Eccomi con il nuovo capitolo. Spero non ci siano errori. Continuo quando il capitolo sarà a 5 voti. Un beso, buona lettura.💕
Era passata una settimana ormai da quando avevo avuto quell'incidente con Janie. Sinceramente, non so che si dissero lei ed Ashton ma i giorni seguenti li passarono a quasi scopare davanti ai miei occhi. D'altronde, ogni volta che si baciavano con foga o che si toccavano parti intime, io arricciavo il naso e mi voltavo per andarmene per poi trovarmi fra le braccia di Ashton ed essere baciata da lui.
Il fatto è che mi dava fastidio. Mi dava fastidio il modo in cui Ashton toccava lei e poi veniva da me. Era un doppio giochista. Dovevo trattare Ashton come lui aveva fatto con me ma come potevo riuscirci bene se lui era fidanzato con quella puttana?
Quella sera ero sdraiata a pancia all'insù sul divano mentre avevo messo il mio CD di Mozart nello stereo. Quella musica mi rilassava. I miei gusti non erano affatto cambiati.
Ricordo che lo psicologo mi faceva ascoltare questa musica per farmi tranquillizzare quando avevo i miei momenti off, momenti di depressione, di rabbia e di tristezza. In quel periodo, dovevo stare con quella musica fissa nelle orecchie e, sinceramente, a me piaceva quel tipo di musica.
Sentii il campanello suonare. Sbuffai. Il divano ormai aveva preso la mia sagoma ed era tremendamente comodo, come il mio letto d'altronde. La persona dall'altro lato del muro insisteva a suonare il campanello.
Mi alzai con malavoglia. Mi guardai un secondo. Indossavo una canottiera bianca aderente, un paio di shorts di tessuto ed ero scalza. I capelli erano legati in una coda disordinata alta e tenevo in testa la fascia di Ashton.
La mettevo sempre. C'era il suo profumo impresso sopra. Era buonissimo.
-Chi cazzo sei per venire a suonare alle nove di sera?- chiesi acida mentre aprivo la porta.
-Che belle maniere per salutare le persone.- la sua voce, Dio.
-Ashton, ehm, scusa.- arrossii violentemente tenendo lo sguardo basso.
Lui mi prese con due dita il mento e mi alzò delicatamente la testa, facendomi guardare i suoi occhi verdi.
-Tranquilla. Posso, uhm, entrare?- chiese.
Annuii e mi scansai lasciandolo entrare. Si guardò intorno mentre io chiudevo delicatamente la porta. Arricciò il naso appena partì l'Overture del flauto magico.
-I tuoi genitori ti fanno ascoltare Vivaldi?- chiese ridendo Ashton.
-Prima di tutto, è Mozart. Secondo, non ho i genitori.- risposi fredda guardandolo.
Lui smise di ridere all'istante. -Come non ce li hai?- balbettò impallidendo improvvisamente.
-Sono morti.-
-Oh, scusa, non volevo.- si grattò la nuca mortificato.
-Tranquillo,- sospirai. -in fondo, non lo sapevi.-
Mi buttai sul divano a peso morto, lui si sedette accanto a me. Posò una mano sul mio ginocchio e io cercai di rimanere il più tranquilla possibile. Ci guardammo negli occhi rimanendo in silenzio per secondi che parvero ore. Stanco del silenzio, immagino, si buttò sulle mie labbra. Ricambiai subito il bacio, schiudendo le labbra e lasciando che la sua lingua giocasse con la mia.
Le sue mani finirono sui miei fianchi. Mi fece stendere sul divano, accompagnandomi e mettendosi sopra di me, reggendosi sui gomiti. La sua mano destra s'infilò sotto la maglietta. La sentii salire fino al reggiseno.
Per quanto mi piacesse, feci in modo che la sua mano uscisse dalla mia canottiera. Si staccò dalle mie labbra, corrugando la fronte.
-Che c'è?- chiese acido.
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Beside You ❅ ashton irwin
FanfictionE se lei si lasciasse trasportare da una stupida scommessa e si innamorasse di lui?