Florencia
Le luci della città sono stupende e mi ricordano quelle che ho visto nella stanza di Jordan.
Non posso fare a meno di notarle mentre il taxi mi scorta dall'aeroporto fino a casa di Kasumi, e so che l'autista mi sta osservando domandandosi chi diavolo abbia caricato in auto, ma arriviamo prima del previsto e così ogni mio pensiero viene bloccato.
Scendere con quest'abito mi rimane complicato: è una sorta di tubino rosso a maniche corte, una cosa semplice a detta di Martin. Sa che il rosso è il colore che mi sta meglio, mi ha vista triste e ha pensato a un tono vivace per mettermi allegria, lo conosco.
Ma è davvero stretto e non ci sono abituata. Accidenti!
Con passettini veloci percorro il vialetto del giardino, dove vengo bloccata da una figura maschile che mi pare di conoscere.
Soltanto quando metto a fuoco i ricci neri sulla testa ricordo di chi si tratta: il maledetto, invadente Daniel Eisenhauer.
Indietreggio mentre lui si avvicina con un gran sorriso.
– Florencia! Come stai?
– Bene,– rispondo evasiva.
Devo scollarmelo di dosso!
Jordan non c'è ma non voglio che altra gente mi veda con questo qui, ma la sorte non è dalla mia: un fotografo ci ferma col pretesto di scattarci una foto e mi accorgo poco dopo che c'è un tappeto rosso steso sul vialetto di casa di Kasumi.
Ma che diavolo ha combinato Natalia?
– Allora, ti sei ripresa?– mi chiede Daniel, avvolgendo un braccio attorno alla mia vita con la scusa delle fotografie.
– Sì,– rispondo spostandomi per scollarmelo dal fianco. Per chi mi ha presa? Non sono mica una sua amica!
Senza neanche salutarlo riprendo a camminare verso la porta, cercando di allungare il passo, ma questo qui mi segue ancora e aumenta anche lui il ritmo.
Ma insomma, cos'è, uno stalker?
Quando varco la soglia dell'ingresso della villa, Kasumi e Natalia mi guardano esterrefatte perché c'è questo tizio al posto di Jordan, ma in un secondo tornano a esporre le loro facce sorridenti, salutandomi con dei baci mentre faccio gli auguri alla festeggiata.
– Questo lo prendo io,– dice Daniel afferrando il giubbotto in pelliccia ecologica che sto sfilando, e io alzo gli occhi al cielo.
– Senti, mi stai togliendo il fiato, chiaro?– sbotto. Lui dapprima cambia espressione, restando interdetto per poi tornare a sorridere.
– Ti sto solo aiutando!– si difende mentre mi sfila la giacca.
No, non mi sta solo aiutando, non sono scema. Le sento quelle manacce viscide, sembrano fatte di melma, mi fanno davvero senso. Odio essere toccata da chi non conosco.
Ma cerco di darmi un contegno, e quando alzo gli occhi vedo che lui strabuzza un momento i suoi e sento ancor di più la sensazione di avere dei vermi appiccicosi addosso. Per un secondo ho l'impressione di essere nuda.
– Che c'è, adesso
Mi sta esasperando, davvero. Mi toglie l'aria, non lo dico per scherzo, non mi fa respirare.
Lui allarga le braccia come se stesse guardando, che ne so... un quadro, una cosa bella, boh.
Che palle.
– No, è che... cavoli, sei bellissima!
Bla bla bla, che viscido lecchino.
So che dovrebbe farmi un altro effetto, ma mi sento a disagio: solo Jordan può prendersi confidenza e fare osservazioni sul mio aspetto fisico.
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La nebulosa del granchio
Romance(Sequel de L'imperfetto) Smemorata, ritardataria e sbadata. Florencia Dora è una top model fuori dall'ordinario, che senza il suo amico Martin a farle da agente non sopravvivrebbe un minuto nel mondo spietato della moda. Tra una sfilata e un servizi...