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La Faglia non era cambiata di una virgola, era rimasta uguale e identica all'ultima volta che l'avevo vista. Lo stesso odore di morte viaggiava nell'aria, che era fredda e mi dava i brividi, in lontananza dove non si vedeva nulla se non delle tempeste che illuminavano i celi vedevo ancora le barche distrutte, e i resti di quello che prima era presente al posto dell'oscurità.
La nave procedeva lentamente ma in modo spedito, dentro di me speravo che succedesse qualcosa per darmi l'occasione di attaccare il Generale, ma dopo diversi minuti la speranza iniziò a mancare.

Non immaginavo neanche cosa avrebbe fatto con i miei poteri, con il completo controllo sarebbe stato in grado di fare qualunque cosa, sopratutto in quel momento che aveva due delle Evocatrici più potenti al mondo con se. Alina attraverso lo sguardo era riuscita a farmi capire che ciò che legava Kirigan ai nostri poteri fosse ciò che aveva sulla sua mano, che aveva il pieno controllo su di noi, ed era qualcosa che aveva creato David... ovviamente.

«Senti qualcosa?»

Chiese il Generale Kirigan posizionato proprio dietro me e Alina, ricoperto dal mantello nero che lo copriva fino ai piedi, e come gli altri Grisha presenti quasi sicuramente anche lui aveva la sua Kefta indossata.

«Ancora nessun battito, Signore.» Rispose lo Spaccacuori alle sue spalle, che monitorava qualunque battito percepisse per anticipare un possibile attacco di Volcra.

Voltai lo sguardo verso le persone che erano presenti per assistere alla distruzione della Faglia, che non sarebbe mai avvenuta, incontrai lo sguardo di una signora che aggrottò le sopracciglia in modo sospettoso chiedendo qualcosa all'uomo vicino a lei. Cosa potevo fare?
Buttarmi dalla nave sembrava una delle proposte migliori al momento...

Il suono dei Volcra in lontananza mi fece allertare, era chiaro che fossimo già in pericolo, eravamo troppe persone e sopratutto troppo rumorosi.

«Stanno arrivando...» Affermò Alina guardando il cielo proprio come me.
«Meglio che la distruggiamo ora.»

«E cosa potete davvero fare da sole.» Aleksander alzò la mano mostrandomi il
motivo del suo controllo su di noi.

«Non vuole distruggere la Faglia.» Affermai amareggiata continuando a guardare il cielo in tempesta colmo delle grida di quei mostri che si avvicinavano sempre di più.

«Per altro...sarebbe un monumentale spreco di potere.» Ghignò osservandomi, mentre Alina rimase a fissarmi chiedendosi cosa sapessi più di lei molto probabilmente.

Scossi la testa, sapendo già quale fosse il piano del Generale. Eravamo ormai nel pieno della Faglia perché non fare ciò che voleva in quel momento? Avevo già risposto alla domanda...voleva che tutti vedessero, che ci fosse del pubblico. Era un pavone in cerca di attenzioni per qualcosa che non avrebbe compiuto lui.

«Ci farai uccidere tutti, lo sai?» Chiesi senza incrociare il suo sguardo.

Lui invece mi osservò senza togliersi l'odioso sorriso dal volto, e solo in quel momento lo guardai con un occhiata d'odio.

«Ti ho fatto una promessa, Kassandra. E mantengo le promesse.»

Non risposi e continuai a guardare dinanzi a me, non riuscendo a vedere la fine di tutta quella oscurità ma soltanto vedendo il pericolo che diventava sempre più vicino a noi. A tutti noi. Tutte quelle persone che erano salite sulla nave pensando di assistere alla storia, avrebbero assistito ad un massacro se avevano la fortuna di sopravvivere subito. Non sapevano che al Generale Kirigan, colui che era considerato un uomo misterioso ma con il compito di addestrare le due Evocatrici a distruggere la Faglia, in realtà non era mai importato niente delle persone comuni e delle loro vite.

𝐒𝐀𝐈𝐍𝐓, 𝐊𝐚𝐳 𝐁𝐫𝐞𝐤𝐤𝐞𝐫 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora