𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 31

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"sussurrò vicino al mio orecchio per poi darmi un lieve bacio sul lobo"

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E infatti filò tutto liscio. Lo psicologo era veramente gentile e super affidabile (com'è giusto che sia) e mi diede indicazioni sulla ripresa dei miei pasti. A vedere la tabella data credevo di non potere riuscire a mangiare così tanto ma quando c'era Beomgyu affianco a me era tutto più semplice.

Non mi sentivo più male solo dopo circa otto mesi; aumentai di peso, le tante vitamine prese fecero effetto ed ero veramente fiera di me stessa. Lo psicologo mi ripeteva che fossi una tra le poche ragazze ad essere guarita così in fretta e questo mi rendeva ancor più orgogliosa dato il tanto sforzo per liberarmi di lui.

Ero libera, libera per potere ballare, e cantare senza sentirmi male dopo neanche cinque minuti, libera di fare educazione fisica, libera di riuscire a divertirmi assieme alle persone che amo, libera di non sentirmi un peso addosso, libera da tutto. Ero felice con me stessa dopo un lungo periodo buio e questo lo dovevo soprattutto a Beomgyu e la mia migliore amica.
La promessa del mio ragazzo la ha svolta come detto e per Minjeong non è servita nessuna promessa per restare accanto a me, sapevo perfettamente quanto mi voglia bene e farebbe di tutto per vedere un mio sorriso anche se forzato.

Il campanello attirò la mia attenzione e corsi a vedere chi era.
Beomgyu si tuffò tra le mie braccia e io ricambiai quel caldo abbraccio.
Beomgyu: «Mi sei mancata!» sussurrò.
Jiwoo: «Ci siamo incontrati solo ieri!» lo guardai.
Beomgyu: «Comunque mi è mancato il tuo sorriso!»
Ora che sono di nuovo me stessa sento come se una scintilla sia esplosa tra noi due durante questi mesi di guarigione. Come se grazie a questi otto mesi il mio sentimento sia diventato vero e proprio amore.
Beomgyu: «Ti va se andiamo a mangiare sushi?» la miglior proposta che una persona possa farmi era quella di andare a cenare in un ristorante giapponese, quindi accettai eccitata.

Ordinammo ciò che desideravamo e la prima portata arrivo in fretta.
Tra una portata e l'altra finimmo di mangiare quindi mi diressi in bagno dato che ne avevo l'esigenza.
Il moro rimase fuori ad aspettarmi assieme ad un uomo con una borsetta bianca in mano, stava sicuramente aspettando anche lui la propria ragazza o moglie.
Mentre uscivo dalla cabina notai una donna che mi sembrò familiare uscire dal bagno, così per avere la conferma la seguì.
Non mi ero sbagliata... la conoscevo e anche troppo. Era mia madre... ma quell'uomo?
Mi avvicinai a lei e la feci voltare verso di me.
Era proprio mia madre... ma come si permetteva a tradire in questo modo mio padre...
Mamma: «Oh Jiwoo...» disse in imbarazzo.
Jiwoo: «Chi è lui?» chiesi.
Mamma: «Oh b-beh, lui...» balbettò e così capì subito che aveva seriamente tradito una relazione che durava da anni.
Jiwoo: «Non voglio spiegazioni inutili... come hai potuto?...»  i miei occhi stavano diventando lucidi e cercavo in tutti i modi di non piangere aspettando una risposta di mia madre.
Mamma: «Jiwoo... ascoltami» disse con tono preoccupato.
Presi il braccio del mio ragazzo e uscimmo di corsa dal ristorante.

