25

330 18 2
                                    

Avevamo viaggiato per tutta la mattina sulla Colibrì

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Avevamo viaggiato per tutta la mattina sulla Colibrì. Eravamo arrivati a Ravka più velocemente dell'ultima volta, dato che quella sottospecie di nave volante era davvero fantastica, non avevamo perso tempo e ci eravamo subito diretti verso il punto in cui si erano posizionati il Principe Nikolai e tutto il suo esercito. Non avevo dormito molto, ero spaventata, ma mi ero costretta a farlo prima di arrivare a destinazione dato che ero ancora sfinita per la notte precedente. Continuavo a pensare alle parole di Baghra, anche alle parole di Sankta Neyar...e a quelle di Kaz. Beh sì, avevo pensato molto. Fortunatamente il ragazzo era stato con me tutta la notte rassicurandomi e a volte rubandomi dei baci al buio, il mio cuore smetteva di battere ogni volta, non sarebbe mai cambiato l'effetto che aveva su di me. Ed era in quei momenti che la mie paure affioravano, avevo paura di perdere Kaz, avevo paura che gli succedesse qualcosa per colpa di mia e dei miei problemi irrisolti con il passato.

Il passato in questione era Aleksander. Dopo tutto quel tempo l'avrei rivisto...ero pronta? Sì, lo ero.

Quando la Colibrì si fermò appena prima nel campo Kaz, Waylan e Jasper decisero di dividersi da noi, dato che a differenza loro noi andavamo a cercare Alina per andare al centro della Faglia e distruggerla. A nostro mal grado avevamo anche scoperto che Aleksander era lì, e che aveva spostato nuovamente la Faglia d'Ombra contro il campo del Principe Nikolai. Così avevo salutato Kaz che mi aveva sussurrato di stare attenta, prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra davanti a tutti, che ci avevano guardati con gli occhi spalancati.

Ci fermammo proprio sopra il luogo dove Alina e Mal stavano combattendo contro i mostri d'Ombra, erano moltissimi ma sopratutto la luce dell'Evocaluce non sembrava fargli nulla. Così Inej era zompata fuori dalla nave per andare ad aiutare la sua Santa portando con se la Neshyenyer. Trafisse tutti i mostri con la spada, che svanirono nelle ombre morendo, non mi sarei mai aspettata che fossero così spaventosi come le storie che avevo sentito. Parcheggiammo la Colibrì e mi affacciai felice di rivedere finalmente la mia amica.

«Kasey!» Urlò Alina raggiante, non persi tempo a scendere dalla nave, anche se tutto intorno a noi era buio e facevo fatica a vederla da lontano essendo nella Faglia.

Corsi verso la ragazza abbracciandola e quasi cascando nel farlo, forse non era il momento adatto ma avevo sentito troppo la sua mancanza in tutti quei mesi.
«Mi sei mancata così tanto, Alina.» Dissi commossa senza staccarmi da lei.

«Anche tu.» Soltanto dopo un po' ci staccammo, notai fosse vestita con l'uniforme del Secondo Esercito. Abbracciai anche Mal che aveva un'espressione piuttosto strana in volto, ma ero felice che anche lui stesse bene.

«Sì, sì. Bella rimpatriata. Ci mettiamo a lavoro?» Urlò Zoya affacciandosi alla Colibrì mentre la posizionava meglio muovendo il vento con le mani.

«Zoya, grazie. Se foste arrivati un attimo dopo noi-» Alina si bloccò vedendo Nina sbucare fuori dalla nave. «Oh, salve! Mi ricordo di te, eri sulla nave per Ketterdam.»

𝐒𝐀𝐈𝐍𝐓, 𝐊𝐚𝐳 𝐁𝐫𝐞𝐤𝐤𝐞𝐫 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora