-Capitolo 2-

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"sentiamo un rumore dietro la porta.... Ho un po' di paura"

La porta si apre con un cigolio sinistro. Siamo tutti sull'attenti, pronti a captare la prossima mossa del nemico...

.......

Un bel gatto bianco maculato beige e nero entra timoroso nella stanza.
Io sono oltremodo stupita.
Io amo i gatti. Sono gli animali più belli del mondo.
Mi saranno di sicuro venuti gli occhi a cuoricino perché Ha-eun mi guarda, insieme a tutti gli altri tranne Minho (perso anche lui ad osservare il gatto con espressione adorante) come se fossi matta.
Ma d'altro canto è comprensibile.
Mentre io e Minho ci fiondiamo sul malcapitato gatto , Chan sussurra un debole "ma la porta era chiusa..... ". Povero Chan. "La deve per forza avere aperta qualcuno... Ho letteralmente visto Changbin e Han prenderla a calci" riflette Ha-eun. Seungmin approva e si unisce al ragionamento.
"Ma non si è sentito niente!" esclama Hyunjin.
"Sí Hyunjin, ce ne rendiamo conto, grazie per aver condiviso la tua opinione con noi" dice un Changbin sarcastico. Hyunjin reagisce facendo la linguaccia.
Io scoppio a ridere e tutti si voltano verso di me. Hyunjin è leggermente perplesso, mentre Changbin ridacchia.
Le risatine vengono  interrotte dall'entrata in scena di un uomo incredibilmente muscoloso e alto.
Aveva una canotta aderente nera e dei pantaloni stile militare: una cintura nera con attaccate svariate fodere con altrettante pistole al loro interno completava il tutto.
L'aria diventa immediatamente tesa e posso sentire Ha-eun irrigidirsi e avvicinarsi a me.
Tutti gli occhi sono puntati sul nuovo arrivato.
Ad un certo punto decide di presentarsi: "Salve" comincia con un sorriso beffardo "io d'ora in poi sarò uno dei vostri più grandi problemi. Non avete bisogno di sapere il mio nome, vi basti sapere che potete chiamarmi Sergente, come fanno tutti. Avete delle domande?" chiede con tono autoritario. Chan alza la mano, guardando l'uomo diffidentemente. Il Sergente gli fa un cenno.
" Perché siamo qui".
Sono parole semplici in fondo.
Il Sergente ha un ghigno sul volto, non troppo giovane.
"Siete qui perché io voglio soldi" dice senza mezzi termini. "Pagate e sarete liberi. Fino ad allora starete qui. Molto semplice no?" dice ostentando un sorriso. "Comunque non vi uccideremo e non vi faremo morire di fame... Potrebbe volare qualche schiaffo qua e là ma a chi non capita!" aggiunge allegro.
"Se vi serve qualcosa chiedete al ragazzo qua fuori" detto questo se ne va, sbattendosi la porta della cella alle spalle.
Tutti torniamo a respirare.
"Ma quello ha dei problemi seri!" esclama Seungmin, alleggerendo l'atmosfera.
Mi faccio abbracciare da Ha-eun, mi rendo conto che sto tremando. Quell'uomo mi ha traumatizzato più di quanto non voglia ammettere.
Mi stacco dall'abbraccio rivolgendo a Ha-eun uno sguardo di puro panico.
Io non ho soldi.
O comunque probabilmente non sufficienti per soddisfare la fame di denaro di quell'uomo spregevole. Avrei dovuto chiederli a mio padre. Tremo, al solo pensiero, un po' più forte. Ha-eun comprende e mi stringe nuovamente a sé.
L'atmosfera è veramente pesante, il morale inesistente da quanto è sotto i tacchi.
Stiamo così, in religioso silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri, per quelle che sembrano ore finché non arriva il ragazzo che il Sergente ci aveva presentato, per così dire.
Porta con sé dei pacchetti di crecker, delle bottigliette d'acqua, del formaggio e dell'affettato. Siamo tutti affamati quindi, quando appoggia il cibo per terra sopra uno straccio, ci avventiamo tutti su di esso.
20 minuti più tardi cade di nuovo il silenzio. Ma francamente mi sono stufata di tutto quel silenzio. C'è stato silenzio per quasi tutta la durata della mia vita, quindi è in generale difficile da sopportare per me, mi riporta a tempi non esattamente rosei.
Quindi mi decido e cerco di rompere il ghiaccio, dicendo la prima cosa che mi passa per la testa. "Facciamo qualcosa?".
Probabilmente devo essere sembrata una bambina ingenua e annoiata, ma alla mia richiesta molti alzano la testa e gli occhi di Han e di Felix si illuminano. "Siiiiii!" esclamano all'unisono per poi scoppiare a ridere.
Sorrido alla scena. Nonostante la situazione, mi sento più felice di quanto mi sia mai sentita a casa, al sicuro. "Potremmo cantare?" propone sicuro Chan, appoggiato da tutti. Io invece mi congelo.
Ricordo gli schiaffi, i morsi, i pugni e i calci subiti a causa delle mie passioni, appunto il canto e la danza.
Mio padre non li accettava. Sosteneva che io dovessi per forza gestire la sua azienda. Ma io non volevo. Io volevo diventare un'idol, debuttare con il mio gruppo, fare musica con le ragazze che mi sarebbero state sempre vicine. Volevo condividere tutto. Non volevo più stare sola.
Ha-eun sa di tutto questo, infatti mi guarda con un velo di preoccupazione sugli occhi nocciola.
Io comincio a diventare nervosa, si capisce lontano un miglio che ho paura.
Parto con i miei pensieri, mi distacco dal gruppo, le voci diventano ovattate, ritorno a quando mio padre tornava a casa ubriaco dopo la morte di mia madre e mi picchiava.
Perché avevo le passioni sbagliate.
Perché scappavo spesso di casa, andando da Ha-eun, disobbedendogli.
Perché esistevo. 
Avevo, quindi deciso di comprare un appartamento tutto per me, appena possibile. Mio padre continuava a tormentarmi, ma non vivendo più con lui era più facile evitarlo.
Improvvisamente una mano, calda, mi accarezza le dita, fermando uno dei numerosi tic nervosi che avevo sviluppato negli anni. Torno alla realtà, Ha-eun mi guarda con dolcezza e mi abbraccia. Sento gli occhi diventare lucidi. Succede sempre così. Perché per quanto bastardo possa essere è sempre mio padre. E con la mia mente di bambina non capiva perché non mi volesse bene.
Mi sono sempre sentita un errore, sbagliata.
Ed era tutta colpa sua.
Non lo avrei perdonato, neanche se si fosse inginocchiato implorando pietà.
Sento gli occhi farsi freddi e vuoti, le lacrime in procinto di uscire sparite.
Mi stacco dalla mia ormai sorella, regalandole un sorriso, non troppo vero, solamente per rassicurarla.
Nel frattempo i ragazzi hanno continuato a discutere su cosa cantare, se farlo tutti insieme o individualmente.

Terza persona pov's

Solo Chan si è reso conto del tuo nervosismo, ma quando Ha-eun ti prende la mano si rassicura.
Vi siete appena conosciuti ma, forse per la situazione insolita e terrificante o chissà che altro, si è immediatamente affezionato a voi due e ti considera già un'amica. Tenendo tutti questi pensieri per sé rivolge nuovamente la sua attenzione al gruppo che è tutto un vociare di frasi sconnesse, della serie:
HYUNJIN: quindi faremmo una gara di canto..?
FELIX: Jeonjin ho freddo
CHANGBIN: Felix dov'è la mia scarpa?!
SEUNGMIN: ma chissene frega della tua stupida ciabatta! Piuttosto qualcuno ha una coperta o una felpa in più? Qui comincia a fare davvero fresco...
JEONJIN: Felix non so che dirti, Chan hyung ti aveva detto di vestirti più pesante ma tu come sempre non gli hai dato ascolto!!
JIS: voglio una cheesecake Minho. DAMMI UNA CHEESECAKE
MINHO: NON HO NESSUNA DANNATA CHEESECAKE QUI SCOIATTOLO ROMPIC-
A quel punto Chan interviene: "TU PEZZO DI M*RDA NON TI AZZARDARE A DIRE CERTE COSE CI SONO DEI BAMBINI QUI! "

Y/n pov's

Che casino ragazzi. C'è gente che urla da tutte le parti, non si capisce niente.
Vanno avanti così per un po' insultandosi ed esasperando Chan.
Porello.
Comincio ad essere stanca e vorrei proporre a tutti di andare a dormire, ma sembra cosa abbastanza complessa visto che stanno ancora urlando tutti come ossessi. Mi schiarisco la voce tossendo un paio di volte e poi urlo: "E SE DORMISSIMO UN PO' INVECE DI URLARE?! EDDAI VI FACEVO PIÙ MATURI È TARDI E SIAMO PALESEMENTE TUTTI STANCHI QUINDI FATEMI UN CAZZO DI FAVORE E CHIUDETE QUELLA BOCCA OPPURE CI INFILO UN SASSO DENTRO QUANDO USCIREMO DA QUI" sovrastando tutte le urla. I ragazzi si ammutoliscono all'istante. Mi massaggio la gola dolorante "Oh cielo, finalmente.... scusate" dico rendendomi conto di aver urlato un po' troppo. Mi imbarazzo subito, arrossendo leggermente, 8 paia di occhi mi fissano sbalorditi.
Chan è ammirato, quasi commosso del nuovo silenzio formatosi (probabilmente l'unico che si sia mai creato nel gruppo) mentre io mi chedo, come anche Ha-eun, dove ho trovato il coraggio di urlare così.
Però adesso stanno zitti.
"Ehm ok... Allora buonanotte" dici incerta. "Buonanotte Y/nnniiieee noonaaaa" dice un solare Jeonjin. A poco a poco tutti si augurano la buonanotte a vicenda. Mi accoccolo sulla spalla di Ha-eun, con lei ancora leggermente sorpresa, ma con un sorriso soddisfatto sul viso.
Poco dopo ci addormentiamo tutti, spossati dalla giornata.

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Hello guyyys ;)
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare ma ultimamente è tutto un casino. Ultimamente sto leggendo Dark Side-Minsung è davvero una storia bellissima e ben scritta andate a leggerla pls. Eee nulla ditemi se vi piace.
Ciaooo :))

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