Parte 33 Non guardare. Non soffrire.

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Giulia

Nel momento in cui raggiungi il traguardo che ti eri prefissata hai il diritto di sentirti appagata e felice. Io sto vivendo il mio momento felice. Ho finalmente il mio contratto a tempo indeterminato con la Global Comunications e Thomas è davvero perfetto nelle vesti di fidanzato. Potrei fermarmi così, soddisfatta e felice della mia vita, ma c'è solo un gigantesco particolare che offusca tutto e macchia di nero questo momento roseo: Edoardo.

Il mio migliore amico non è ancora tornato a casa. Rifiuta le mie chiamate e non visualizza i miei messaggi. Con Thomas fa lo stesso, ma mentre lui riduce a un "Gli passerà" io sono preoccupata e molto triste. Come avevo temuto, la nostra amicizia è ormai rovinata. Lui non mi perdonerà mai per averlo tradito e non mi sento di biasimarlo. Io, al suo posto, avrei reagito allo stesso modo.

Quindi sono ancora così, in bilico tra il desiderio feroce di prendere la felicità che ho a portata di mano e la consapevolezza che se lo facessi mi sentirei in colpa per il resto della mia vita. La nostra amicizia non può finire così. È stupido, e non lo accetto. Non per un errore dettato dal cuore. Sono sicura che Edoardo è convinto che io abbia giocato con i suoi sentimenti, ma non è così. Se solo mi lasciasse il modo di spiegarglielo. Possibile che non voglia parlarne? Non voglia chiarire con me, la sua amica d'infanzia, la sua migliore amica da sempre.

Ho provato a scrivergli una lettera, dove ammetto le mie colpe e spiego le motivazioni. È una lettera a cuore aperto. Ho fatto fatica a trovare le parole, ma è l'unico modo per raggiungerlo.

Gloria mi ha consigliato di concedergli del tempo. So che ha ragione, ma più passano i giorni e più sento che la voragine che c'è tra noi diventa enorme. Non posso permetterlo.

È per questo che stamattina ho preso un permesso dal lavoro e sono venuta in palestra. Edoardo ha cambiato tutti i suoi orari per essere sicuro di non incontrarmi. Furbo, ma non così tanto.

Nessuno sa che sono qui. Non l'ho detto nemmeno a Thomas. La scusa del dentista è sempre valida e, onestamente non aveva motivo per dubitare. In realtà odio mentirgli, ma lo conosco abbastanza da cr edere che se avesse saputo la mia intenzione di blizzare Edoardo, avrebbe trovato il modo di fermarmi, oppure mi avrebbe seguita. L'ultima opzione era terribile, troppo per essere seriamente considerata.

«Ciao Giulia, come mai a quest'ora?» Mi accoglie la ragazza della reception appena mi vede entrare.

Fingo di avere fretta e proseguo verso le scale senza fermarmi. «Tania scusa. Sono solo venuta a prendere una cosa che ho dimenticato ieri.»

Secondo mio fratello, Edoardo passa tutto il giovedì mattina ad allenarsi. Perciò non dovrei avere problemi a trovarlo. Se lo conosco ancora bene e le sue abitudini sono rimaste le stesse, dopo la sala pesi passa alla piscina. È qui che dovrei trovarlo adesso e quasi non credo ai miei occhi quando lo vedo in una delle corsie centrali della piscina.

Edoardo è un bravo nuotatore. Senza risparmiare il fiato, fende l'acqua con bracciate precise e potenti. È veloce, e in pochi minuti riesce a fare due vasche senza mai fermarsi.

Quando sale le scalette il suo corpo allenato emerge in tutta la sua gloriosa bellezza. Edoardo è sempre stato un bel ragazzo, ma mentre prima la sua avvenenza mi faceva battere il cuore, ora non ha più lo stesso effetto. Anzi, appena gli sono vicina noto il suo ventre asciutto, troppo asciutto e inizio a preoccuparmi.

«Sei dimagrito.»

Non era proprio così che avevo immaginato di esordire, ma pazienza. Meglio rompere il ghiaccio con la mia solita schiettezza. Se sono arrivata fino a qui non è stato per fingermi pentita e dimessa, ma per scusarmi con la verità. L'unica cosa che posso offrirgli.

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora