Eccoci tornati al mio percorso di crescita, dopo aver condiviso qualche memoria con voi.
Era l'estate del 2020, con il parapsicologo (che chiameremo Luca per comodità) andavo sempre più frequentemente in quel luogo infestato.
Era un ex manicomio, e sebbene alcune aree fossero state riutilizzate e ristrutturate, molte altre erano ancora abbandonate e la tristezza di quel luogo era palpabile.
Non serviva essere particolarmente sensibili per rendersi conto che quello era un luogo di terrore.
Erano i primi di agosto, una domenica per la precisione, e ci stavamo avviando verso il grande edificio.
'Ormai è la settima volta che veniamo qui, cosa stiamo aspettando?' domandai a metà fra lo spaventata e lo spazientita.
Ricordo che lui si mise a ridere.
'Aspettiamo solo che qualcuno si faccia avanti...'
'Ah grazie, bello essere usata come cavia'
Faceva un caldo infernale, camminavamo in mezzo ad un campetto da calcio che era stato costruito nei giardini del manicomio, quando iniziò a girarmi la testa.
Mi fermai un attimo.
Sentivo il cuore in gola e la vista che si annebbiava.
Mi misi a sedere sull'erba e mi accorsi che Luca si era precipitato di fianco a me e mi parlava, ma io non sentivo assolutamente nulla.
C'era solo un fischio continuo nelle mie orecchie.
Prima che Luca potesse offrirmi dell'acqua, persi conoscenza.
Ci furono pochi secondi però, prima di chiudere gli occhi, che ricordo in maniera nitida, nonostante la vista offuscata.
In piedi davanti a noi, a pochi metri di distanza, c'era una donna con un lungo camice bianco sporco, capelli neri arruffati, che teneva un braccio teso verso di me.
Riaprii gli occhi pochi momenti dopo, ero distesa a terra e Luca mi teneva le gambe sollevate.
'Un calo di pressione' dissi.
'Non credo' rispose sicuro lui 'hai visto qualcosa prima di svenire?'
'No' risposi, dato che in quell'istante non ricordavo la donna.
'Strano, avrei giurato che stavi parlando con qualcuno.'
A quel punto mi tornò in mente ciò che avevo visto, glielo raccontai e aggiunsi che però non ricordavo di averci parlato.
'Datti tempo... sai, mentre costruivano questo campetto, hanno trovato molti corpi sotto terra'
'Oddio. Grazie per avermi avvisata!'
'Non volevo che fossi suggestionata. Già sapere cos'è questo luogo non va bene, perché rende il tutto meno spontaneo, voglio almeno evitare di entrare nei dettagli. Comunque per oggi basta così, torneremo nei prossimi giorni in modo da dare la possibilità a questa entità di parlare con te.'
Sentii lo stomaco stringersi ma annuii.
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La mia, purtroppo, storia vera
ParanormalQuesto racconto è una specie di diario, utile per poter raccontare agli altri quello che accade intorno a noi. Perché lo scrivo? Perché è più facile parlarne dietro una tastiera, senza essere giudicati. Ho provato a parlarne con le persone che mi ci...