Beomgyu: «Mi dispiace...» disse mentre mi guardava asciugarmi le lacrime scese. Finito di passare la mia mano sul mio viso lo guardai, per poi vederlo fiondarsi su di me. Avevo proprio bisogno di un caldo abbraccio.
Jiwoo: «Cambiamo discorso, non ho proprio voglia di parlare di lei» Dovevo pur dimenticarmi dell'accaduto e pensare ad altro.
Jiwoo: «È un appuntamento solo tra noi due, quindi codiamoci la serata insieme» commentai guardandolo negli occhi, mi sorrise per poi incrociare la mia mano nella sua e darmi un soffice bacio nella guancia. Quel gesto così semplice che ormai lo aveva fatto un miliardo di volte mi face impazzire, tanto da arrossire.
Beomgyu: «Stiamo da più di nove mesi e arrossisci per un bacetto?» distolsi lo sguardo dai suoi occhi color bruno. Se prima le mie guance stavano solo arrossendo in quel momento bruciavano e il mio corpo percepiva tanto calore anche se fossimo in inverno. Iniziai così a sventolare la mia mano davanti al mio viso.
Jiwoo: «non fa caldo?» domandai imbarazzata mentre Beomgyu si avvicinava di più al mio volto sorridendo.
Beomgyu: «Siamo a Febbraio» sussurrò vicino al mio orecchio per poi darmi un lieve bacio sul lobo di qui persi la testa.
Lo presi per un braccio e lo trascinai in un angolo buio così che non ci potessero riconoscere.
Avvolsi le mie mani sul suo viso e prima di unire le nostre labbra fissai le sue.

Ritornammo alla Hybe ancora pensierosa su quello che è accaduto con mia madre e ne parlai subito con Minjeong .
Minj: «Ci sarà una spiegazione!» esclamò mentre mi teneva stretta.
Jiwoo: «Lo credi davvero?» la maggiore scosse il capo in segno affermativo. «L'ultima cosa che vorrei fare è parlare a mia madre... come faccio?» continuai.
Minj: «Perché non lo riferisci direttamente a tuo padre?» 
Jiwoo: «Ho paura della sua reazione, ci proverò»
Era l'idea migliore ma non sapevo come, quando, dove raccontarli la verità. Ci avrei provato sicuramente e anche in fretta.
Il telefono di quest'ultima vibrò e la sua attenzione capitò su di lui.
Minj: «È Soobin, dice di averci invitato al rifugio, c'è anche il resto del gruppo!» enunciò, insomma le serate che prepara il gruppo maschile sono sempre le migliori ma quel giorno avevo bisogno di respirare aria fresca e schiarire le mie idee.
Jiwoo: «Preferisco farmi un giro fuori»
Minj: «Ed dai farà bene anche a te staccare un po' » ribadì lei.
Jiwoo: «Ma prima rimango un po' di minuti fuori all'aria aperta»
Minj: «Come vuoi tu... mi mancavano le serate dei ragazzi» disse contenta per poi alzarsi e dirigersi in bagno a sistemarsi.

Raggiungemmo il tetto dell'agenzia e Minjeong mi lasciò sola a guardare le stelle.
L'aria fresca notturna colpiva il mio viso rilassando in qualche modo tutto il mio corpo. Amavo quella sensazione che potevo rimanerci per ore.
La mia vita venne riscaldata dopo essere stata circondata dalle braccia di un ragazzo. Il suo profumo dolce ma non troppo risaliva nelle mie narici creando una sensazione strana ma solita.
Il suo corpo scolpito toccava la mia schiena e cosi anche le sue labbra nel mio collo. Mi voltai in cerca del suo sguardo che poi finì sulla sua bocca. Mi fiondai su di essa, ne avevo bisogno come se ne fossi dipendente. Un bacio intenso pieno di passione che terminò dopo vari secondi. Beomgyu rimase a fissarmi tenendo con una mano il mio collo e con l'altra mi accarezzava i capelli.
Beomgyu: «Fa freddo sono venuto a chiamarti per venire dentro» 
Jiwoo: «L'aria fresca mi rilassa» affermai dopo essermi girata tenuta stretta ancora da Beomgyu.
Beomgyu: «Ti vedo pensierosa... è per tua madre? vedrai che si sistemerà tutto» disse sollevando un pochino il mio morale. 
Jiwoo: «Lo spero...» guardai una tra le tante stelle nel cielo blu.
Beomgyu: «Ci sono io» rilassai il mio collo che finì per appoggiarsi sulla spalla del moro.

Run away // 𝐶ℎ𝑜𝑖 𝐵𝑒𝑜𝑚𝑔𝑦𝑢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora