Parte 17 In viaggio con te

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Giulia

Al rientro dalle ferie di Natale, mi aspettano cinque giorni di stage in ufficio prima del fermo per l'ultimo dell'anno. In realtà è un periodo un po' scarico, non ci sono scadenze urgenti e l'atmosfera al nostro piano è rilassata.

Mi rilasserei volentieri anch'io se non fosse che sono in trepida attesa per quello che mi aspetta: un lungo viaggio di quattro ore in compagnia di Thomas.

Solo di Thomas.

Il trentuno lavoriamo mezza giornata, ma questo ci costringe a partire più tardi rispetto a Gloria e gli altri che ci anticiperanno in modo da preparare il necessario per la sera. Se tutto va bene, arriveremo giusto in tempo per il cenone di Capodanno.

Certo, sarebbe più semplice se Thomas fosse più docile e collaborativo. Al momento sembra volermi rendere la vita impossibile. Scostante, freddo e maleducato sono le caratteristiche che lo descrivono meglio. È tutto tranne che disponibile. Onestamente, dopo i primi tentativi di approccio andati a vuoto ho gettato la pazienza alle ortiche e, con l'anima in pace, ho deciso di lasciarlo a bollire nel suo brodo.

Non so perché ce l'ha ancora con me, se potessi fare un azzardo direi che è risentito a causa del diverbio che abbiamo avuto davanti alla pasticceria il giorno della vigilia. In realtà credevo di essere io quella indispettita. Lui ha solo fatto il cretino e Pamela è stata la ciliegina sulla torta.

Che delusione scoprire che avevano un appuntamento.

Significa che è ancora interessato a lei?

E allora che sta facendo con me?

Con il suo comportamento ambiguo mi confonde solamente. E io sono una vera stupida a perderci il sonno. Devo smetterla di torturarmi a causa sua e iniziare a vivere pienamente il rapporto con Edoardo.

Sì, in questi ultimi giorni ci ho ragionato a lungo e sono arrivata alla conclusione che il motivo per cui non mi lascio andare è Thomas. Certo, con Edoardo la paura di fare il passo più lungo della gamba c'è sempre, non sopporto il pensiero di perderlo se i nostri sentimenti non dovessero decollare - una volta rotta una storia tornare indietro all'amicizia iniziale mi risulta impossibile – tuttavia, ora mi è chiaro che Thomas è sempre in mezzo ai miei pensieri, anche quando sono con Edoardo, anche quando dovrei concentrarmi solo ed esclusivamente su di lui. Fino ad ora non sono stata capace di prendere una posizione ferma al riguardo, ma adesso, con la mente schiarita, ho deciso di godermi il momento e lasciare che le cose accadano. Thomas può anche prendersela nel sedere.

Quando arriva l'orario di levare le tende, riesco a essere rilassata e augurando un buon fine anno generale, corro a prendere gli ascensori per raggiungere i parcheggi aziendali.

Per evitare di farci vedere insieme, Thomas ed io ci siamo accordati per incontrarci direttamente alla sua macchina. Non abbiamo detto a nessuno che siamo amici, e non vogliamo nemmeno che pensino che lo siamo diventati.

Perché? Non lo so. Le contraddizioni che ci riguardano sono tante e inspiegabili, ma risolverle significherebbe iniziare lunghe ed estenuanti litigate nelle quali non voglio assolutamente imbarcarmi.

«Sei in ritardo.» Mi accusa appena entro nella sua costosissima Q8.

Lo guardo male. «Ho dovuto aspettare qualche minuto dopo che te ne sei andato, proprio per non dare nell'occhio come tu mi hai chiesto.»

«Prima partiamo e meglio è.» Risponde partendo con una sgommata.

Mi reggo saldamente allo sportello, ma non prima di avergli lanciato un'occhiataccia. «Vai piano, per favore.»

IL FRATELLO SBAGLIATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora