Capitolo 7.

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"Stai attenta, c'è gente pericolosa, stai sempre con me."okay forse Jill aveva un po' ragione.
"Mmh... mi piace il pericolo."
"Prima vieni al piano di sopra, ti devo raccontare una cosa importante."comincio ad essere un po' preoccupata. Una volta arrivati al piano superiore, apre una porta che era chiusa a chiave, dalle foto e dai vestiti in giro per la camera, penso che sia camera sua. Ci sediamo sul letto e mi prende le mani.
"Forse è meglio che questa cosa la vieni a sapere direttamente da me, non voglio che qualcuno che non sia io te lo venga a dire. Io faccio parte di una delle gang più pericolose di Los Angeles insieme a Troy e l'altra parte parte del gruppo, e se non vuoi essere più la mia migliore amica, non esserlo, ti posso capire. Io sono questo."dopo aver finito il discorso si alza dal letto e si avvia alla porta.
"Fermo!"non posso lasciarlo andare, lui sarà sempre il mio migliore amico nonostante quello che fa.
"Io ti preferisco così, è la tua scelta, non ti devi preoccupare."è davvero quello che penso. Una persona nella sua vita può fare quello che vuole senza aver paura del giudizio degli altri.
"Ma dove la trovo io una come te?"
"Infatti io sono qui per te."alla quella frase scoppio a ridere.
"Sta attenta, ci sono membri e capi di gang."
"Va bene."scendiamo giù e incrociamo Troy e Victoria che salgono su per le scale. Capisco subito quello che avrebbero fatto e solo al pensiero rabbrividisco.
"Vedo che ti stai dando da fare fratello!"gli dice Harley dandogli una pacca sulla spalla, mentre io cercavo di riconoscere chi è dalla gang e chi dalla scuola. Vado di nuovo in cucina e prendo un' altra bottiglia di birra e la finisco tutta in pochissimo tempo.
"Ehi vacci piano!"mi dice un ragazzo il quale, dall'aspetto, lo  metto nella lista dei gangster. Lo guardo da testa ai piedi e non parlo.
"Ti va di andare su e divertirci un po'?"
"Non credo proprio!"con quella frase, chiudo la conversazione e vado a  cercare Harley. Finalmente lo trovo.
"Harley, uno si è avvicinato a me e non mi sento tanto tranquilla."
"Sapevo che ti avrei messa in pericolo, va subito a casa!"
"Grazie al cazzo se potessi ci sarei già andata, ma non ho la macchina."
"Giusto! Vado a chiamare Troy!"
"Lo disturberai, chiamo un taxi." non ascolta nemmeno la mia frase e corre su per le scale.
Esco fuori in attesa di Troy, il quale ci sta mettendo un po' a scendere.
"Sei andata via senza nemmeno divertirci!"è di nuovo quel coglione.
"Vai via! Ci sono tante ragazze che si voglio divertire!"fa per toccarmi ma gli tiro un pugno con tutta la forza che avevo dentro di me, ad un certo punto mi sento due mani potenti prendermi e alzarmi dal collo, a fatica respiro, muovo le gambe e le braccia per liberarmi da lui, ma la sua presa sul mio collo si stringe ancora di più. Vedo un' ombra colpirlo e casco a terra tossendo. Non riconosco quella ombra ma mi sembra molto familiare.

"Ma che cazz..."sono in una stanza bianca e blu, è una camera da maschio. Che cazzo ho combinato ieri sera! È più un'esclamazione che una domanda.
"Buongiorno principessa!"
"Troy cosa è successo? Perché sono qui!"gli chiedo confusa. "Oh peccato che non te lo ricordi. Abbiamo fatto sesso, e che sesso! Sei stata fantastica. Scopata da rifare!"dice lui sorridendo. "Dai smettila!"dico io, mi alzo dal letto e vado davanti allo specchio. Noto dei segni viola sul collo, segni di dita. Ora ricordo.
"Tu incontri sempre la gente sbagliata."
"Tu fai parte della 'gente sbagliata'?"dico facendo le virgolette con le mani.
"Si. Ma io non ti faccio del male, lui l'ha fatto."
"Si ma un gangster rimane sempre un gangster!"

Guardo l'ora, sono le 09:00 circa, di solito la Domenica si svegliano tardi e quindi ho la possibilità di tornare a casa, in tempo e senza farmi vedere.
"Troy, mi devi accompagnare a casa. Ora!"
"Va bene sei in grado di tornare a casa in questo stato?"
"Quale stato?Io sto benissimo, mica mi ha menata!?"ma che problemi ha questo ragazzo?
"Come ti pare."dice mentre alza le mani in segno di resa. Scendo giù dalle scale seguendo lui, quella casa è semplice e in disordine ma calcolando che ci vive un tipo come lui non mi sorprende vederla in questo stato.
"Una pulitina ogni tanto a questa casa gliela puoi anche dare."dico mentre usciamo dalla porta. Non risponde e mi fulmina con lo sguardo.
"Tu non verrai mai più a casa mia, non ci siamo visti ieri sera, va bene?"ma se prima in camera sua mi ha chiamata "principessa".
"Va bene, ma sei tu che mi ci hai portata."1-0 per me.
Mi fa scendere dalla macchina qualche casa più in avanti e non ci siamo salutati nemmeno.
Sembra che non si vuole far vedere da qualcuno. Questi non me la dicono giusta. Perché quando Harley appena ha sentito il nome di Joseph si è stupito, e perché Jill non voleva che io andassi alla festa? Mi faccio tutte queste domande mente raggiungo la casa.

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