Capitolo 19.

7.4K 294 6
                                    

Sento squillare il telefono e mi sveglio. Non vedo nemmeno chi è e rispondo. "Chi è?"dico con voce assonata. "Ma dove cazzo sei?!"sento urlare Troy dal telefono. "A casa."gli rispondo io."A casa tua sono io. Dove sei?"dice abbassando il tono della voce. "Arrivo."dico alzandomi e chiudo la chiamata. Vado in bagno e mi sistemo e poi esco di casa prendendo le chiavi della mia macchina. È stano sentirmi dire 'mia macchina' o 'casa' ma mi ci dovrò abituare.
Parcheggio sotto la mia vecchia casa e salgo su. Apro la porta e li trovo tutti e tre in cucina e hanno tutti un' espressione arrabbiata. Cosa è successo? "Ma dove cazzo eri?! Ti abbiamo cercata da tutte le parti!"urla Troy venendo verso di me. "Ma che cazzo vuoi eh! I vado dove mi pare! Non sei mio padre."gli urlo io. "Non pensi mai che ci sono persone che si preoccupano di te!"ribatte lui. "Cosa c'è da preoccuparsi?! Ma poi a te, cosa te ne frega!" "Me ne frega!"dice andando a prendere il giacchetto e esce di casa sbattendo la porta e io rimango lì come una merda. "Cosa gli prende?"dico rivolgendomi ad Alice e Harley. "Potevi almeno chiamare, non rispondevi al telefono e non ti abbiamo trovata."anche quando pensi che le cose vanno bene ci sarà sempre qualcosa di brutto dopo. Anche lui prende la sua roba e insieme ad Alice vanno via. "Okay. Ciao!"dico io alzando le mani in aria. Vaffanculo!
Inizio a fare le valigie e a mettere in macchina tutta la mia roba, e cerco di distrarmi per non pensare a quello che è successo prima. In macchina non ci entra tutta la roba quindi prendo la valigia e il microonde e qualcos'altro e poi tutto il resto lo prenderò dopo. Faccio il primo viaggio e lascio le valigie e tutto. Chiudo la porta ed esco di casa. "Ciao! Tu sei la nuova vicina?"mi giro verso il cancello e vedo una ragazza giovane coi capelli castani e gli occhi scuri. "Si, piacere Lute."dico io andando verso di lei e le stringo la mano. "Io sono Debby. Quando sei arrivata?" "Stamattina, e ora sto portando tutta la mia roba qui."
Ci siamo messe a parlare quasi per un quarto d'ora, ma io dovetti andare e ci salutammo. Debby è davvero simpatica e carina, lei sta nella casa accanto alla mia insieme ai suoi genitori e ha detto che se ho bisogno di qualcosa posso andare da lei tranquillamente.
Prendo il resto della roba e la porto a casa. Ora mi restano solo due cose da fare: andare a parlare col proprietario della casa e andare a parlare con il proprietario del negozio.
Per la casa è tutto apposto ma il mio capo mi ha detto che ci devo restare finché non trovo qualcuno che mi sostituisca. Sono quasi le sette e io sto andando a casa a mangiare. Mi sorprendo di Alice che è andata via con Harley. Ah sarei io quella che abbandona le persone? Ma di più mi sorprende Troy, perché si è comportato in quel modo? E infine Harley, il mio fratellone anche lui mi ha lasciata sola. Come sempre ho combinato casini ora devo chiamarli per scusarmi, ma poi alla fine per cosa? 'Scusa che...' non mi sembra che ho fatto qualcosa di sbagliato. Dirò 'Mi dispiace per quello che è successo. '
Prendo il telefono e cerco il numero di Troy e cerco il coraggio per chiamarlo. Dopo qualche minuto a fissare il suo contatto lo chiamo. "Che cazzo vuoi?"risponde lui incazzato e non sembra nemmeno tanto sobrio. "Possiamo vederci?"chiedo io. "Dove sei?"mi chiede calmandosi. "Lenox 18."o almeno così ho letto il cartello all'entrata della via. Attacca senza rispondermi e non so se stare tranquilla o meno. Dopo una decina di minuti suonò il campanello. Guardo dalla finestra e vedo Troy davanti al cancello con una bottiglia di alcool in mano. "Oh no!"dico uscendo di corsa di casa e vado da lui. "Andiamo entra dentro."dico aprendogli il cancello e prendendolo da un braccio. "Non mi toccare! So camminare da solo!"dice lui alzando le mani in aria. "Troy entra, sei ubriaco."dico facendogli spazio così potesse entrare. "Non sono ubriaco è solo un impressione."dice bevendo un sorso dalla sua bottiglia. "Si certo."dico io e lui si avvia verso la porta e barcolla, chiudo velocemente il cancello e lo reggo fino a che arriviamo sul divano. "Perché ti sei ridotto così?"gli chiedo sedendomi accanto a lui. "Tu... tu mi hai ridotto così."dice indicandomi. "Perché? Cosa ti ho fatto?"dico io calma e gli accarezzo la spalla. "Questo."dice prima di fiondarsi sulle mie labbra e inizia a baciarmi, ho serrato le labbra e dopo un po' ricambio anch'io il bacio e lui si sdraia sopra di me e mi prende il viso tra le mani e io prendo i suoi capelli, sa tanto di alcool ed è abbastanza disgustoso a dire la verità. Ora sono certa che prova qualcosa per me e me lo sta dimostrando in un bellissimo modo. Ora capisco perché si è arrabbiato stamattina.
"Io... non dovevo..."dice staccandosi, si alza e barcollando va verso la porta ed esce. "Troy aspetta!"mi alzo dal divano e gli corro dietro. "Addio!"dice lui, è quasi al cancello e io lo prendo da un braccio e lui si volta. "Qual'è il problema?"chiedo guardandolo dritto negli occhi. "Stanotte io devo partire!"urla lui. "Cosa!?"perché deve partire? Dove va? "Ieri sera sono restato con te perché sarebbe stato l'ultimo giorno in cui saremo stati insieme ed ero tentato a baciarti e a dirti che sei l'unica cosa che desidero!"dice aprendo il cancello ed esce fuori. "Ti prego aspetta!"dico afferrandolo di nuovo dal braccio ma lui mi spinge ed entra in macchina e va via sgommando. "Cazzo!"lui è ubriaco e sta andando veloce. Corro in casa e prendo le chiavi della macchina ed esco fuori. Accendo la macchina e parto, starà andando a casa sua. Vado il più velocemente possibile e lo vedo e poco a poco mi avvicino, poi alla fine lo vedo entrare nella sua via e parcheggia la macchina e vedo Harley che esce fuori e che lo accompagna dentro. Riparto e mi avvio verso casa distrutta e rattristata. Perché deve andare sempre così?! Perché niente va per il verso giusto?!
Ora io devo far andare le cose per il verso giusto! Invece di girare per andare nella mia via, proseguo a diritto e giro per andare a casa di Troy. Parcheggio la macchina davanti la sua, scendo e suono il campanello. "Cosa vuoi?"dice Harley venendo verso di me. "Non ho ammazzato nessuno porca troia!"dico incazzandomi. "Devo parlare con Troy."dico superandolo ed entro in casa. "Ciao Alice!"lei è seduta sul divano e Troy non c'è quindi suppongo che sia in camera sua. Salgo velocemente le scale e mi fermo davanti la porta della sua stanza. Apro la porta e lo vedo seduto di spalle con la testa tra le mani. "Harley cazzo! Vattene!"urla lui voltandosi e appena mi vede si alza in piedi di scatto. "Sono io."dico chiudendo la porta e mi appoggio su di essa. "Tu non devi essere qui. Vai a casa!"dice avvicinandosi pericolosamente a me. "No! Finché non si chiarisce questa cosa a modo!"dico alzando leggermente la voce. "Cosa c'è da chiarire?! Io stanotte parto e tu resterai sola!"dice avvicinandosi di più a me. "Tu ritornerai. Non mi lasceresti mai sola."dico abbracciandolo cosa che mi è venuta totalmente spontanea. Non sento le sue braccia abbracciarmi e quindi mi stacco leggermente e lo guardo. "Non lo so se torno."dice serio con le lacrime agli occhi. "Ora vai!"dice aprendo la porta e con un rapido movimento mi spinge fuori e chiude la porta a chiave. "Porca puttana apri! Troy apri!"dico dando calci e pugni alla porta. Mi siedo per terra mentre colpisco la porta ma non apre e nemmeno risponde. "Apri per favore!"dico tirando l'ultimo pugno finché non mi misi a piangere. "Lute!"dice Alice vendo verso di me e si siede accanto a me e mi abbraccia. "Ali digli di aprire."dico piangendo. Ora è venuto anche Harley e anche lui si è seduto qui accanto a me e mi accarezza i capelli. "Andiamo."dice Harley alzandosi e tende la mano verso di me. "Alzati forza..."dice Alice sorridendomi e anche lei si alza. "Non puoi distruggerti in questo modo."dice Harley. "No, io devo stare qui."dico io scuotendo la testa. "Non ne vale la pena, su alzati."dice Alice e mi convinco che lui non uscirà da quella porta. Afferro la mano di Harley e mi alzo, guardo la porta e Alice mi prende la mano e insieme scendiamo giù.
"Perché parte? Dove va?"chiedo una volta seduta sul divano. "Deve andare di nuovo a Los Angeles. Ha una specie di missione e non sappiamo se ne uscirà vivo."dice Harley guardando in basso. "No, lui ritornerà."mi interrompo. "Ma non me lo potevate dire prima?"dico io alzando le mani in aria. "Io vado a casa, non c'è motivo che io resti qui."dico alzandomi. "Quale casa? Oggi al telefono hai detto a Troy che eri a casa tua ma lì ci eravamo noi."chiede Alice. "Oggi è venuto papà e mi ha comparto una casa nuova, una macchina e mi ha dato tanti soldi."dico io e dalla voce sembra che sono morta dentro. "Che bello! Com'è la casa?"chiede Alice sorridendo. "Bella e grande. Chi di voi cerca lavoro?"dico io accennando un sorriso ma uso lo stesso tono di voce di prima. "Io!"dice Alice alzando la mano. "Ti va di lavorare nel negozio in cui lavoro io?" "Si! Domani mattina alle 09.00 devi aprire il negozio poi devi parlare col proprietario. Domani mattina passa a prendere le chiavi, te le lascio dentro le scarpe che metterò fuori. Domani non svegliarmi. Ciao." "Lute stai bene? Vuoi che venga a casa con te?"mi chiede Alice vendendo verso di me. "No, sto bene."dico uscendo dalla porta.
Arrivo a casa e la prima cosa che faccio è mettere le chiavi nella scarpa e le lascio fuori. Vado in bagno e mi lavo la faccia e appena mi guardo allo specchio inizio di nuovo a piangere. Esco dal bagno e mi dirigo verso il piccolo magazzino a cercare qualcosa da bere, qualcosa che mi faccia dimenticare lui e che mi faccia smettere di piangere. Fortunatamente trovo delle bottiglie di vino e le prendo tutte, due in una mano e due nell'altra. Vado in cucina ad aprirle e mi siedo sul divano scolandomele una ad una finché non mi ricordai neppure il mio aspetto e me stessa ma di lui si.

Stay HighDove le storie prendono vita. Scoprilo ora