Capitolo 24

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ISABEL

"Isa?" mi chiama, staccandosi di pochi millimetri.

Parla sulle mie labbra, ma non mi sta baciando.

"Mmh" mugolo un po' infastidita per l'interruzione del bacio da sogno.

"Voglio scoparti ancora" mi dice e io mi lascio sfuggire un sospiro eccitato perché è esattamente quello che voglio anch'io.

"Non sei ancora venuto" dico.

Lui è ancora duro, ma ha interrotto tutto per farmi riprendere da quell'orgasmo potente e per baciarmi come piace a entrambi. Quel solo pensiero basta per portare di nuovo la mia eccitazione ai massimi livelli. Non è solo il modo in cui mi bacia o il modo in cui mi tocca. È il modo in cui si prende cura di me. Ogni piccolo gesto mi fa capire che vuole fare di tutto per farmi stare bene, per rendermi felice. Non tenterebbe mai di fare qualcosa che io non voglia e io lo amo da impazzire proprio per questo motivo. Mi ama e tenta di farmelo capire con ogni piccolo gesto.

"No, fiorellino. Prima tu. Tu devi sempre venire per prima" mi dice, afferrandomi per le spalle e facendomi voltare. "Adesso è il mio turno di raggiungere l'orgasmo, ma ti prometto che ti faccio venire di nuovo" mi dice, costringendomi a chiudere gli occhi e a sospirare per quelle parole.

Mi schiaccia con il suo corpo contro quel muro, sul quale ho poggiato anche la guancia e i palmi delle mani.

"Allarga le gambe, Isa" dice, mentre con il piede cerca di fare esattamente quello che mi ha chiesto.

Si fa più vicino ed entra di nuovo in me, mentre io getto la testa all'indietro, poggiandola contro la sua spalla.

"Cazzo, Isa" ansima lui, mentre porta una mano intorno alla mia gola, stringendo un po'.

Con quel gesto mi toglie il respiro, ma mi riempie di vita perché in un attimo mi sento di nuovo incredibilmente vicina all'orgasmo.

Cazzo, non ha nemmeno iniziato a muoversi. Gli è bastato mettere una mano intorno al mio collo per far aumentare così tanto tutto il mio piacere.

Mentre una mano è ancorata alla mia gola, l'altra è sul mio fianco e le sue dita mi stanno lasciando i segni per la forza che sta applicando. Mi sono accorta di quanto gli piaccia tenermi stretta. Le sue dita affondano sempre nella mia pelle e io spesso mi ritrovo dei piccoli lividi lasciati dai suoi polpastrelli.

Si abbassa leggermente, lasciandomi una scia di baci dalla spalla alla linea della mascella.

"Ti piace? Ti piace se ti scopo così, fiorellino?" sussurra al mio orecchio.

Piagnucolo perché la sua voce roca sta amplificando tutto troppo. È già troppo e ancora non ha iniziato a spingere. Perché non ha ancora iniziato? Che cosa sta aspettando? Io sto già impazzendo così.

"Sì, Trev..." riesco a rispondere in un ansito perché ormai la mia voce e la mia sanità mentale hanno deciso di abbandonarmi del tutto.

"Bene. Perché anche a me sta piacendo da impazzire e ho intenzione di provare con te ogni posizione" dice, premendo le labbra contro il mio orecchio. "Nessuna esclusa" specifica.

"Ora?" chiedo io ingenuamente e lui scoppia a ridere.

"Mi piacerebbe, fiorellino, ma non le proveremo tutte oggi. Però sta' tranquilla che succederà e piacerà così tanto a entrambi".

Serro gli occhi, piagnucolando senza sosta, mentre sento tutto il calore risalire lungo le mie gambe.

Finalmente Trevor inizia a spingere. Se avesse aspettato ancora un po' sarebbe stato imbarazzate. Sarei venuta solo con il suono della sua voce e mi sarei vergognata per il resto della vita.

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