Capitolo 12.

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"Ora devi imparare ad usare anche le armi."dice Chris tirando fuori dai suoi pantaloni una pistola."Questa è una Calibro 50 Pistola."aggiunge alla fine. "Se vuoi essere una vera gangster non devi avere pietà per nessuno, quando fai il tuo lavoro non esistono emozioni, devi saper ingannare ed essere convincente devi avere tanta forza e furbizia e soprattutto devi ragionare su tutto. Non si accettano sbagli." mi sa che facevo bene a trasferirmi in un altro stato. Bla, bla, bla, non lo sto ascoltando nemmeno. Sta facendo tanto il figo ma non ha capito che mi sta sul cazzo lui e tutta la sua gang. "Per oggi è tutto. A domani."dice lui infilandosi di nuovo da pistola nei pantaloni. Ma non doveva insegnarmi come si usavano le armi?Idiota. "A domani."prendo tutto e finalmente questo addestramento è finito per oggi. Vado verso "casa" e vorrei solamente andarmene, mi sto accorgendo che le cose non stanno andando come voglio io.
Non avendo le chiavi dietro, suono il campanello e subito esce Jill ad aprirmi. Salgo i 5 scalini e entro dentro. Lei si rimette seduta sul divano a disegnare e io mi siedo in quello difronte. "Domani sera siamo al Lucky."dice lei, è sempre arrabbiata con me mi sa. "Dai su Jill so che mi vuoi tanto bene ed è per questo che ora mi perdonerai."le dico sorridendo, mi guarda male e ritorna a disegnare, poi mi riguarda e sbuffa. "Okey ti perdono ma che non succeda mai più."dice lei ridendo. "Si capo."dico io alzando la mano come un militare. "Non te lo sei dimenticata eh?" dice lei sorridendo. Ogni volta che Jill diceva qualcosa di giusto le rispondevo sempre con un 'si capo'. "Fammi un po' vedere che disegni?"dico io sedendomi accanto a lei. "Mandala."risponde lei troppo impegnata a disegnare per guardarmi. "Sono belli."dico semplicemente.

"Appena torna Alice andiamo a pranzare fuori e dopo facciamo shopping. Dobbiamo essere impeccabili più delle altre volte." dice lei chiudendo il suo blocco da disegno. "E poi tu devi essere quella più impeccabile dato che sei single, e li ci saranno molti ragazzi belli."dice lei facendomi l'occhiolino. "Grazie di ricordarmi che sono l'unica che non ha un ragazzo! Troia!" dico io facendole il dito medio."Eccoci!" dice Ali entrando con Joseph per mano. Joseph mi tira un'occhiataccia, saluta sua sorella e va in camera sua. "Ali preparati andiamo a pranzare fuori e poi andiamo a fare shopping." la informa Jill. "Okey, il tempo di mettere lo zaino in camera e vengo." Presi il giacchetto e uscii fuori aspettando saglo scalini, mi accesi una sigaretta mentre i miei pensieri mi avvolgevano con quel leggero fresco di gennaio a Los Angeles. Quando entrammo in macchina mi sedei dietro e lasciai loro due parlare e ridere. Arrivate al ristorante dissi :"Vi devo parlare." "È qualcosa di bello o di brutto?"dice Alice. "Penso brutto."dice Jill. "Io...io sono veramente infelice, quando siamo venute qui pensavo che mi sarei divertita avrei fatto ciò che volevo, sarei andata a visitare tutta la città, ma invece non sono più felice come prima, non sto facendo quello che desidero e non mi sto divertendo per nulla. C'è qualcosa che non va in me."dico io piegando il tovagliolo. "Secondo me il problema è che è da tempo che non scopi."dice Jill mettendosi a ridere insime ad Alice. "Non fai ridere."dico io andandomene via. Voglio andare via da questo posto. Vado a casa di Jill e metto tutti i miei vestiti in valigia e prendo i soldi rimasti dai miei risparmi. Prendo tutto e vado. Non so dove sto andando. Esco di casa e vado verso la stazione del treno. Devo farmi 20 minuti a piedi. Sto pensando a dove andare e l'unico posto che mi viene in mente è casa mia ma non penso sia possibile, ho pochi soldi con me e il biglietto costa più di 2.000$, non so davvero dove andare. Non conosco il posto e non conosco nessuno che possa ospitarmi per un po'. Sento una macchina che si è fermata dietro di me e mi giro a vedere chi è, e vedo che è Harley. "Dove stai andando?"dice scendendo dalla macchina. "Via da qui." "Dai sali in macchina."dice lui sorridendomi. "No Harley." "Lute. Sali in macchina."dice lui. "Va bene."dico io salendo in macchina. "Ti propongo una cosa. Io e Troy e la nostra gang abbiamo finito qui a Los Angeles, gli affari vanno bene e abbiamo venduto il nostro territorio e andremo a Miami. Vuoi venire con noi o no? Ti sto dando l'opportunità molto grande, quella di iniziare tutto di nuovo e vedo che qui non hai fatto." "Stai scherzando vero?"dico io. Come ha detto Harley potrei ricominciare di nuovo e andare via dalla gang di Joseph ma mi dispiace lasciare Alice e Jill. "No Lute è una cosa seria. Pensaci due volte prima di accettare."dice lui parcheggiando la macchina davanti casa sua. "Se vengo con voi farò parte della gang?"gli chiedo io. "È una tua scelta." "Verrò ma non voglio far parte della gang. Grazie Harley."dico io abbracciandolo. "Prego. Ora mi aiuti a fare i bagagli."dice lui staccandosi. "Volentieri."dico io scendendo dall'auto. Prende la mia valigia ed entrammo dentro casa.

"Ciao Troy."lo saluto io mentre lui porta delle valigie al piano di sotto. "Ehi! Tu che ci fai qui?"chiede lui. "Lei verrà con noi. Può?"dice Harley anticipandomi. "Cosa?! Perché?"chiede Troy. "Stava andando verso la stazione del treno e voleva andare via, ma per fortuna che l'ho trovata io."dice lui scompigliandomi i capelli. "Non voglio rovinare tutto ma...tu fai parte della gang di Joseph."dice Troy. "Non ne faccio più parte anzi non ne ho mai fatto parte." "Va bene, per me puoi venire."dice Troy sorridendomi.
Ora sono in camera di Harley e lo sto aiutando a fare la valigia, io gli sto piegando i vestiti e lui li mette nella valigia. "Harley! Partiamo tra 1 ora. I ragazzi portano le macchine qui."dice Troy entrando. "Mangiamo per strada?"chiede Harley, sono le 18.30 e alcuni americani a quest'ora cenano. "Si, perché pensi solo a mangiare!?. Ah, il cibo, i mobili si lascia tutto qui perché ci verrà ad abitare quella gang, loro verranno domani. Prendi solo gli oggetti personali."dice Troy andando via.
Abbiamo preso tutto. Non ci resta che aspettare i ragazzi che porteranno le auto.
Sento il mio telefono squillare e vedo che è Alice. "Aprile, sarà preoccupata. Dille che parti ma non dirle che vai a Miami."mi dice Troy sorridendomi. "Pronto Ali." "Lute dove sei? Per favore vieni, mi sto preoccupando."dice lei e si può notare dalla voce che lo è. "Ascoltami bene Ali. Tu sei tutto per me, non voglio lasciarti sola ma sono costretta a farlo. Lo faccio per la mia felicità, me lo merito anch'io di vivere un giorno felice e qui non lo sono. Io sto partendo ed è troppo tardi per tornare indietro. Se mi vuoi bene non preoccuparti, devi solo pensare che io sono felice, okey?"resta qualche secondo in silenzio. "Se questo ti rende felice allora vai."dice lei piangendo. "Sappi che ti voglio bene. Mi dispiace..."dico io con le lacrime agli occhi. "Ricordati sempre :'Lute e Ali=Migliore amiche per sempre.' Ti auguro tutto il bene del mondo."dice lei buttando giù. E fisso il vuoto per qualche secondo mentre le lacrime agli occhi scendevano lentamente."Daiii! Sorridi un po'."dice Troy abbracciandomi. E io ricambio ridendo. Sentii il clacson provenire da fuori e Harley prese delle valigie e le portò fuori. "Dai andiamo!"mi dice Troy. Prendo anch'io una valigia e la porto fuori dove ci sono 3 suv della Range Rover neri, in fila uno dopo l'altro. "Su questo ci saliremo noi tre e nel secondo ci salirà :Steve, Lionel, Rayan, Kevin e Anthony."dice Harley. Vado dentro e prendo altri borsoni e li porto fuori. "Anche lei verrà con noi?"domanda Rayan ad Harley. "Si, verrà anche lei." "Benvenuta tra di noi allora."dice Rayan sorridendomi e anch'io gli sorrido. "Allora partiamo. Dov'è Troy?"dice Harley. "Sarà dentro. Lo vado a chiamare."dico io ed entro dentro. Qui non c'è e decido di andare a vedere al piano di sopra. In camera sua non c'è e in bagno nemmeno. Mi viene in mente di andare a vedere nella sua stanza dove disegna e lo trovo lì che cerca di prendere alcuni dei suoi dipinti. "Troy dobbiamo andare." "Arrivo prendo queste cose e vengo." "Ti aiuto?"dico io entrando dentro la stanza. "Si, mi faresti un favore."io prendo i pennelli e i colori e alcuni dipinti. Lui invece prende il dipinto di quella ragazza e altri. "E quelli li lasci lì?"gli chiedo indicando dei dipinti attaccati sul muro. "Si. Al massimo se mi chiedono chi l'ha fatti gli dico che l'hai dipinti te."dice lui ridendo. Scendo le scale e porto la roba fuori. "Levate alcune valigie dalla mia macchina e mettetele nelle altre."dice Troy, e i ragazzi lo fecero e lui ci mise i suoi dipinti.
"Andiamo?"chiede Troy. "Andiamo!"rispondono tutti in coro.
Io salii nella macchina e mi misi dietro, guida Troy e Harley è al posto del passeggero.

È da 3 ore che stiamo viaggiando e Harley si è addormentato invece io sto guardando la bellezza dell'America di sera.
"Hai fame?"mi chiede Troy. "Io no. Magari chiedi ad Harley quando si sveglia."rispondo io. "Va bene." "Quanto ci metteremo ad arrivare a Miami?"gli chiedo io. "A regola dobbiamo metterci sedici ore circa. Ma con tutte le fermate che potremo fare forse ci metteremo un po' più." "Okey." Levo il giacchetto e lo arrotolo usandolo come cuscino e mi appoggio al finestrino e mi addormentai.
"Lute!"sento che Harley mi chiama. "Dimmi."dico io sbadigliando e alzandomi. "Tieni. Ci siamo fermati al McDrive e abbiamo preso un po' da mangiare."dice dandomi un sacchetto con un hamburger e delle patatine e una bottiglietta d'acqua. "Grazie."dico io tirando fuori l'hamburger. "Ora tocca a te Harley a guidare. Sono stanco."dice Troy. "Va bene accosta e io avverto i ragazzi."dice Harley prendendo il telefono e chiamando Anthony. Troy accosta e chiede a me di andare davanti perché lui vuole dormire e io accetto. Ripartimmo e Troy si era già addormentato a quanto pare. Che dolce che è... "Tu sai guidare?"mi domanda Harley. "Si, ma non ho la patente." "Dopo mi dai il cambio, tanto non c'è nessuno."dice lui ironicamente (forse). "Guida e stai zitto."si sente Troy da dietro. E io mi misi a ridere e a Troy comparve un sorriso e richiuse gli occhi.

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