-Capitolo 17-

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"HA-EUN!"
Grido con il fiatone e il sudore che imperla il mio corpo.
Quando mi ricordo che è morta il vuoto prende possesso della mia mente, tremori scuotono il mio corpo, mentre il mio cuore ferito deve provare ad aggiustarsi ancora una volta. Mi passo una mano sugli occhi con poca delicatezza: ormai tutto questo è routine. Sono già passati 7 giorni da quando sono arrivata a casa dei miei particolari amici. Diciamo che non sono esattamente il tipo di amici che chiunque ha, proprio anche per il fatto che sono estremamente impegnati: durante la settimana infatti, sono stati pochissimo a casa a causa di uno shooting fotografico che dovevano fare per un album che sarebbe uscito di lì a poco.
Guardo l'ora. Come sempre, è prestissimo, gli incubi non mi danno tregua e mi sveglio nel cuore della notte senza riuscire a riaddormentarmi dopo. Di solito leggo o cerco di distrarmi in qualche modo, ma oggi no. Oggi si terrà il funerale della mia migliore amica. Non posso accantonarla ancora per paura delle mie emozioni. Resto a letto, testarda. In quei giorni avevo provato a scrivere una specie di discorso, ma senza troppo successo. Ho deciso che canterò e dirò giusto due parole dopo, per non scoppiare lì, magari riuscendo ad aspettare di essere arrivata a casa. Ho la speranza di riuscire a rinchiudermi nella mia stanzetta, piangendo tutte le mie lacrime, una volta per tutte, e per quanto so che non si possa fare, che non basterà, che non mi libererò probabilmente mai di tutta la tristezza, spero che almeno il peso invisibile che porto sulle spalle diventi meno pesante, anche se di poco. Ma l'aspettativa di non piangere appena vista la sua bara è decisamente troppo rosea.
Il luogo al quale Ha-eun voleva essere al suo funerale, è una prato vicino al nostro appartamento, un'unica bellissima distesa di erba e lavanda, il suo fiore preferito. La funzione si terrà lì. Ci saranno delle sedie disposte per file e davanti a tutto, il magnifico pianoforte della mia amica. Lei desiderava io lo suonassi al suo funerale. Ora che ci penso, noi due, già a dieci anni avevamo organizzato tutti i particolari dei nostri funerali: ognuno aveva fatto quello dell'altra, aggiungendo e togliendo dettagli ma mano che li presentavamo. Era stata mia l'idea di fare quello di Ha-eun sul prato, sempre mia l'idea del piano, perché sia io che lei eravamo e siamo grandi apprezzatrici di questo strumento musicale e che così chiunque lo avesse voluto, avrebbe potuto suonare qualcosa in onore della ragazza, come avrei dovuto fare io oggi. Lo avevamo pianificato con il sorriso, decidendo i vestiti, i fiori e altre frivolezze, non pensando al fatto che l'altra sarebbe stata davvero morta, e che nell'attimo in cui lei fosse scomparsa sarebbe crollato il mondo.
Io ricordo che per il mio funerale volevo tutti vestiti di bianco. Ha-eun non capiva il perché. E io le avevo risposto: "Perché è il colore della mia mamma". Lei a quel punto mi aveva sorriso, dolcemente, rassicurante, abbracciandomi. "Io invece, per il mio funerale ho deciso che le persone non dovranno vestirsi di nero. Non perché non mi piaccia il colore, ma viene sempre associato a cose tristi in un funerale e per quanto possibile io vorrei che le persone non lo siano così tanto, mi sentirei in colpa. Tu, per piacere vestiti di viola Y/nnie. Ti dona molto! ".
