbro per non urlargli in faccia il mio biasimo.
«Non ti guardavo come dici.» Ci tengo a precisare quando è finalmente vestito. «Il punto è che non doveva accadere. Non so nemmeno come sia successo.» lo inchiodo con lo sguardo e lui alza le mani. «Non guardarmi così. Sei stata tu a venire da me.»
Mi porto una mano alla fronte improvvisamente in allarme. «Le pizze! Cavolo. Gli altri ci stanno aspettando. Da quanto tempo sono qui dentro?» il panico mi blocca sul posto ma, fortunatamente, Thomas prende in mano la situazione e, afferrata la sua felpa, mi sospinge verso la porta. «Dai, andiamo.»
Grazie al cielo in corridoio non c'è nessuno. Mi permetto di tirare un sospiro di sollievo mentre lui continua a tenermi una mano sul braccio. Sento ancora il profumo del suo bagnoschiuma. È come se lo avessi dentro le narici, e ho paura di averlo anche addosso. Il pensiero che chiunque mi si avvicini potrebbe sentirlo e associarmi a lui mi atterrisce.
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IL FRATELLO SBAGLIATO
RomanceGiulia è innamorata di Edoardo da sempre e, quando lui lascia la ragazza storica, crede che sia finalmente arrivato il momento di conquistarlo. Thomas è determinato a odiare Giulia. Non sopporta la sua dolcezza, non tollera l'amore incondizionato ch...