Capitolo 1.

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"Signorina Rizzo mi risponde lei?"
Alzo la testa e vedo la professoressa di storia davanti a me che mi guarda arrabbiata con gli occhiali sulla punta del naso.
"Ma chi io?" dico alzando la testa di scatto. Dormo sempre nella sua ora, è troppo stressante e noiosa.

Dopo qualche minuto, giro la testa a destra e vedo che anche Alice, la mia migliore amica sta dormendo e per farla svegliare le do un pattone sulla spalla.
"Che cazzo fai?! Stavo dormendo!"
Dice lei a voce alta, attirando l'attenzione di metà classe, compresa quella della prof.
"Rizzo e Giordano volete beccarvi un altro rapporto per caso? Se continuate così siete sulla buona strada!"urla la strega dalla cattedra. "Mi bastano quelli che ho! Però se proprio ci tiene me lo faccia pure."dice Alice. "Tanto uno in più, uno in meno! E che vuoi che sia un rapporto! Scusi, puoi dirmi quanti ne ho?"le chiedo io ironica, e tutta la classe si mette a ridere. "Basta! Sono stufa del vostro comportamento infantile e irrispettoso! Fuori!"urla lei dando dei colpi con la mano alla cattedra. "Guardi prof. dovevo andare alle macchinette. Grazie!"le dico io prendendo la mia roba e usciamo dalla classe. "Buona giormata! Un piccolo consiglio, trombi di più!"le dico io e lei diventa tutta rossa.
Appena usciamo dalla classe ci mettiamo a ridere come delle pazze. Ci sediamo per terra sorseggiando un po' di caffè caldo in silenzio a pensare come di solito ci piace fare.

Finalmente suona la campanella e usciamo tutti.
"Che mattinata noiosa oggi...."dice Alice sbuffando e si accende la sua solita sigaretta del dopo scuola.
"Già!"dico io. "Ma che te frega..."dice alzando le mani in aria, e si fa sentire il suo accento romano.
"Ali vuoi venire a mangiare da me? Tanto papà è fuori e ci starà  per un po', penso torni tra 2 settimane."dico rubandole una sigaretta. "Va bene tanto mi madre non c'è."

Ah... io sono Lute è un insieme di iniziali dei nomi della mia famiglia: L di Lorenzo mio fratello maggiore. Lorenzo è morto quando aveva 15 anni insieme a mia madre in un viaggio a Londra per un' importante partita di basket e siccome mio padre aveva da fare l'accompagnò lei per 2 settimane. Morirono e basta mio padre non me ne ha mai parlato. Papà andò via di casa dicendo che doveva andare al loro funerale ero una bambina e ci credetti ma ora che ci penso non ha tanto senso, ma se in tutti questi anni non si sono fatti vivi vuol dire che sono davvero morti.
Comunque... U di Ursula mia nonna morta anni prima della mia nascita, T di Tina mia madre ed E di Edoardo mio padre. Sono alta abbastanza, ho i capelli biondi e gli occhi azzurri da papà. Faccio tutto il contrario di quello che mi dicono. Sono stronza e acida a momenti, dipende da come mi sveglio la mattina. Vivo in una grande casa con mio padre, che è sempre fuori per lavoro e ogni volta che viene litighiamo. Dopo la morte di mia madre mi sentivo inutile, persa, ignorata da tutti, a scuola mi prendevano in giro perché non avevo una madre, e da quel momento sono diventata quella che sono ora. Alice mi aiutò dicendo che era inutile ascoltare le parole degli altri. Lei ha i capelli rossi tinti e occhi marroni, di carattere è come me, ma solo un po' (molto) più dolce e gentile di me.
Lei abita con sua madre e sua sorella, ha visto suo padre solo una volta quando era piccola, sua madre è alcolizzata, Alice ha anche una sorella di nome Nicole, lei ha 19 anni e lavora in un bar.
È da tantissimo tempo che io ed Alice abbiamo programmato una fuga. Vogliamo scappare e dimenticare questa vita. Los Angeles. Il nostro sogno da sempre. Abbiamo una nostra amica d'infanzia lì, Jill. Parliamo tutti i giorni al telefono e ci manca troppo. Lei ha detto che è disposta ad ospitarci a casa sua e noi abbiamo subito accettato.

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