All'epoca avevo sorriso, vantandomi di come il colore viola risaltasse la mia pelle chiara e i capelli scuri. Oggi non mi importa davvero cosa mi metterò. Potrei andare in tuta e non mi importerebbe. Ma devo ascoltare Ha-eun, quindi mi metterò il vestito, scelto da lei stessa. Me lo aveva mostrato su Amazon, puntando il ditino su un abito lilla lungo, con l'orlo quasi a toccare per terra. Diceva che, appena avessi avuto un po' di seno, me lo avrebbe fatto mettere, diceva avrebbe "valorizzato le mie curve in modo morbido e non volgare". Ho acquistato il vestito tre giorni fa ed è arrivato ieri. I ragazzi non lo hanno ancora visto, e agli invitati non ho imposto un dress code particolare, temendo di infastidirli.
Probabilmente risalterò tra tutti quei toni scuri, la mia timidezza non aiuterà, ma Ha-eun lo voleva.
Ed io semplicemente farei di tutto per lei.
Ieri ho informato i suoi parenti: i genitori hanno annunciato che non potevano assolutamente venire a causa degli impegni presenti nella loro azienda ed io li ho serenamente mandati a quel paese. Gli zii, invece, si sono rivelati disponibili e gentili. Loro verranno. Ho invitato anche le dipendenti e il capo della caffetteria dove lavoriamo, le nostre uniche amiche.
E poi basta. Io e Ha-eun siamo sempre state isolate dal mondo, volenti e nolenti, quindi non conoscevamo tante persone. La scuola l'avevo conclusa il più in fretta possibile, nella speranza di fuggire in un appartamento lontano da mio padre senza dover dipendere dalla mia amica e non conoscevo le amiche di Ha-eun, ammesso che ne avesse visto che non l'ho mai sentita nominare il nome di qualcuno a parte il mio.
Sono le 5.
Non so se avrò il coraggio di alzarmi davvero prima o poi.
Non so se riuscirò a guardare in faccia i miei coinquilini prima che mi accompagnino alla cerimonia.
Non so se riuscirò a parlare, figurarsi a cantare davanti alla bara di Ha-eun.
Davanti alla prova che non è stato tutto un brutto sogno, ma la dura realtà, quella che non smette di tirarmi nel vuoto fin dalla più tenera età.
Ed io davanti al baratro che il destino mi poneva, sono ancora la stessa bimba di 13 anni, intimorita dal ritorno a casa del padre, triste per la morte della madre e confortata solo da una luce ora spenta.
Ancora una volta, mi mancano certezze rassicuranti che non posso avere in alcun modo.
"Ci sono loro Y/n" sussurra la voce di Ha-eun nella mia testa. "Hai finalmente trovato qualcuno che ti vuole bene così come sei, non devi più fuggire a rintanarti in angoli bui dove nessuno a parte lei sapeva trovarti. Puoi mostrarti a loro"
"Ma se poi mi faccio male? Se poi dovessi cadere nel baratro...cosa succederebbe? Io ho paura..." mormoro a me stessa, senza ottenere risposta. A quel punto mi lascio andare al primo pianto della giornata, con l'unica certezza che piangerò ancora.

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Sono tornataaaa! Ho riletto alcuni capitoli precedenti e mi sono resa conto che c'erano alcuni errori, che ho corretto. Chiedo scusa a chi ha letto la forma non corretta da subito. Oggi pubblico ad un orario già più abbordabile rispetto a quello degli altri capitoli eeeeeh? Siete contenti? Spero di sì, sto dietro a questo capitolo da 3 ore. Nel prossimo, come penso avrete capito, avverrà il funerale. E vi chiedo ancora scusa per non aver aggiornato prima, ma sono in un posto nel quale non sono abituata a scrivere e per quanto possa sembrare strano, per me il luogo, l'ambiente dove scrivo è importante. Inoltre sto leggendo una storia tristissima quindi non trovavo proprio il coraggio per scrivere di cose un po' depresse.
Dedico il capitolo a mi_mi____ che finalmente ha finito gli esami!
Spero vi siate prendendo cura di voi, mangiando, bevendo e divertendovi come vi chiedo di fare sempre.
Enjoy the readingg ^_^

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