Capitolo 3.

13.4K 449 2
                                    

La scuola finisce tra un po' ma noi non abbiamo intenzione di finirla qui. Dopo 10 minuti vedo lei sulla soglia della porta di camera mia e mi fissa con le lacrime agli occhi.
"Ce l'abbiamo fatta..."sussurra piano piano come se fosse l'ultima cosa che avrebbe detto prima di morire. Vado verso di lei abbracciandola più forte che posso.
"Si ce l'abbiamo fatta...insieme..."a quelle parole scoppiamo in lacrime di gioia.
"Quando si parte?"le chiedo staccandomi da lei e asciugo le lacrime che mi hanno rigato il viso. "Si parte tra 2 giorni, il treno per Roma è alle 16:00 e l'aereo per Los Angeles è alle 23:30."mi informa lei. "Perfetto!"dico mentre scendiamo le scale e ci dirigiamo in cucina. "Ora devo pensare che cosa dire a papà, probabilmente gli lascerò una lettera, tu che dirai a tua madre?" "Anche io penso di lasciarle una lettera."dice lei. "Questi 2 ultimi giorni non dobbiamo perdere tempo!"le dico decisa. "Si capo!"risponde lei.

*La mattina del viaggio*
"Allora oggi alle 15:30 Nicole ci accompagnerà alla stazione di Livorno e lì prenderemo il treno delle 16:00 per Roma. Okay?"mi spiega Alice per la milionesima volta.
"Va bene..."le rispondo scocciata.
Sono le 14:00 e io devo sempre fare la valigia. "Cazzo Lute non ci credo che non hai ancora preparato la valigia?!"urla furiosa Alice mentre guarda il mio enorme armadio ancora pieno e la valigia vuota. "Le preparo ora!"dico alzandomi pigramente dal mio comodo letto. "Prenderò le mie felpe enormi, magliette da basket, qualche T-shirt e pantaloni."
"Okey falli entrare tutti eh..."
"Certo! "le rispondo io.
Ho davvero troppa roba, ho soprattutto le felpe di mio fratello. Lui amava le felpe ne aveva tantissime e io gliele prendevo sempre. Ci volevamo bene,molto bene, non mi ricordo di averci mai litigato non eravamo fratello e sorella ma migliori amici. Quando morì aveva 15 anni. Era bellissimo, aveva gli occhi uguali a me, io ero quasi la sua copia. Appena compiuti 15, con il permesso dei miei si fece tatuare il mio nome sul polso. Anche io gli avevo promesso che lo avrei fatto. Dopo la morte di loro due iniziai a tagliarmi. Mi facevo schifo da sola, Alice era stata l'unica ad aiutarmi mi aveva insegnato di smetterla pensando a come si sarebbe sentita mia madre se lo avesse scoperto. Anche lei aveva avuto lo stesso problema per via di sua madre che picchiava lei e Nicole.
Noi volevamo cancellare del tutto questo passato. E ci stavamo riuscendo.
"Ho finitoo!"sospiro buttandomi sul letto a peso morto. "Tra mezz'ora viene Nicole. Preparati!"vado a farmi una doccia veloce e mi preparo.
Mi metto le Converse bianche alte, jeans neri con un grandissimo strappo sul ginocchio la maglietta dei Lakers sotto e una felpa bordeaux enorme sopra. Alice si mise le sue Nike, jeans semplici, t-shirt con la scritta "Vans" e una felpa dell'Addidas di mio fratello che le prestai tempo fa. Ci trucciamo velocemente e prima di scendere decido di fare un giro per la mia casa per l'ultima volta. Mi mancherà. Sento il campanello e scendo giù di corsa.
Prendiamo tutti i bagagli e li portiamo in macchina. Io ho uno zainetto con la metà dei soldi dentro e l'altra parte dei soldi ce l'ha Alice. Prima di salire in macchina, intreccio le mie dita alle sua e le dico:"Pronta per vivere la vita che abbiamo sognato da sempre?"lei stringe forte la mia mano e mi risponde:"Non aspettavo altro."

Stay HighDove le storie prendono vita. Scoprilo ora