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La sveglia suonava senza pietà da ormai due minuti ed io non ne potevo veramente più. Cacciai fuori dalle coperte il mio braccio sinistro, agitandolo alla cieca verso il rumore della sveglia nel tentativo di spegnerla.

Urtai la sveglia facendola cadere per terra. Non si ruppe, per mia sfortuna, e continuò a suonare imperterrita.

Mi alzai tenendo gli occhi chiusi e mi abbassai. Cercai sempre alla cieca la sveglia. Quando la trovai, la presi e la spensi.

Mi accasciai sul letto morbido. Mi stavo per addormentare quando il cellulare iniziò a squillare. Volevo prenderlo e buttarlo in terra, frantumandolo magari, come avevo fatto con la sveglia.

Visto che non ero una maga e che il pensiero non mi portava il cellulare sul letto, decisi di aprire gli occhi. Il sole filtrava attraverso le tapparelle e illuminava la stanza.

Quando misi abbastanza a fuoco la stanza, presi il cellulare che si trovava sul comodino. Risposi senza nemmeno guardare il nome che era apparso sullo schermo.

-Chi è?- chiesi infastidita con la voce roca e impastata dal sonno.

-Cazzo, Mad! Sono quindici minuti che ti aspetto. Faremo tardi a scuola!- urlò dall'altro lato Sofia.

-Che ore sono?- chiesi.

-Sette e mezzo.-

-Merda.- imprecai. -Tra dieci minuti scendo.-

Riattaccai e gettai il cellulare sul letto. Mi svestii e aprii l'armadio.
Durante l'estate avevo deciso di cambiare look, dopo quell'incidente prima della fine della scuola.

Avevo buttato tutte le tute che avevo e mi ero rifatta completamente il guardaroba. Decisi di indossare una maglietta bianca con il simbolo della Nike nero, leggins neri e Converse bianche basse.

Corsi in bagno, rischiando di inciampare un paio di volte. Mi guardai allo specchio. I capelli mossi neri con le punte blu ricadevano sulle mie spalle. Erano messi piuttosto bene.

Misi un po' di mascara sulle mie lunghe ciglia e una linea di mascara nero su entrambe le palpebre. Risaltava l'azzurro chiaro dei miei occhi.
Inoltre, al posto degli occhiali, misi le lenti a contatto.

Durante l'estate i miei denti erano tornati perfetti così dissi addio all'apparecchio. Inoltre, passai tutta l'estate a fare esercizio fisico e ad eseguire una dieta che mi permettesse di dimagrire. Risultato? Pancia piatta e gambe e braccia perfettamente magre.

Mi infilai in bocca un chewingam alla menta, mi infilai la cartella sulle spalle e, dopo aver preso cellulare e chiavi, uscii di casa.

Trovai una BMW nera parcheggiata. Dal finestrino aperto sulla destra, notai la mia amica che si sistemava il trucco allo specchietto.

Al suono della porta che fece un tonfo sonoro, si voltò verso di me. Mi squadrò da cima a fondo, studiandomi. Rimase a bocca aperta.

Non ci eravamo viste per tutta l'estate quindi non aveva potuto vedere il mio cambiamento. In effetti, sembravo un'altra ragazza.

-Mad? Sei tu?- chiese.

-No, sono sua nonna.- risposi sarcastica.

Mi avvicinai alla macchina e salii accanto a lei nel posto per il passeggero. Lei mi guardò di nuovo a bocca aperta.

-Dio mio, sei stupenda!- mi sorrise.

-Grazie.-

-No ma dico seriamente! Cioè, non che prima tu non lo fossi ma Dio, se fossi lesbica..-

-Zitta.- la interruppi. -Non voglio sapere cosa mi faresti.- ridacchiai e lei insieme a me.

Mise in moto la macchina e partimmo.
Alle otto in punto eravamo davanti al cancello della scuola a parlare. Ci avevano avvisate che mancava il professore della prima ora, quindi dovevamo aspettare.

Beside You ❅ ashton irwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora