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«Ero nel panico! Nessuno mi aveva mai invitata ad un appuntamento!»

Eravamo nella stanza di Alina e stavamo ridendo a crepa pelle per il racconto dell'appuntamento di Marie, che essendo un'Inferno inesperta aveva dato fuoco al ragazzo.
Dovevamo aspettare Genya che ci avrebbe preparate per la feste che si sarebbe tenuta quella sera, dopo giorni di addestramento eravamo finalmente pronte, giusto in tempo per presentarci a tutta Ravka.

«E gli hai dato fuoco?» Chiese Alina di fianco a me con le lacrime agli occhi per le risate.

«È stato un incidente!» Si giustifico Marie nascondendo il volto tra le mani con imbarazzo.

«Un incidente che non dimenticherà tanto facilmente» Risi guardando Nadia che tra le risate annuì nella mia direzione.

«Beh hai fatto una buona prima impressione!»

La porta della camera di Alina fu spalancata da Genya seguita come sempre dal suo esercito di domestiche. Si fermò davanti a me e la ragazza e ci guardò con uno sguardo molto buffo.

«Ciao Genya!» La salutarono Nadia e Marie in coro, lei rispose con un sorriso e gli disse che stavano attendendo quest'ultima per la prova della Kefta. Le due sfrecciarono fuori dalla stanza continuando a parlare del ragazzo in fiamme, guardai la ragazza dai capelli rossi.

«Grazie ai Santi sono arrivata in tempo!» Fece un respiro profondo facendomi ridere. «Hanno fatto del loro meglio poverine.» Guardai il mio riflesso allo specchio e vidi i capelli argentati raccolti il uno chignon basso, non era perfetto ma si poteva lavorare.

«È un pensiero terrificante!» Con in gesto della mano la ragazza sciolse ad entrambe i capelli, facendoceli ricadere sulle spalle. Ci spostammo vicino il baule che Genya si era portata con se, la preparazione sarebbe durata ore!

Era un via vai di gente da quando il sole era sorto, nel cortile le guardie erano aumentate a dismisura e le persone correvano da una parte all'altra come pazzi. Era una delle feste più importanti che ci fossero mai state, ma odiavo tutta quella confusione, non mi aiutava a concentrarmi ora che grazie a Baghra potevo lavorare più sui miei poteri anche da sola.

La sera prima ero riuscita a far volteggiare il divano della mia stanza, anche se dopo avergli fatto toccare il soffitto era caduto a terra provocando un tremendo trambusto.

Con il controllo della realtà ero ancora in lavorazione, tutto ciò che riuscivo a fare era creare illusioni ottiche molto deboli, ma Baghra mi aveva detto che con un po' di allenamento sarei riuscita a create vere e proprie realtà a mio piacimento.

«Niente notizie da Mal.» Disse Genya ad Alina.

«Non mi devi più aggiornare. Hai già abbastanza cose da fare.» Rispose tristemente la ragazza, fu molto strano dato che fino alla settimana prima sarebbe scappata da Palazzo per raggiungere Mal.

«Non ne hai neanche idea! La Regina...sua Prepotenza Reale, non rispetta neanche il mio riposo. Mi ha fatta svegliare all'alba per ritoccarle in viso.» Alzai gli occhi al cielo pensando a quanto fosse fuori di testa quella donna.

«Sono sempre più convinta che l'oro le abbia dato alla testa.» Risposi guardando Genya applicare con dei semplici gesti colori sulle labbra di Alina.

«E se l'accecassimo senza volere durante la dimostrazione?» Chiese quest'ultima facendo ridere Genya.

Continuò a truccare Alina provandole doversi ombretti sulle palpebre, per poi decidere di non truccarla più del dovuto. Passò a me iniziando a compiere gli stessi gesti delicati come con l'Evocaluce.

«Ipotizziamo che la Faglia non ci sia più...poi Ravka rinascerà e il secondo esercito non servirà più, i Grisha avranno nuove opportunità. Ho sempre voluto viaggiare, vedere il Mare Vero.» Ipotizzò Alina facendomi riflettere su cosa avrei fatto io dopo aver distrutto la Faglia.

𝐒𝐀𝐈𝐍𝐓, 𝐊𝐚𝐳 𝐁𝐫𝐞𝐤𝐤𝐞𝐫 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora