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D'ORA IN POI METTERÒ «...» QUESTE AL POSTO DELLE LINEETTE -...-

Erano passate, all'incirca, due settimane da quando avevo lasciato Calum. La nostra amicizia non era cambiata di una virgola. Lui si comportava come se non fosse mai successo nulla, anche se potevo notare il fatto che ogni volta che mi guardava era triste. Il che mi faceva sentire in colpa. Pensavo che mi piacesse. Pensavo che mi avrebbe riempita e resa felice come volevo che avesse fatto Ashton tanto tempo prima ma non riuscivo a smettere di paragonare ogni ragazzo ad Ashton. Il che era una bella merda perché in quel momento mi resi conto che io non mi ero mai dimenticata di Ashton e che non volevo nessun'altro se non lui.

Fuori faceva molto freddo e stava piovendo. Io e Ashton eravamo sotto le coperte del suo letto matrimoniale, con due tazze di cioccolata calda in mano a guardare un film in streaming sul computer. Stavamo guardando Noi Siamo Infinito, così mi ritrovai spesso a lacrimare e a essere presa in giro dal riccio.

«Quant'è bello Charlie.» dissi alla fine del film, asciugandomi le lacrime che continuavano a scendere.

«Sono più bello io.» affermò Ash.

«Mmmh.» dissi posando le due tazze vuote sul comodino insieme al computer.

«Scusa, vuoi mettere me al confronto di Charlie?» mi chiese.

Mi voltai verso di lui. Durante il film aveva ben pensato a starsene senza maglietta. "Tanto qua a casa fa caldo e stiamo sotto le coperte" aveva detto quando gli avevo lanciato un'occhiataccia. Stava inarcando le sopracciglia e stava sorridendo leggermente. I ricci erano tenuti fermi da una bandana grigia.

«Uhm...» dissi soffermandomi molto sul suo petto nudo.

Lui ridacchiò e io mi sentii avvampare. Poco dopo sentii le sue labbra sulle mie. Adoravo le sue labbra. Le schiusi subito, lasciando che la sua lingua esplorasse la mia bocca ancora una volta. Toccai il suo petto nudo. Lo accarezzai dolcemente. Sentii Ashton mugolare sulle mie labbra. Mi spostai sopra di lui dal momento che la posizione era molto scomoda.

Infilò una mano sotto al mio maglioncino e iniziò a fare dei cerchi immaginari sui miei fianchi con l'indice. Salì lungo la schiena con la sua mano, fredda in confronto alla mia pelle accaldata, provocandomi una serie di interminabili brividi. Penso che se ne accorse anche lui perché sorrise sulle mie labbra.

Da quest'ultime, scese sul mento e poi sul collo. Ansimai. Mi tolse il maglioncino e continuò a baciarmi il collo per poi arrivare alla spalla. Accarezzava dolcemente la mia schiena. Poggiai la fronte sulla sua. Aprii gli occhi e i nostri sguardi si incrociarono quando smise di baciarmi la spalla. Slacciò il reggiseno ma non me lo tolse. La sua mano scese sulla lampo dei miei jeans.

«Ash, possiamo saltare per oggi?» chiesi.

«Mmmh, perché?» mormorò con quella sua voce terribilmente sexy.

«Ho il ciclo...» sussurrai a bassa voce.

«Cosa?» chiese. Cazzo Ashton, dovresti metterti un amplificatore nelle orecchie.

«Ho il ciclo, Ashton. Ho il ciclo.» dissi distogliendo lo sguardo e arrossendo.

«Oh, peccato. Avevo in mente tante cose divertenti da fare.- ridacchiò e mi fece girare nuovamente verso di lui. -Vorrà dire che ci limiteremo alle coccole.»

E così fu. Ci coccolammo tutto il tempo. Ci baciammo, lasciavamo che le nostre lingue si scontrassero. Avevo bisogno di sentire la mia bocca unita alla sua. Avevo bisogno davvero di lui.

Ashton era un mago nel farti sentire a suo agio anche quando avevi il ciclo. Non mi prese in giro quando macchiai le coperte di camera sua ma mi diede dei suoi vecchi pantaloni di tuta da ginnastica. Aprì il cassetto, invece, di sua mamma e mi diede le sue mutande.
Il lavoro in bagno lo lasciò a me. Mi sistemai con la roba che Ashton mi aveva gentilmente prestato e buttai i miei vestiti fra la roba da lavare.

Quando tornai in camera, Ashton si era vestito e si era messo il cappotto.
Mi misi le scarpe anche io e indossai la mia felpa.

Uscimmo da casa sua e l'aria fredda mi entrò nelle narici. Non mi piaceva Sidney così fredda.

Ashton intreccio la sua mano nella mia. Forse per tenerla al caldo visto che era ghiacciata, ma pensai che fosse più un aspetto affettuoso da parte sua.

Mentre camminavamo mi trovai a pensare a quello che stava succedendo.
Avevo promesso a Sofia che non mi sarei più innamorata di Ashton, che avrei vinto la scommessa facendolo soffrire ma così avrei sofferto anche io; mi ero messa con Calum, facendogli le corna con Ashton e piantandolo il giorno successivo; avevo picchiato Janie. Per questo non provavo alcun rimorso, anzi ero molto soddisfatta di averlo fatto; i ragazzi avevano una band e io dovevo aiutarli entro Marzo.
Perché la mia vita tutto ad un tratto si doveva complicare? Forse era meglio se non cambiavo il mio aspetto fisico. Forse era meglio se rimanevo brutta anche l'ultimo anno di liceo.
I ragazzi non mi avrebbero invitato a uscire con loro, io e Calum non ci saremmo fidanzati, io e Ashton non avremmo mai fatto tutto quello che stavamo facendo e non avrei picchiato Janie. No, preferisco che le cose siano andate così, pensai.

«A cosa pensi?» chiese Ashton.

«A quello che è successo negli ultimi mesi.» dissi.

Lui rimase in silenzio guardando dritto avanti a sé. La sua mano era ancora salda intorno alla mia. Sembrava che avesse aumentato la stretta come se non mi volesse lasciar andare. Come se mi volesse tutta per sé stesso.
Forse gli piacevo. No, Ashton usa le ragazze per scoparsele, mi ricordò il mio subconscio.

Non siamo scopamici.
Questo era quello che aveva detto Ashton. Dovevo credergli? Dovevo credere che il suo scopo fosse solo quello di portarmi a letto e poi piantarmi in asso? Troppe domande a cui non potevo dare risposte.

Ero immersa davvero troppo nei miei pensieri che non mi ero resa conto che eravamo finiti su un pontile. Non mi sembrava di aver camminato così tanto. Anzi, il tempo era passato così in fretta che se Ashton mi aveva parlato io non lo avevo sentito. Passando da maleducata. Ma Ashton mi avrebbe svegliato dai miei pensieri se avesse iniziato a parlare così mi rilassai.

Camminammo arrivando in cima al pontile. Era deserto a parte per qualche vecchietto seduto oppure in piedi a chiacchierare. Mi appoggiai alla ringhiera e guardai il mare. Ashton fece lo stesso. Si mise accanto a me.

«Ho pensato molto alla tua canzone, Mad.» disse.

«Amnesia?» chiesi voltandomi verso di lui.

«Si, Amnesia. A volte, anche io vorrei svegliarmi senza ricordare più nulla. Tranne forse una cosa. - disse - Tu vorresti ricordarti soltanto di una cosa?»

«Penso di si.» di te Ashton, non mi vorrei mai dimenticare.

«Comunque l'ho continuata un po' io, se non ti dispiace. Sennò posso cancellare i pezzi. Ovviamente, ho scritto qualche canzone anche io.» disse cambiando completamente discorso.

«Nono, va bene. Io non sono molto brava a comporre.» dissi.

«Però sei molto brava a cantare.» mi sorrise voltandosi verso me.

Annuii poco convinta. A me non mi era mai sembrato di cantare così bene. Forse era l'unico talento che avevo. Insieme al complicare la mia vita e farne un inferno vivente.
Quello era un talento che non avevano tutti.

Rimanemmo sul pontile per un altro po'. Poi ci salutammo scambiandoci un bacio veloce e poi tornai a casa.
Volevo stringerlo fra le mie braccia e baciarlo a lungo anche davanti a tutti ma, evidentemente, lui non voleva questo. Lui non voleva mostrare a tutti quello che facevamo insieme.
E questo mi riportava alla domanda di prima: se Ashton mi stesse usando?

EHI🌷
allooooor, spero che abbiate avuto un buon rientro a scuola e auguro un buon rientro a chi (come me) entrerà domani.
Fa cagare sto capitolo ma l'ho scritto in fretta e furia.
Non so se avrò molto tempo di scrivere visto che entro in terza media e mi devo fare il culo per l'esame. Comunque, sto scrivendo una storia su Luke, una su Niall, una su Harry, una su Calum e una su Michael. In questi giorni mi sono data molto da fare ahahahah.
Comunque, vabb, continuate a fare pubblicità e a votare!
Vi adoro.
Un bacio💗

Beside You ❅ ashton irwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora