Capitolo 9.

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"Non ce la posso fare!"  "Dai mancano solo due flessioni e siamo a 40!" disse Chris incoraggiandomi a continuare."Non mi sento più le braccia!" dissi disperatamente."Dai! 39... e 40! Vedi ce l'hai fatta!" disse Chris passandomi l'asciugamano e l'acqua."Vaffanculo!" sono le 22:00 ed è dalle 16:00 che sono qui e non ho smesso mai di fare esercizi e sono stanca morta."Dai andiamo! E poi 40 flessioni non sono così tante." disse lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo."Forse per te non sono tante! Ora voglio andare a casa e dormire!" dissi alzandomi da terra e raggiungendo il mio borsone. Misi la felpa nera col cappuccio e misi le mie cose dentro al borsone. "Chris io vado. A domani!" dissi salutandolo con la mano."Va bene. Buonanotte!"
Sono a piedi e la casa non è tanto lontano ma per me sono chilometri. Metto il cappuccio della felpa nera e mi incammino verso casa. A prima vista sembro una che è stata cacciata da casa, avendo il borsone. La città è illuminata non c'è uno spazio buio tranne quella panchina là. Amo le cose invisibili, quelle che se non esistono è meglio, quelle che sono sole e hanno bisogno di qualcuno, quelle cose che passano inosservate a gli occhi degli altri ma che a me non sfuggono. Per me sono queste cose che valgono davvero, so che posso sembrare una psicopatica ma è così. Posai il mio borsone sulla panchina e mi sedei, e iniziai a fumare. Dopo un paio di minuti un gruppo di ragazzi si mise accanto alla mia panchina. Su tutte le panchine del parco proprio qui si dovevano sedere! Merda ma questa è la gang di Troy e c'è pure Harley! Mi girai dall'altra parte per non farmi riconoscere. Funziona!
"Ehi tu! Per caso mammina ti ha cacciato di casa?" è Troy che parla e che si riferisce a me, e dietro di lui tutti a ridere, ed anche Harley, lui non dovrebbe ridere dato che sua madre non c'è più. Non risposi mi limitai a fare una risata nervosa. "Hey sta parlando con te!"ora è Harley. "Smettila. Ti conviene." dissi alzandomi dalla mia panchina e andando verso la sua. Appena Harley mi vide sbiancò subito. "E tu, non provare a parlare di mia madre. Mai più!" dissi puntando il dito contro Troy. "Altrimenti cosa? Andrai dal tuo fidanzatino Chris a dirgli che ti ho dato fastidio?"  "Lui non è..." zitta non dire niente di più. "Vieni ti accompagno a casa!" disse Harley prendendomi per un braccio. "No! Lasciami!"   "Zitta! Vieni con me!" disse lui aprendo la portiera della sua macchina. "Cosa vuoi?" gli domandai. "Voglio chiederti scusa...mi dispiace che ti ho urlato contro ma non voglio che tu ti faccia male e non voglio assolutamente che ti rapiscono di nuovo. Mi manchi, mi manca scherzare e parlare con te. Voglio che tu esca da questa strada perché non voglio che ti accada nulla di male. Mi perdoni?" le parole sarebbero state troppo inutili quindi lo abbracciai.  "Ti voglio bene Harley..." gli dissi staccandomi piano piano da lui. "Anch'io. Dai andiamo!" disse mettendo la macchina in moto. "Domani sera alle 19:00 vieni a cena da me." mi disse Harley. "Ti faccio sapere." Risposi gentilmente. "Non era una domanda." Replicò lui facendomi l'occhiolino. "Stronzo!" dissi scoppiando a ridere.
"Siamo arrivati. Buonanotte." Dissi scendendo dalla macchina. "Notte, a domani!" Mi rispose.
Entrai in casa tutta felice di aver chiarito con Harley. Sorrido come un ebete. Per fortuna stanno tutti dormendo. Salgo in camera mia facendo meno rumore possibile, mi lavo e mi metto sotto le coperte. Finalmente sto risposando, è tutto il giorno che sto in piedi e mi alleno.
Siccome ho l'insonnia mi metto a vedere i messaggi che mi sono arrivati. 3 da Alice, 1 da Jill, 2 da Chris e uno sconosciuto. Apro quello sconosciuto e leggo: "Sarai mia principessa." penso chi potrebbe essere e l'unica persona che mi chiama 'principessa' è Troy. Di sicuro è lui.
Decido di rispondergli scrivendogli: "Mai caro Troy." Spensi il telefono, non ho sonno ma ho un grande bisogno di dormire e riposarmi per bene. Mi giro e rigiro nel letto ma non mi addormento, vado in bagno in cerca di qualche sonnifero. Ho trovato un sonnifero, ne prendo due e vado a letto. "Svegliati!" sento Alice che urla e che sta saltando addosso a me, ma non do segni di vita. "E dai svegliati, ho una sorpresa per te!" urla lei di nuovo. "Hai finito di rompere i coglioni?" le dissi infastidita.
"No, finché non ti alzi."  "Va bene, che sorpresa è?" Le domandai incuriosita. "Ti piacerà vedrai!"
"Se lo dici tu." risposi alzandomi lentamente dal letto. Guardai l'ora:14:22, ma quanto ho dormito?! Sarà per via dei sonniferi. Mi preparo velocemente mettendo una maglietta dell'Adidas a maniche corte, dei jeans semplici e le solite Converse nere. Scendo giù a mangiare qualcosa dato che se non mi nutro decentemente non posso allenarmi. "Buongiorno bella addormentata!" mi disse Jill dal salotto. "ANDIAMO RAGAZZE!" sento urlare Alice mente scende le scale con il mio e il suo giacchetto in mano.
"Oh santo Dio!" esclamai alzando gli occhi al cielo. Mi misi il cappotto e uscimmo di casa.
Entrammo in macchina e Jill sta guidando verso una destinazione a me totalmente sconosciuta. Dopo 10 minuti di strada parcheggia davanti ad un negozio con l'insegna 'Tattoo Shop'. "No, non l'avrete fatto davvero!" dissi mettendo le mani nei capelli. "Si l'abbiamo fatto!" Risposero all'unisco. "Brutte troie!" esclamai uscendo dalla macchina.
Io amo i tatuaggi, ne vorrei avere tantissimi, ne ho giá
uno sotto il seno, la scritta 'Rebel', l'ho fatto con Alice quando avevamo 15 anni, dal fidanzato di sua sorella.
Entrammo dentro e lì c'è una ragazza che ho già visto a scuola, ha i capelli castani ed anche lei ha tanti tatuaggi. "Ciao Lisa!" esclamò Jill appena la vide. "Lei è Lisa, la fidanzata di Mike, lei come Alice non fa parte della gang ma ci aiuta comunque!" ci informò Jill. "Io sono Lut..."dissi porgendole la mano. "So chi sei. Dai andiamo a tatuarti qualcosa." disse Lisa non facendomi nemmeno finire la frase, la seguimmo fino ad una stanza, tutto il muro della stanza è pieno di schizzi meravigliosi. Lisa mi fece cenno di sedermi sulla poltroncina accanto alla scrivania piena di colori e disegni. "Allora cosa hai in mente di fare?" mi chiese lei mettendosi un paio di guanti blu. "Voglio la scritta 'Lorenzo' sul braccio, mi fido di te quindi decidi tu con quali caratteri." dissi facendogli uno dei miei rarissimi sorrisi. "Non rimarrai delusa." disse lei. Dopo qualche minuto che iniziò a lavorare sul mio braccio mi domandò: "Parlami del tuo ragazzo Lorenzo."   "Non è il mio ragazzo...è mio fratello...che ora non c'è più." smise subito di tatuarmi e mi guardò negli occhi. "Oh scusa...mi dispiace, io non volevo..."   "Oh, non ti preoccupare." le dissi in modo rassicurante.
Alice e Jill sono andate a mangiare qualcosa dato che è da più di 3 ore che siamo qui. Non guardo il tatuaggio mentre Lisa lo fa voglio che sia una sorpresa ma qualche volta do un'occhiata. "Finito!" disse lei togliendosi i guanti. "Wow ma è stupendo!" esclamai con gli occhi lucidi. "Sei stata bravissima! Lo amo!" dissi abbracciandola. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto!"   "Si ed anche tanto! Se abbiamo ancora tempo mi potresti tatuare la lettera 'T' sul dito, una semplice'T', è la 'T' di Tina mia madre... pure lei non c'è più, sono morti insieme..." le chiesi timidamente. "Io te li faccio...ma sai dovresti dimenticarli e non segnarli sulla tua pelle per sempre." disse lei rimettendosi i guanti. "Hai ragione, ma quando mio fratello si è tatuato il mio nome sul polso, gli ho promesso che anch'io mi sarei tatuata il suo nome, e io le promesse le mantengo sempre."    "Eccoci!" dissero Alice e Jill entrando dentro il negozio, con tante buste in mano. "Dove siete state?" chiesi guardando le buste in mano ad entrambe. "Abbiamo pranzato, poi siamo andate a fare shopping e poi siamo andate al Starbucks e vi abbiamo portato qualcosa." disse Jill. "Allora non sei così crudele quanto pensavo." dissi facendo ridere tutte. 30 minuti dopo la 'T' sul mio dito medio è finita e mi piace davvero molto. "Fammi vedere la scritta." disse Alice. Le porsi il braccio destro, lo osservò attentamente per poi dire: "Wow ma è bellissimo!"disse mentre sorseggiava il suo cappuccino,  osservai tutti gli schizzi attaccati sul muro poi spostai gli occhi sull'orologio: sono le 19:10. Oh merda, mi sono dimenticata della cena da Harley. "Lisa quanto ti devo?" le chiesi prendendo il cappotto. "Oh niente!" disse lei sorridendomi. "No. Ho un debito con te!" ha fatto un bel lavoro e non posso non dargli qualcosa. "Dove vai?" mi chiese Jill appena stavo per aprire la porta. "Ho una cosa importante da fare. Ciao!" so che se le dicevo che sarei andata da Harley me lo avrebbe vietato, quindi chiusi la porta velocemente e cercai una taxi.
Eccolo!
"Buonasera dove vorrebbe andare?" mi chiese un uomo di mezza età con un accento messicano. "Wiston Street, 29." dopo una decina di minuti arrivammo e pagai.
Corsi davanti casa e suonai al campanello. "Principessa sei con 22 minuti di ritardo."disse Troy aprendo la porta. "Levati e fammi entrare." dissi cercando di entrare ma lui faceva ogni mio movimento pur di non farmi entrare. "No, prima dammi un bacio sulla guancia." disse sorridendo maliziosamente. Glielo diedi tanto non avevo scampo. "Ora puoi entrare." disse spostandosi e facendomi passare. Sembra che ieri sera non fosse successo nulla e neanche la sera della gara. "Buonasera. Vedo che la puntualità non è tra i tuoi pregi." disse Harley scendendo lei scale. "Scusa, ma ero a farmi questi." gli dissi levando il cappotto e mostrandogli i due tatuaggi. "Allora: 'T' di Troy e Lorenzo chi è?"
disse Troy facendoci ridere a tutti. "Lorenzo è ... mio nonno, si mio nonno, che è morto." mentii, e Harley mi guardò divertito. "E poi la 'T' non è per te." aggiunsi ridendo. "Dai andiamo a mangiare." esclamò Harley. "Vado un secondo in bagno....dov'è?" chiesi prima di sedermi a tavola. "Vai di sopra perché quello di giù è rotto." mi spiegò Troy.

Salii le scale ed andai in cerca del bagno dato che non mi aveva detto quale porta era. Aprii la prima porta, camera da letto, la seconda pure. Quando aprii la terza porta non capii cos'era, accesi la luce per vedere, ci sono fogli di disegni e pitture coperti da lenzuola bianche, colori e pennelli dappertutto, in un angolo c'è una pittura semicoperta, la scopro del tutto e mi ritrovo davanti un ritratto di una ragazza a dir poco bellissima, ha i capelli castani e gli occhi chiari. Chi poteva essere? E soprattutto chi è che fa questi capolavori? Di sicuro è Troy dato che Harley non sa disegnare nemmeno un fiore. Sono incantata di questa pittura e così mi venne l'idea di fargli una foto.
Dopo aver scattato la foto sentii qualcuno salire le scale, e così coprii subito la pittura. "Dovrei ucciderti dato che hai appena scoperto il mio segreto." disse Troy puntandomi la pisola alla testa. "Non è colpa mia se tu lasci la porta aperta, almeno la potevi chiudere a
chiave." esclamai facendo una smorfia. "Anche prima della morte fai la stronza?" disse lui abbassando la pistola. "So che non lo avresti fatto e io non ho paura della morte, al massimo potrei essere contenta." appena finii la la frase lui mi guardò un po'strano. "Tu stai male, ragazza." disse facendomi uscire e chiudendo la porta a chiave. "Perché mi ha scritto ieri sera?" dissi incrociando le mani. "Non sono stato io." Rispose. "Chi altro mi chiama principessa?" Chiesi. "Sta zitta e vieni a mangiare." Mi ordinò. "Dimmi dov'è questo fottuttissimo bagno di merda!" Esclamai alzando le mani al cielo.

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