La voce che pronuncia il mio nome mi colpisce come uno schiaffo in pieno viso, facendomi salire subito le lacrime agli occhi per l'improvvisa emozione. Sto diventando una frignona.
– Jordan?! Ma...
– Senti, io... non lo so perché, di solito sto bene da solo, non voglio sentire né vedere nessuno, sto davvero bene con me stesso a suonare e registrare tracce, però... però... io...
Sono esterrefatta. Mi ha chiamata lui? Ma lui non era quello che usava il telefono solo per i casi di emergenza?
E soprattutto come ha avuto il mio numero?
Ho la testa in confusione totale e la situazione non migliora mentre lui continua a parlare.
– Io non lo so, non so niente, non riesco a capirmi, va tutto contro ciò che mi aveva detto lo psicologo, non capisco niente. Io non uso nemmeno il telefono, ci ho messo tanto a ricordarmi cosa dovevo fare per far partire la chiamata.
– Quanto ci hai messo?
Ma che domanda è?
– Tre minuti e ventotto secondi.
Scoppio a ridere: immaginarlo a cercare di comporre un numero telefonico alla sua età è qualcosa di esilarante. O forse è solo un altro modo per far uscire il mio nervosismo.
– Mi trovi... divertente? Beh, io non mi sono divertito affatto. Ho passato del tempo su questo aggeggio sentendomi uno... uno... uno stupido!– esclama alzando la sua voce di qualche tono.
– Scusami, scusa, è che... no, non sei tu, non sei tu a farmi ridere –, mento intuendo che non gli piace che si rida di lui,– Io... è imbarazzante.
– Cosa?
– Stavo... pensando a te –, confesso.
Per fortuna non può vedere il rossore che tinge le mie gote.
– Anch'io –, dice lui a sua volta e mi stupisce.
Ma cosa mi stupisco a fare? Ovvio che mi stesse pensando, per quale motivo mi avrebbe chiamata altrimenti? Sveglia, Flo!
A proposito, perché mi stava pensando? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
C'è un momento di silenzio che nessuno dei due vuole rompere e va avanti così per una manciata di secondi. So che è ancora in linea solo perché sento il suo respiro soffiare sulla cornetta.
– Jo.
– Mh?
Tutto ciò è imbarazzante.
– Sei tornato a casa?
– Sì.
Bene, sento che potremmo avviare una conversazione.
– Che stai facendo?– domando spegnendo il treadmill. Ormai so che la corsa è andata a farsi benedire e posso anche chiudere tutto.
– Sono arrivato qualche ora fa, e... ehm... mi sono messo a suonare, scrivere e registrare qualcosa su cui lavorare –, risponde lui, ricominciando con le esitazioni.
Ok, ricapitoliamo: quando è nervoso parla normalmente, quando è tranquillo va avanti a tentoni.
Che ragazzo particolare.
– Sì? Stai già registrando qualcosa di nuovo?
– Già. Sono delle tracce per il prossimo album.
Aggrotto la fronte mentre afferro le mie cose per dirigermi nel bagno con la vasca sotto lo sguardo indagatore di Martin, che scuote il capo in cenno negativo sorridendo appena.
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La nebulosa del granchio
Romance(Sequel de L'imperfetto) Smemorata, ritardataria e sbadata. Florencia Dora è una top model fuori dall'ordinario, che senza il suo amico Martin a farle da agente non sopravvivrebbe un minuto nel mondo spietato della moda. Tra una sfilata e un servizi...