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«Quindi quand'è che devi dare l'esame?»
«La settimana prossima ma mi credi se ti dico che mai come stavolta non mi sento proprio pronta?» sbuffo e mi lascio cadere sul divano di casa mia. Simona si siede accanto a me e cerca di darmi forza in qualche modo ma davvero sono demoralizzata al massimo. Sono sempre meno convinta del mio percorso di studi e non riesco più a studiare bene per gli esami. Ne ho dato uno la scorsa settimana e ho accettato un ventisei proprio perché non mi andava di ripeterlo, e di solito ho la media del ventinove.
«Khvicha che dice?»
«Che può dire? Mi dice di pensare bene a ciò che voglio fare e di non fare cose controvoglia ma come faccio? Mi manca un anno, posso mai lasciare tutto ora?» mi passo le mani sul viso e lei mi tira a sé abbracciandomi.
«Sì, hai ragione. Ma tu avresti un piano b? Sapresti già cosa fare in alternativa?»
«Potrei fare la segretaria di Khvicha...» dico scherzando ma Simona mi prende seriamente.
«Ginevra... non dire cazzate.»
«Ma sto scherzando, scema! Ti pare che posso anche solo pensare una cosa del genere? A parte che ha già chi lo aiuta e lo segue, ma poi non mi metterei mai in mezzo alle sue cose. La mia strada è questa e la porterò a termine, poi dopo vedrò cosa fare» concludo e lei annuisce.
«Ti immagini lasci tutto e lo segui in giro per l'Europa? Che sogno stai vivendo...» lo dice con gli occhi che le brillano e io sorrido.
«Non lo dire in giro ma il mio obiettivo è quello, fare la sua fidanzata - supporters a Parigi, Londra, Madrid e Milano. Altro che maestra di scuola elementare... sarebbe davvero la svolta della mia vita» finisco il mio discorso e lei se la ride. «Lui diventerà davvero uno grande, te lo garantisco. Guadagnerà milioni e milioni di euro e giocherà nelle più grandi squadre d'Europa. Sarebbe un sogno per me seguirlo.»
«Certo, per chi non lo sarebbe? Però tu hai studiato tanti anni, sarebbe un peccato mettersi a fare la cheerleader, no?»
«Ma farei sicuramente anche qualcosa di mio, però con molta più calma...»
«Ma lui questo lo sa?»
«Non ne abbiamo mai parlato e poi sto fantasticando Simo, è un sogno mica sta già succedendo. Te l'ho detto, continuerò a studiare e seguirò la mia strada, poi quel che verrà, verrà» alzo le spalle e mi tiro su dal divano.
«Sì è chiaro.»
«Già mi ci vedo nelle strade di Parigi con la sua American Express oro a comprare da Chanel e Vuitton mentre lui è agli allenamenti...» sospiro e la guardo con un sorriso sognante.
«Ti piacerebbe eh?»
«A te no? Sarei bugiarda se ti dicessi che non mi piacerebbe e che non ci spero...»
«Sì ma non puoi basare la tua vita su quello.»
«No, certo che no, la mia è solo una speranza, nient'altro. Nel frattempo continuerò la mia vita da studentessa e maestra, non ho alternative» spiego rattristandomi. Questa vita non mi piace proprio più, cosa posso farci?
«Ecco, sì. Senti ma quando torna?»
«Sta venendo, è in auto» dico leggendo il messaggio che mi ha appena mandato.
«Perfetto allora io me ne vado, me lo saluti, okay?»
«Va bene, ciao tesoro un bacio» ci salutiamo e lei va via. È stata qui con me per tutto il pomeriggio e ora che Khvicha sta venendo se ne è andata.
Il mio ragazzo mi raggiunge poco dopo e mi racconta dell'allenamento che ha appena terminato. Il suo allenatore è sempre molto esigente e nonostante sabato abbiano l'ultima partita prima della sosta delle Nazionali e siano molto avanti in campionato con quasi venti punti di vantaggio sulla seconda, li sfinisce ad ogni allenamento. Siamo al dieci di aprile e la stagione sta andando verso la fine e il Napoli è ancora in corsa anche per la Champions. Khvicha è concentratissimo e non mi ha mai parlato di eventuali vacanze da fare a giugno - luglio né tantomeno io gliel'ho mai chiesto ma avrei proprio voglia di organizzare qualcosa con lui.
«Sei stata da sola tutto il pomeriggio?»
«No c'era Simona fino a poco fa, è andata via prima che venissi tu» gli spiego.
«Ma lo sai che Simona ed Elif se la fanno insieme?» mi dice e io resto molto sorpresa.
«Se la fanno insieme? In che senso?»
«Questo termine mi fa ridere, ad Amir ha detto così. Fanno sesso, nient'altro. Così mi ha detto lui» si stringe nelle spalle e guarda sul cellulare.
«E perché Simona non mi ha detto niente?»
«E io che ne so? Elif ne parla tranquillamente, non so perché lei non ti abbia detto nulla. Forse non la reputa una cosa importante» ribatte e sì, forse è così. Simona odia le cose inutili e le perdite di tempo e forse non ce lo dice perché ritiene questa tresca con Elif una cosa di quella portata.
«Sì, forse sì. Avrà le sue ragioni...»
«Sicuramente. Ma tornando a noi, stavo pensando ad una cosa... quando mi presenti tuo fratello?» mi guarda con gli occhi più vispi che gli abbia mai visto e mi sale l'ansia.
«Magari quando torni dalla Nazionale, ok?»
«Non puoi chiamarlo adesso? Lo fai venire a cena qua stasera così lo conosco» è super eccitato e non capisco il perché. Ha conosciuto anche mio padre via Facetime e gli manca solo mio fratello che è l'unico che vorrei evitare che conoscesse. È troppo tifoso e ho davvero paura della sua reazione nel sapere che sto con Khvicha.
«Non so...»
«Dai chiamalo ora» insiste e non posso dire di no. «Ma perché non vuoi farmelo conoscere?»
«Te l'ho già spiegato, è troppo tifoso. Inizia ad inginocchiarsi, a fare mille sciocchezze e cose così, mi dà fastidio» spiego.
«Non fa niente, a me non dà fastidio. Chiamalo...»
«Sì, va bene» prendo il cellulare e lo chiamo.
«Ciao Robi» lo saluto non appena risponde e lui fa lo stesso. «Mamma ti ha detto che sto uscendo con un ragazzo, giusto?» mi trema la voce mentre parlo.
«Sì certo, anche se non mi ha dato troppi dettagli. Chi è?»
«Stasera vuoi venire a cena qua a casa? Te lo faccio conoscere, però devi giurarmi che non farai stronzate» glielo dico chiaramente e lui resta in silenzio qualche attimo.
«Perché dovrei farle, piccola? Chi è questo? È un malessere?»
«No, ti piacerà. Giurami solo che non farai sceneggiate quando vedrai chi è.»
«Te lo giuro.»
«Ok, ci vediamo stasera qua. A dopo.» Chiudo la telefonata e guardo Khvicha che ride divertito.
«Sei terrorizzata, mi fai morire. Devi stare più calma, sono abituato ai tifosi tranquilla» cerca di calmarmi ma solo io so cosa è capace di fare mio fratello quando si tratta del Napoli.
«Speriamo bene.»
Dopo poco torna mia madre da lavoro e anche mia sorella con Sasi. Chiacchieriamo un po' del più e del meno, poi Khvicha e Sasi se ne vanno a giocare alla Playstation mentre noi prepariamo qualcosa per cena. Faremo un bel polpettone e per contorno zucchine con l'uovo. Mio fratello mi manda un messaggio che sta arrivando e alle otto meno dieci bussa alla porta. Apro e  accogliamo lui e la moglie, ci siamo tutti tranne Khvicha.
«Allora? Dove sta il tuo ragazzo?» mi chiede dopo aver salutato tutti.
«Sei pronto?»
«Ginè la stai tirando troppo per le lunghe, ma si può sapere chi è questo?»
«Roberto, ti presento il mio fidanzato, Khvicha Kvaratskhelia» pronuncio il suo nome così lentamente che posso vedere lo stupore passare dagli occhi di mio fratello che appena lo vede spalanca la bocca e resta senza parole.
«Ciao Roberto, piacere Khvicha» lui gli sorride e gli allunga una mano mentre Roberto è ancora una statua immobile.
«Ciao Khvicha, piacere mio. Ora capisco tante cose...» scuote la testa e poi ride guardandomi. «Ti ho giurato di non fare scenate, è vero, ma che è un fenomeno e che ci deve portare la Champions glielo posso dire o mi picchi?» mi chiede e io annuisco assecondandolo divertita.
«Allora, caro Khvicha Kvaratskhelia: sei un fenomeno, un campione di quelli che ne nascono ogni trent'anni e ti auguro di esaudire ogni tuo sogno e di giocare al Real tra un paio di anni. Prima portaci in alto, promesso?» mio fratello sembra davvero commosso, io non ce la faccio. Khvicha l'ha preso seriamente e annuisce serio.
«Promesso» risponde e poi si abbracciano amichevolmente.
Mi sono tolta un peso dal petto e devo dire che poi per il resto della serata mio fratello non si comporta per niente male.
Stiamo benissimo tutti insieme e mi sembra ancora tutto un sogno che io e Khvicha siamo ormai una coppia a tutti gli effetti.

Fidati di me | Khvicha KvaratskheliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora